Il sogno di una adolescente per la Maison Gattinoni
La bellissima collezione primavera estate portata ad AltaRoma da Guillermo Mariotto, avrebbe meritato una diversa location, più spaziosa, per permettere al pubblico di poterli ammirare con agio. Ad ogni buon conto è risultata suggestiva e a tono con il “sogno” che ha ispirato il couturier di maison Gattinoni: il “Sogno di una notte di mezza estate”, ambientato in un giardino contemporaneo dove campeggia l’albero scultura dell’artista Guido Borghi, centro del cerchio nel quali si muovono le giovani interpreti del ritorno alla “casa” di AltaRoma di Stefano Dominella.
Mariotto sorprendentemente veste delle adolescenti, ma le scegli a modo suo, esasperatamente romantiche e sognanti, vivono sotto una nuvola e indossano nuvole di colori tenui che il loro couturier trasporta in terra sotto forma di piccoli capolavori. Soffici volumi ottenuti con lavorazioni di alta sartoria, attraverso una sofisticata ricerca dell’antica tecnica dei punti smock. Camicie over in organza, dallo sparato rubato al guardaroba maschile con effetto matelassè, gonne dalle pieghe severe, unite tra loro da piccoli fiocchi di tessuto con effetto origami. Il classico pigiama a righe è trasformatoin un capolavoro d’alta moda: in organza di seta con quattromilaottocento punti smock dall’effetto matelassè. Bellissimo l’abiti vestaglia in azzurro polvere tempestato di luce cristalli e madreperle sui revers e il corpino e il caftano di charmeuse dipinto a mano.
Ed ecco comparire l’adolescente più famosa, quella che dichiara e canta per Disney che “i sogni sono desideri” e realizza il suo sogno nella fiaba più amata. Una novella Cenerentola, Vanessa Hessler, evocata da Gillermo Mariotto, si accorge anche lei all’improvviso di essere in ritardo e fugge cercando di raccogliere alla meglio l’imponente strascico che le ostacola il movimento, a differenza dell’abito creato da Sandy Powell per Elle/Cenerentola/ Lily James di K.Branagh. Quello era un abito semplicissimo, quasi privo di peso, bilanciatissimo, così da evitare che il peso del corpo si sposti all’ indietro ostacolando i movimenti nel ballo che invece risultavano assecondati proprio dal vestito. Qui, la Cenerentola di Mariotto, ma ancora di più il principe avrebbe avuto difficoltà a farla volteggiare nel grande salone voluto da Dante Ferretti proprio a causa del lungo strascico del suo abito di leggero tessuto stampato azzurro polvere, ingenuo e castigato nel corpino, rinforzato da una striscia e spalline di tessuto pesante rosa,chiuso da un ingenuo colletto.
“La mia donna ritorna misteriosamente alla sua adolescenza – dichiara Mariotto – Vive una nuova esistenza e una nuova giovinezza. Più spensierata, più libera come la new couture che scende dai tacchi ma non rinuncia ai rituali tipici dell’alta moda. Iperbole sartoriale”. I rituali dell’alta moda è certamente questa l’iperbole sartoriale che porta lo stilista a cimentarsi a costruire volumi con eterei tessuti, che diventano una sontuosa stola, una gonfia giacca da portare su leggerissimi e trasparenti pantaloni, un gioco di origami nel completo con la gonna dall’orlo asimmetrico; il tutto realizzato attraverso una accurata selezione di tipi di punto smock lavorato in forma gigante o micro.
Il sogno dell’adolescente diventa all’improvviso l’immagine di una donna adulta e trasgressiva: accanto agli abiti dai colori tenui -rosa nelle sue diverse nuances, azzurro polvere, verde salvia, grigio perla, lampone, bianco- ecco che irrompe il nero in un piccolo chiodo in piume di gallo, struzzo e pernice, indossato su culotte, e nei preziosi abiti arricchiti da preziosi ricami in rafia e micro black boule, adatti ad una donna pericolosa, aggressiva e sensuale. Il sogno adulto svanisce e ritornano gli abiti evanescenti per la giovanissima creatura, non ancora avvezza alla cruda realtà, ma che sogna il suo personale abito da sposa da scegliere tra quello a balze plissè realizzate con pregiatissime retine giapponesi e ricami di fiori, o nella lavorazioni del punto smock gigante sull’ampia gonna, che parte dal corpino di mikado ricamato. Una sposa inquietante quest’ ultima dal volto scomposto dalla veletta ricamate.