L’Harris Tweed e la giacca sportiva
Paragonabile per eleganza ad un abito, raffinata e dalla linea impeccabile: la giacca sportiva ha conquistato una posizione di prestigio tra i capi preferiti dagli uomini. Prima adatta esclusivamente per la caccia, poi addirittura alternativa all’abito. Questa giacca ha scalato le convenzioni suntuarie fino ad arrivare ai modelli che oggi ammiriamo. Inscindibile dal suo classico tessuto scozzese, la giacca e il tweed hanno segnato l’evoluzione della moda.
Se è vero che la giacca sportiva ha una lunghissima storia e antenati da ricercare fin dal lontano ‘600, è anche vero che la moda ha percorso strade piuttosto bizzarre fino ad arrivare ai modelli che oggi ammiriamo.
Nel XIX secolo gli uomini portavano abbinamenti di finanziera e pantaloni di colore diverso e solo più tardi, in ambito sportivo, i primi abiti fanno la loro comparsa. Con il tempo perdono la connotazione sportswear per diventare “il capo d’abbigliamento d’affari”. Verso la fine dell’800 vediamo tornare di moda la combinazione giacca e pantaloni differenti per il look sportivo, in particolare per la caccia. La leggenda vuole in questo periodo la nascita della giacca alla Norfolk (dal nome del duca che la rese celebre): una giacca in tweed con tre o quattro bottoni, cintura, sfondi piega e ampie tasche a soffietto per cartucce e provviste.
Al contrario di quanto si possa pensare, la giacca sportiva non era un semplice capo da abbinare su un qualsiasi pantalone di colore diverso, questa giacca rappresentava un lusso che solo una ristretta elite poteva permettersi. Negli anni Venti la giacca da caccia perde la sua connotazione strettamente sportiva, per diventare la mise del tempo libero: l’alternativa all’abito. La sua linea ora richiama la giacca da cavallerizzo ed è per lo più abbinata a pantaloni di flanella grigia.
I misteriosi percorsi e tempi della moda la vogliono accettata o rifiutata a seconda dei Paesi o delle professioni: in Europa meridionale l’abito resta di rigore per uomini politici ed economisti, mentre ad altri gruppi professionali è consentito l’uso della giacca sportiva. In Europa centrale e settentrionale è largamente accettata al posto del formalissimo abito, mentre in Inghilterra e in America l’abito è d’obbligo in quasi tutti i settori economici.
La tradizionale giacca di tweed inglese è allacciata con tre bottoni di osso. I bottoni in cuoio si trovano per lo più nelle versioni continentali che vogliono avere un particolare tocco British. Le tasche oblique e lo spacco centrale sono la reminescenza della giacca da cavallerizzo. La versione americana ha invece solo due bottoni e alternativamente uno spacco centrale o due laterali. Le tasche sono dritte e il tessuto è più morbido rispetto a quello del modello inglese.
Ma la storia della giacca sportiva è legata più che mai al suo tessuto: il tweed. La parola deriva da un fiume della Scozia che ha dato il proprio nome ai tessuti prodotti nei territori su cui scorre. Nei grandi centri tessili, che sorgevano nell’800 lungo questo fiume, gli abitanti iniziano a filare e tessere questo celebre tessuto che in futuro diventerà l’emblema del loro paese. Famoso in tutto il mondo per la sua consistenza solida, che ne garantisce la durata per anni, il tweed è caratterizzato da una lana cardata, un po’selvaggia, dal classico motivo spigato e da tinture realizzate con processi primitivi e ingredienti naturali. Per i cultori della tradizione inglese il tweed diventa una leggenda. Successivamente viene realizzato in molti colori e motivi. Tra tutti spicca l’Harris: il tweed per antonomasia.
Il celebre marchio ‘Harris Tweed’ nasce nel lontano 1846, quando la nobile vedova ‘Countess of Dunmore’ commissiona ad un agricoltore, sulla remota isola Harris, la riproduzione in Tweed del mantello della famiglia Murray. Inaspettatamente ne deriva un incredibile capo: tinto, filato, tessuto e completamente rifinito a mano. Il sorprendente risultato convince la vedova ad aumentare la produzione e a creare un mercato per la fabbrica a Londra e dintorni. Poco dopo, amatissimo perfino dai reali, l’Harris Tweed diventa uno status symbol. Da allora gli agricoltori della remota comunità delle isole del west continuano a fabbricare a mano i magici tessuti.
Una storia lunghissima quella dell’Harris Tweed che però ha visto, oltre ai tanti momenti di splendore, periodi di declino. Apprezzatissimo da grandi designer e marchi come Vivien Westwood, Nike e Polo Ralph Lauren ha in seguito vissuto momenti di crisi.
Nel 2006 un fabbricante di tessuto del Yorkshire, Brian Haggas, ha ridonato all’azienda passione, vitalità oltre che ad ingenti capitali, rilanciando il marchio sul mercato. Pronto a tornare allo splendore del passato Harris Tweed ha mostrato la nuova collezione a Pitti Immagine Uomo 75. I quattro modelli scelti per l’evento sono Barva (‘barley corn tweed’ marrone), Dalmore (‘barley corn tweed’ blu), Taransay (‘window pane’ verde) e Laxdale (‘herringbone’ nero e bianco).
La giacca sportiva e il suo tweed per eccellenza resteranno un classico eterno sempre pronto ad affascinare non soltanto i Gentlemen tradizionali, ma anche uomini giovani che vogliono reinterpretare questo classico con jeans e t-shirt.