Karl adieu!
Se ne è andato nella mattinata d’inizio della Fashion Week milanese, l’icona leggendaria della maison Chanel. Uno dei simboli assoluti della moda ci saluta tra il corri corri generale di una delle più imponenti e febbrili settimane dedicate alla moda a Milano.
Probabilmente, se proprio dobbiamo immaginarlo, avrebbe scelto così. Andarsene in un momento glorioso in cui la moda si vivacizza, prende corpo e si manifesta nelle sue più belle e muliebri forme. Quando tutto sta per iniziare e poi magicamente finisce tra applausi e stupore, tra chiffon e seta, tra orli e drappi, tra paillettes e pizzi; perché questa è la moda, queste sono le sfilate, questo è il fashion moment. Quello che ha vissuto una vita intera Karl Lagerfeld un appassionato e un illuminato della haute couture.
Non faremo un excursus della sua carriera da red carpet tra la sua linea di moda lanciata negli anni ’80, tra le maison Fendi e Chanel, non ce ne è bisogno.
Quel suo essere così divinamente direttore artistico, “feticcio” un po’ vanitoso e altero; ha trasformato lui stesso in icona di stile con i suoi abiti neri, i suoi ventagli e i suoi guanti in pelle tagliati, le sue cravatte total black su camice candide, i suoi occhiali oscuranti e la sua coda di cavallo platino.
Un personaggio oltre che un artista, un visionario ponderato che con grande abilità ha saputo esprimere la sua personalità individuale attraverso la moda, il costume e lo spettacolo. Indimenticabile la sua ultima sfilata parigina autunno inverno 2018-2019 nel set boschivo e fiabesco del Grand Palais allestito per l’occasione, tra alberi muschiati e foliage ramati.
Le sue contaminazioni, le sue sovrapposizioni, le sue regole estetiche, i suoi modelli esclusivi hanno sempre conquistato l’universo femminile che lo ha amato incondizionatamente, comprese le Millennials che lo hanno addirittura idolatrato per quel suo fare moda con un occhio di riguardo alla contemporaneità, ai materiali innovativi, ai giochi tra moderno e retrò condensati in cappellini variopinti, in cerchietti ( La fascia Chanerella) e mini bag con la griffe Chanel in altorilievo che fanno diventare luxory anche un jeans slim e délavé.
Karl Lagerfeld è stato capace di condensare la razionalità alla fantasia riuscendo a non far apparire mai banale una sua creazione che ha continuamente seguito l’evoluzione delle generazioni della moda. E’ sempre arrivato a far indossare con sensibilità ed intelligenza, contemporaneamente l’eleganza insieme all’eccentricità, generando uno stile con la S maiuscola nel vero rispetto dell’alta moda.
In Karl non vi era l’improvvisazione del genio ma l’indefinibile e complicato ordine dell’amour sans fin per la ricerca del bello.
Grazie Monsieur Lagerfeld!