L’arte veneziana ispira Roberta Scarpa
L’ispirazione della collezione è doppiamente veneziana e si è forgiata sul Canal Grande.
Da una parte l’antico splendore veneziano simboleggiato dall’anello dei Dogi ingigantito e trasformato costituisce il leit motiv della collezione. Venezia si materializza nella stampa dei tessuti e nel ricordo di Peggy Guggenheim. “Nell’intimità di Peggy Guggenheim ho scoperto un’infinità di tratti che si intrecciano con la moda .” Così descrive Roberta Scarpa la scelta di ispirarsi a questa cultrice dell’arte che ha regalato a Venezia il museo alloggiato a Palazzo Vernier sul Canal Grande
L’ispirazione della collezione è doppiamente veneziana e si è forgiata sul Canal Grande.
Da una parte l’antico splendore veneziano simboleggiato dall’anello dei Dogi ingigantito sullo sfondo della sala a costituire la griffe portatrice dell’acronimo della stilista RS. Poi, trasformato, lo vediamo ripetersi, come leit motiv della collezione, in tanti dettagli-gioiello per impreziosire ogni particolare della collezione: al dito delle modelle, come pendenti delle borse, per diventare cintura, bracciale, collana. Venezia si materializza nella stampa Serenissima: elementi gotici delle architetture veneziane, monete e gioielli antichi si fondono e si colorano delle tonalità bizantine
Poi ci ritroviamo all’interno del museo alloggiato a Palazzo Vernier sul Canal Grande che accoglie la collezione d’arte personale di Peggy Guggenheim; donati -palazzo e collezione- per volontà della fondatrice alla Solomon R. Guggenheim Foundation.
“Nell’intimità di Peggy Guggenheim ho scoperto un’infinità di tratti che si intrecciano con la moda . Espressioni di una personalità fortissima nelle quali ho ritrovato profonde analogie con la mia visione della moda”. Così descrive Roberta Scarpa la scelta di ispirarsi a questa cultrice dell’arte europea e americana della prima metà del XX secolo. E ne sottolinea la straordinaria capacità nel fondere un abbigliamento sostanzialmente basico, spesso realizzato da Lanvin o da Poiret, con elementi d’arte magari creati casualmente dagli amici.
Gli abiti della collezione primavera estate 2008 diventano il modo di comunicazione, ricordi, emozioni suscitate da una cultrice dell’arte. Perché Roberta Scarpa identifica lo stile in un equilibrio tra abbigliamento ed arte. La moda -per la stilista veneziana- non può limitarsi a considerare il prodotto; pur mantenendo le caratteristiche di funzionalità dell’abito, deve raggiungere un allure ai confini con l’arte.
Ed è così che i giochi lineari delle opere di Antoine Pevner, che nel gennaio del 1938, a Londra, espone per iniziativa di Peggy Guggenheim assieme ad altri artisti, fanno da fonte di ispirazione per gli strati di organza stampata degli abiti e delle gonne.
Ecco allora che il fiocco di un abito di Peggy diventa una sciarpa che rifinisce camicie e costumi da bagno; e la giacca, romantica, distintiva dello stile Scarpa si arricchisce, in omaggio a Peggy, di un collo-mantellina che può essere trasferito a completare qualsiasi capo.
Le linee sono morbide e appoggiate al corpo; le giacche sono piccole e corte. Le gonne sotto il ginocchio. I colori sono il bianco, grigio attraversato da viola, o dal corallo, dal giallo o dal bruciato.
I tessuti sono all’insegna di una ricerca tecnologica al limite con l’arte; tessuti tecnici applicati a capi eleganti. Il tessuto base è il jersey lucidato, spruzzato per ottenere effetti di luce nuova.