La “˜Donna Gioiello’ di Roberto Capucci regina del Carnevale romano
La mostra “Carnevale romano” dal 10 febbraio al 5 aprile 2010 al Museo di Roma – Palazzo Braschi, raccoglie circa novanta opere di artisti da Bartolomeo e Achille Pinelli a Jean Louise Baptiste Thomas, da i dipinti di Werner e Orlov a quelli di Caffi; partecipa anche Roberto Capucci con la “˜Donna Gioiello’, abito-scultura esposto assieme al bozzetto originale e a quindici disegni inediti e straordinari di costumi per il teatro e il balletto, realizzati dal Maestro Capucci dal 1979 al 2010.
La “˜Donna Gioiello’ si inserisce in un percorso fondamentalmente pittorico come una conferma o come una sorpresa inaspettata?
Entrando nella salone che ospita le opere di Roberto Capucci, si chiarisce immediatamente il senso della sua partecipazione a una mostra pensata nell’ottica di «una riconquista di immagini», secondo la definizione fornita dalla dottoressa Maria Elisa Tittoni, Soprintendente ai Musei d’Arte Medievale e Moderna di Roma e curatrice della mostra di Palazzo Braschi. Non deve stupire che il lavoro di Roberto Capucci sia messo a confronto con una galleria di dipinti, vista la «raffinatezza nell’uso della fantasia e la tecnica nell’uso del colore e del segno», ha sottolineato la dottoressa Tittoni.
L’affermazione di Maria Elisa Tittoni è immediatamente applicabile ai 15 disegni esposti, che non sono stati pensati per una specifica produzione, sono frutto di un esercizio stilistico e creativo in cui Capucci si è voluto cimentare liberamente. La tecnica creativa di Roberto Capucci ha tradotto in esperienza reale un patrimonio onirico eclettico, attingendo all’immaginario delle favole e leggende di ogni luogo e di ogni tempo. Il Maestro ha studiato e compreso l’eloquenza del colore: la sua capacità descrittiva, narrativa, evocativa. Attraverso accostamenti inusuali di colori, forme e suggestioni, le tavole suggeriscono scenari e personaggi fantastici e straordinari. In omaggio alle origini dionisiache del carnevale un fauno ironico e irriverente ha abbandonato i canoni del teatro classico e la cornice del mito pur di prendere parte alla commedia dei nostri giorni. Sfila una parata di dame adornate dei simboli delle stagioni, canti carnascialeschi rinascimentali sarebbero un giusto sottofondo al loro incedere elegante. Le maschere del teatro e delle leggende della Cina antica si alternano a figure che sembrano uscite dalle pagine di “Le mille e una notte”. Con il suo pulcinella contemporaneo, re tragicomico del Carnevale, Capucci gioca sul senso più profondo, ludico-destabilizzante e ambiguo della maschera.
Ma cosa sarebbe una corte senza la sua signora e regina? La stessa sala che ospita i bozzetti del Maestro accoglie la “˜Donna Gioiello’. Il prezioso abito-scultura, creato nel 1984 utilizzando 30 metri di taffetas nero, presentato per la prima volta in occasione della mostra “I Dogi della Moda” a Palazzo Grassi, è stato donato da Roberto Capucci al Museo Fortuny. La sua apparizione al Carnevale romano sancisce il gemellaggio fra le città di Roma e Venezia. La dottoressa Maria Elisa Tittoni ha sottolineato la straordinarietà dell’abito che simboleggia il gioco fra la femminilità e la maschera, mescolandole in maniera affascinante.
La “˜Donna Gioiello’ indossa un corno dogale che termina in una maschera sul volto; un’altra maschera, centro focale del costume, copre il petto. Rappresenta la possibilità per ogni donna di vestire i panni – anzi i meravigliosi abiti – di molte donne diverse. Sono ancora determinanti la fantasia, il tratto potente, l’elemento cromatico che contraddistinguono l’universo caleidoscopico di Roberto Capucci. L’abito, come uno scrigno, contiene idealmente la femminilità come fosse la gemma più preziosa. Facendo leva sulla capacità comunicativa e sul valore simbolico dei colori, si crea un gioco di rimandi fra la donna e le pietre preziose. Il rosso “˜bello’, il bianco opalescente e il nero carbone utilizzati per l’abito, ricordano le sfumature regali e appassionate del corallo, il candore della perla e il nero volitivo dell’onice.
L’Onorevole Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura e Comunicazione del Comune di Roma, che ha voluto e promosso la mostra, ha dichiarato: « la “˜Donna Gioiello’ è una porta del tempo. Capucci ha fatto della moda una forma concettuale artistica».