La bellezza infinita della p/e 2016 di Brunello Cucinelli
Una presentazione “bagnata”, quella dello stilista filosofo Brunello Cucinelli per la collezione p/e 2016
Una serata iniziata proprio nel momento in cui la pioggia torrenziale che ha caratterizzato la prima giornata della settimana della moda iniziava a smettere…….
Così ogni invitato, ogni “addetto ai lavori”, scrollatosi di dosso impermeabili grondanti e ombrelli appesantiti, ha potuto godere della piacevolezza di ciò che si presentava allo sguardo nello scenografico spazio/show-room milanese.
E ancora acqua alla vista, appena oltrepassato l’ingresso, ma un’acqua rilassante, accogliente, gentile; un’acqua a fare da sfondo agli abiti, agli oggetti, ai manichini; un’acqua impressa su vecchie foto di “Marine” di inizio ‘900 in bianco e nero, con vele candide e promettenti lidi romantici e lontani.
Un invito a tuffarsi nella bellezza, nella natura, nella “natura della bellezza”, nella “bellezza della natura”. Nell’ “Infinito vivente”, come attesta Jules Vernes parlando del mare.
Conchiglie, stelle marine, corde, coralli accanto a maglie, borse, sandali, stole. Autentiche, magari raccolte su una spiaggia generosa; imitate, perché ricostruite con stoffa preziosa o pietre baluginanti. Simboli di una vacanza senza tempo, vicina o lontana, ricca di memoria e di nostalgia.
Ogni pezzo diverso dall’altro, mescolato al resto per dare risalto alla propria positiva “irregolarità”. Positiva perché capace di creare quell’ “unicità” derivante da tutto ciò che si differenzia dall’usuale e che spicca proprio per questo.
“Ogni onda del mare ha una luce differente, proprio come la bellezza di chi amiamo”, scriveva Virginia Woolf.
Dunque, quale rappresentazione migliore per dare vita a una collezione ideata e improntata sulla “Irregolarità” e sulla commistione di epoche, stili e culture diverse?
Un’infinità di capi per rappresentare un’infinita capacità creativa che si snocciola tra tinte delicatissime, materiali mischiati, fantasie minimali, righe geometriche che ritmano, coordinano e “muovono” il tutto.
Bordure a contrasto nei lunghi cardigan e nei pullover dallo scollo a V, nei pantaloni quasi sempre larghi e prevalentemente cortini, nelle ampie giacche dal collo a cappuccio, nelle camicie leggere come ali di gabbiano.
Gonne alla caviglia che si gonfiano al vento come vele issate per partire alla scoperta di nuove tracce, bomber in pelle dorata a simulare il riflesso del sole al tramonto nell’acqua. Per abbagliare, per indicare, per rispecchiare.
Un’eleganza sportiva si rivela e si impone nella fresca e disinvolta maglieria pronta a rievocare i folli anni ’20; raffinate garze di lana e di lino si alternano a seconda delle due stagioni per cui sono pensate; punti larghi e lavorazioni innovative si intrecciano per caratterizzare i morbidi cashmere o i rustici cotoni; il passato e il contemporaneo si stringono in un affettuoso e calibrato abbraccio.
Sorprendono i vezzosi e seducenti pizzi quando spuntano da una giacca dal tratto maschile e affascina la ricercatezza delle gessature ricamate esclusivamente a mano con paillettes microscopiche e magnetiche.
Il giorno e la sera trovano punti d’incontro giocando con la ricca offerta di accessori e, con la sostituzione di un piccolo dettaglio (come una collana preziosa al posto di una più semplice o una zeppa ornata al posto di una espadrillas in canapa) o con l’aggiunta di un lungo gilet o di una stola luccicante, non hanno più modo di bisticciare e di confondersi.
Prevedibili e rassicuranti i colori, pallidi e luminosi come sempre. Ma questa volta intrusioni di note decisamente scure e inaspettate come il grigio carbone e il nero lavagna mescolano le carte e, simili a nubi che improvvisamente annunciano tempesta pur rimanendo in sottofondo e non “minacciando” più di tanto, rendono la “navigazione” ancor più avventurosa e dinamica. Pennellate di rinfrescante nuance verde alga e sporadiche apparizioni di quel particolare tono di sabbia che ricorda certe spiagge del Nord della Francia dove l’andare e venire del mare, obbediente al naturale ciclo lunare, rende brillante i granelli grigiastri…completano la palette.
Un lusso evidente, ma garbato, anche questa volta.
Un lusso pronto a salpare per essere raccontato in tutte le sue pieghe a Versailles dove Cucinelli, invitato dal New York Times, nel novembre prossimo si recherà per testimoniare quel che c’è “dietro il prodotto”, dietro l’apparenza, dietro quel che spesso molti considerano solo una frivolezza.
Un lusso etico, che parte dal rispetto per le persone e per l’ambiente, che mette al centro la ricerca della qualità e della bellezza, che guarda verso orizzonti limpidi e non si fa spaventare da venti e onde inquietanti, che sa ben reggere il timone e ben riconoscere la giusta rotta per arrivare sempre felicemente in porto.