La collezione P/E 2011 di Saverio Palatella
http://www.youtube.com/watch?v=3D_eEpvnzDE
L’appuntamento nello showroom di Saverio Palatella era per vedere insieme la collezione. Ma poi una parola tira l’altra e ci siamo così ritrovati a parlare di tante cose, mentre la telecamera vagava nello spazio cogliendo momenti del dialogo, angoli di lavoro, bozzetti, e capo finito.
Siamo partiti dalla delocalizzazione: speranze e delusioni che si sono succedute rincorrendo la chimera di lauti guadagni. “La delocalizzazione è rientrata un po’ negli ultimi anni – ci spiega- perchè i numeri di capi che si producono non giustificano di andare all’estero. Se vai a produrre in Cina devi fornire una commessa di minimo 500 maglie per colore e per taglia. Allora si può avere benefit ma se hai un prodotto di nicchia e i numeri sono 30, 50, 100 non vale la pena e allora si torna indietro.”
Un accenno al tema della certificazione della provenienza e poi passiamo al problema della perdita delle tradizioni artigianali, la mancanza di sarte e magliaie proprio lì dove il fatto a mano richiede maestranze formate nel “bello ben fatto”, secondo una espressione del Presidente della Camera della Moda che oramai definisce il Made in Italy.
Sul filo di queste considerazioni ci spostiamo, nella nostra chiacchierata, su progetti personali.
Con orgoglio Saverio dice che desidera preparare un libro, frutto dell’esperienza acquisita in anni di lavoro nel campo dei filati e delle fibre, ad uso delle scuole ed università in modo da contribuire, con la concretezza di una formazione ad hoc, a mantenere le tradizioni artigianali italiane.
Altro progetto già avviato, anzi che lo vede in partenza per un lungo viaggio, è l’accordo di consulenza come stilista con un brand in Mongolia (Gobi) per progettare il lancio di questo brand sul mercato europeo. Il brand festeggerà i trenta anni nel 2011 con una sfilata a Milano e una in Mongolia; gli altri progetti, ci dice, sono troppo in nuce per metterli per iscritto.
Ma andiamo alla collezione.
Trattandosi di una collezione estiva è caratterizzata da linea da tempo libero meno formale rispetto a quella invernale: una linea cruiser dove le righe, “trend della prossima stagione” – ci assicura lo stilista-, sottolineano comunque un modo raffinato di vestire.
Dopo aver parlato della necessità di rinnovarsi senza tradire il proprio stile, “l’innovazione della collezione è riprendere dei canoni estetici classici” ci sottolinea, notiamo immediatamente, all’interno della caratterizzazione tipica del capo Palatella, due novità rilevanti.
Innanzitutto una volumetria nuova e femminile, sottolineata da una percezione di leggerezza: misure over per capi impalpabili che possono chiudersi in un pugno grazie ai materiali dai filati supersottili, semipettinati un po’ più lucidi, cachemire e seta; il jersey di lino, o di seta, il jersey lurex laminato abbinato al cachemire leggero, la maglieria in cotone crepes e cotone melanges.
Poi, la ulteriore valorizzazione di materiali nobili con l’inserimento di paillettes che li renda diversi, più sofisticati: raffinato il gioco di paillettes che disegnano stampe mimetiche che abbelliscono jersey e garze di lino.
L’uso del tessuto foulard per creare bluse non è nuovo per Palatella. Interessante il discorso fatto in questa collezione, perché le grandi casacche sembrano create da due foulard e ricordano atmosfere retrò, vagamente anni 70 e 80 dove le fantasie richiamano le stampe di Falconetto, Leonard ed Hermes. Ben riuscite le stampe floreali mescolate ai tartan e i piccoli particolari di decori di fiori dello stesso tessuto posizionati sulle scollature o su un nastro/cintura da usare anche al collo.
Bellissima la palletta dei colori che spazia dai verde erba ai verde fondali marin, ai blu cina e blu piu polverosi, al corallo.