La dolce Roma accoglie Raffaella Curiel
La collezione è ricca come è nelle abitudini di Raffaela Curiel che la definisce un percorso storico e di stile di 30 anni di Alta Moda a Roma. La stilista milanese sale sulla passerella prima di proporre le sue creazioni e commossa si rivolge ai presenti, ai 250 invitati che affollano la sala della Promoteca in Campidoglio. Ringrazia e chiude definitivamente con le incomprensioni sorte qualche stagione fa con Alta Roma.
Ritorna a Roma, come lei stessa dice dalla porta principale, in una location prestigiosa messa a disposizione dal primo cittadino. Di rimando la stilista dedica uno dei suoi abiti a Isabella Rauti moglie di Alemanno: rosso è l’abito e rosso è il mazzo di rose che la modella che lo indossa offre alla first lady della capitale. Gli scambi non finiscono qui. A fine presentazione quando la Curiel percorre la passerella per i meritati applausi il sindaco si fa avanti con una medaglia d’argento e fiori per la stilista che replica quindi, ma certamente non è nuova a premi e onorificenze italiane ed internazionali, il premio alla Carriera del Comune di Roma ricevuto nel 2006 dopo aver sfilato sempre al Campidoglio.
Ma il vero omaggio di Raffaella Curiel va a Roma. A questa città dedica un commosso e poetico ricordo scritto “Dolce Roma. Roma sorridente. Roma affettuosa: Roma lucente. Gaia. Allegra: Roma amica”¦”¦..”. La città è anche fonte di ispirazione per la collezione “”¦.ho desiderato da sempre renderle un omaggio, carpendone la forza e la delicatezza. Ispirandomi ai suoi colori”¦.” I bianchi e i blancs cassés dei marmi e dei travertini, i verdi di Villa Borghese, le gamme dei gialli dei palazzi romani, i celesti del cielo di Roma, i rosa dei tramonti e il rosso del fuoco sacro delle vestali, il bianco e nero; ma anche molti stampati a fiori a ricordare le aiuole dei giardini romani o con stampe geometriche che ricordano i gabbiani sul Tevere.
I fiori romani sono rappresentati nei tailleur, nei colli e nei revers delle giacche, nelle gonne tagliate a corolla e con sovrapposizione di teli tanto da sembrare un bocciolo come nell’abito rosso dalle maniche corte quasi ad alette, fermato in vita da una sottilissima cintura tubolare dello stesso tessuto. Sovrapposizioni che possono essere eliminate per dare vita ad una mise diversa, un piccolo trucco a cui Raffaella Curiel ci ha abituato per moltiplicare gli outfit del guardaroba.
La Roma imperiale si riconosce negli abiti da sera, costruiti con sovrapposizioni di stoffe e drappeggi nelle gonne, e naturalmente corpino impero.
Così il barocco romano che la stilista definisce “dolce e gentile” ispirano i ricami e trafori del tessuto.
Insomma una collezione di stile, di assoluta vestibilità che ha soddisfatto il pubblico e si chiude con un abito da sposa leggermente rosato, ricco di ricami e due grandi fiori sulle spalle.