La donna di Alviero Martini, fra fiori e cartine geografiche
Elegante, ma non sensuale. Espressiva ma non leziosa. Lo stile è quello di una donna romantica, con piccole giacche che sottolineano la vita, risvolti con stampati, e abiti che scendono morbidi nei colori della primavera. La sfilata sottolinea la disinvoltura e la naturalezza della prossima stagione, con un’eleganza più che ostentata, raffinata.
Preferisce il costume intero al due pezzi, la donna sobria a quella piena di orpelli. Alviero Martini propone la sua nuova collezione primavera estate, tra fiori, cartine geografiche, su bianchi e colori delicati, e movimenti morbidi delle gonne, con piccole giacche e top.
Borse, zeppe, cinturini, tasche che riportano il suo must, la geografia. “Mi conoscono per questo, non rinuncerò mai: i miei clienti non me lo perdonerebbero”. Difende la donna elegante: “Non mi piacciono le donne che si svestono; in alcuni casi non è un bello spettacolo”.
Dal back stage della sfilata dice “Propongo i colori delicati, i fiori appena colti nel giardino di Kensinton. E’ un ritorno alla natura: sento che è questa l’esigenza di oggi”.
Una proposta più romantica quella di Alviero, lo stilista che ha portato prima sugli accessori, dalle borse alle cinture, ora anche sui vestiti, l’Asia, l’America, l’Europa: per una visione oiù universale della società, anche servendosi della moda. E sottolinea la scelta del colore: “Per togliere il grigiore dei tempi”. Veste le sue modelle di blu, azzurro, giallo, arancione, viola, pieghe e balze, o risvolti con il suo stampo (cartine), che finiscono anche sulle tasche, piuttosto che nelle zeppe, sui cappelli.
E l’eleganza per lei?
“Alcune donne avrebbero bisogno di un piccolo rimprovero” Insomma dice un secco no agli ombelichi in vista, alla pancia scoperta: “non è la donna che propongo”. Anche no alla vita bassa. Alviero Martini sposa la morigeratezza e lo dimostra portando in scena abiti delicati, per colori e forme, che rendono dinamico il corpo, pur nell’essenzialità. Al massimo qualche fiore applicato qua e là. Ma assolutamente no agli orpelli e a tutto ciò che scompone la figura femminile.
Anche lui sostiene la versione romantica e sognatrice della donna di oggi. Insomma la “classe” è sempre vincente.