La donna spaziale dice addio a Courrèges
Se ne è andato a 92 anni un altro grande della moda internazionale, il visionario couturier francese André Courrèges, che fu alfiere della rivoluzionaria modernizzazione dello stile negli anni ’60. Abile tagliatore allievo di Cristobal Balenciaga, si era convertito da ingegnere civile a sarto-designer vocato all’optical art, che sempre gli ispirò silhouette geometriche, righe e riquadri, in nome di un concetto di eleganza minimal.
Courrèges è ricordato soprattutto per l’invenzione degli abiti a trapezio in vinile e nuovi materiali, della minigonna ante-Quant, degli stivali bianchi senza tacco, degli occhiali da sole sempre nivei solcati da una fessura.
Insieme alla moglie Coqueline, egli aprì nel 1961 la sua maison parigina (nel 1963 la prima boutique), incontrando immediatamente un successo straordinario. La sua collezione più celebre restò quella futuristica denominata “Età Spaziale” e caratterizzata dall’utilizzo dell’argento a profusione, dalle linee pulite o leggermente scivolate, portate con gli stivaletti al polpaccio (candidi ovviamente).
Non molti colleghi lo compresero subito e tanto meno lo apprezzarono: ad esempio Madame Coco Chanel sosteneva che le sue creazioni erano più adatte a bimbe di tre anni che alle donne; al che egli rispose ironicamente che infatti i suoi abiti ringiovanivano senza ricorso al bisturi. La sua missione di stilista, come affermava egli stesso, era quella di liberare le donne dagli schemi del passato, valorizzandole mediante nuovi schemi pratici e confortevoli. Ecco perché, ad esempio, definiva i tacchi ridicoli e irrazionali.
André Courrèges ebbe tra le sue muse donne “divine” come Brigitte Bardot, Jackie Kennedy, Romy Schneider, Catherine Deneuve, Audrey Hepburn, Marella Agnelli (anche Gianni fu un suo sincero ammiratore).
Per un ventennio i capi da lui disegnati fecero tendenza, finché a metà degli anni ’80 il business fu trasferito in Giappone (è il mercato, bellezza!). Poi, col passare del tempo, il couturier francese decise di vendere l’azienda e tornare definitivamente in patria. Oggi il brand è diretto dai due giovani stilisti Arnaud Vaillant e Sébastien Meyer, che giustamente citano il Maestro, rielaborandone comunque il design secondo lo spirito contemporaneo.
Addio dunque al grande Courrèges, un creativo-progettista che adorava innovare al servizio della donna spingendo lo sguardo lontano, ma soprattutto un uomo che credeva nel progresso e nella bellezza dell’avvenire.