La femme fatale di Gucci
Milano ha fatto le prove da grande città europea: fra traffico e neve da un lato, la settimana della moda con le sue sfilate dall’altro, ha superato questa sfida. In città in verità si vociferava un appiattimento e l’esigenza di un cambiamento da parte dell’intero sistema per eguagliarsi alle altre capitali modaiole concorrenti, New York/Parigi/Londra. “Che la moda italiana si svegli!” aveva asserito, qualche giorno prima di Milano Moda Donna, l’amministratore delegato del gruppo Prada, Patrizio Bertelli, comunicando la necessità di rafforzare le strategie per riportare i buyers stranieri ai défilé. E Milano ha risposto disegnando un nuovo stile anticipatore dei tempi che cambiano.
Uno fra tutti è Gucci che ha delineato una nuova immagine di donna, proponendo un’originale tendenza per il prossimo autunno-inverno.
Si respira un’aria diversa dalle altre sfilate: la donna è altera, irraggiungibile, elegantemente impeccabile non si fa mancare nulla nel suo vasto guardaroba: abiti audacemente retati ricoperti da ali di piume un po’ troppo cinematografici, guanti da Eva Kant, lupetti in pelle accollatissimi, collant con la riga nera dietro al polpaccio, stiletti vertiginosi, stampe di foglie verdi su attillati vestiti dalla schiena scoperta. I nuovi tailleur sono lussuosi e vagamente tribali, con spalle a uovo o bombate, le scollature profonde e gli spacchi inconsueti. Frida Giannini, a pochi giorni dal parto, non si è per nulla addolcita; la direttrice creativa della maison, ha creato infatti una dark lady dura e misteriosa, persino un po’ fetish, che indossa abiti dalle forme scultoree ed essenziali contaminandoli con dettagli estremi. Una femmina seduttiva che sa cosa vuole e quando lo vuole.
La palette cromatica è notturna, scura, in cui predomina il nero della pelle e il color ruggine; solo l’azzurro carta da zucchero, o qualche stampa di esotiche palme con l’oro del broccato, ravviva i toni.
Gucci ci ha mostrato una donna determinata e femminile che sa come apparire e piacere, vuole essere comoda ma nello stesso tempo sciccosa; per questo di sera si ricopre di effetti speciali come le bluse in rete su cui s’incastrano piume iridescenti e ragnatele di pizzo.
Una femme fatale mai banale.