La fiaba di Kristina Ti
“Chi ha paura del lupo cattivo? Tutti. Soprattutto adesso che il lupo non rappresenta solo le nostre paure infantili ma la crisi che avanza con i suoi dentoni affilati. Una crisi che si riflette sugli acquisti, un timore che limita anche la voglia di osare un’estetica più allegra, colorata, coraggiosa. Sono partita da questo spauracchio per disegnare la collezione per il prossimo inverno: non ho seguito una moda o un solo trend, ma ho creato tanti outfit, tante possibilità per riflettere i bisogni e i sogni di ogni singola donna. Un’evoluzione costante che non impedisce di rimanere fedele allo stile che ho creato, combinando tante emozioni diverse in libertà” (Cristina Tardito).
Ancora una volta la moda, attraverso le creazioni dei suoi ambasciatori, diventa portavoce del contesto di riferimento e, nello specifico, di una crisi economica che si riverbera sulle scelte e gli stati d’animo di un’intera società.
Kristina Ti sceglie la figura del lupo come simbolo di un fenomeno abbattutosi improvvisamente sulla collettività, portatore di paura e di prudenza rispetto al futuro prossimo. La sua collezione diventa lo specchio delle circostanze attuali e si riassume in un mix di contrasti che non seguono una tendenza ben definita ma riflettono peculiarità ed esigenze di ogni singola donna.
Molteplici i tessuti utilizzati, dal tweed alle sete jacquard accostati a pizzi, flanelle, lane mosse e fil coupè, scuri e prevalentemente pastosi i colori, nero, marrone, grigio, conditi da tracce di giada e melograno. Protagoniste indiscusse le lavorazioni dei tessuti, ricami, nidi d’ape, pezzi lingerie e passamanerie che portano in secondo piano le stampe, visibili in maniera sfuggente su bluse e abiti in seta lavorata. Per il prossimo autunno inverno Cristina Tradito osa con aderenze skinny per pantaloni con le ghette e riprende lo stile anni ottanta attraverso le mezze spalline imbottite e i piccoli gilet di pelliccia. Caratterizzano la collezione pezzi di taglio squisitamente maschile, come i bluson con grandi elastici e zip a vista.
Pochi ed essenziali gli accessori. La borsa viene bandita per fare posto a cuffie di lana con le orecchie da lupo, morbide sciarpe e foulard di seta, collant a rete portati con calzettoni in lana, alti sabot e stivaletti dal tono moderatamente aggressivo. Le modelle sfilano in passerella portando in mano un moleskine e sul volto occhiali scuri che ricordano i modelli Carrera.
Le proposte di Kristina Ti, apparentemente slegate e manchevoli di una logica unitaria, sono invece tutte accomunate dalla voglia di reagire ed osare in un contesto di riferimento che non lascia grande spazio all’ottimismo e alla speranza. La donna pensata dalla maison è tranquilla e aggressiva al contempo, riservata ma coraggiosa nel bisogno. Attraverso un’estetica dalle mille sfaccettature si propone di fare affidamento su quel barlume di sogno e speranza che le è rimasto, allo scopo di superare il malessere contingente e proiettarsi in modo nuovo e coraggioso nell’avvenire.
Il presente, dunque, con i suoi mostri e i suoi fantasmi, diventa un’opportunità di rinnovamento, pur rimanendo fedele allo stile e alla filosofia che hanno contrassegnato la creatività del passato.