La “forte” originalità di AnnaKiki
Una personalità davvero spiccata quella di Anna Yang, la giovane stilista cinese che ha sfilato quest’anno per la prima volta a MMD di febbraio u.s. presentando la sua collezione A/I 2017/18 -brand ANNAKIKI– nel suggestivo e storico teatro di Piazza Vetra, alle spalle di una tra le più antiche chiese di Milano, la Basilica di S.Lorenzo.
Avvezza fin da bambina ad avere a che fare con ago e filo -una famiglia di sarti, la sua!-, ha imparato da subito a manipolare stoffe e a tagliare per gioco cartamodelli e pezzetti di tessuto.
Crescente il suo desiderio di abbinare la moda ai tratti grafici del design e all’imponderabilità dell’arte.
Lodevole la sua capacità di mescolare radici e futuro, visioni e pragmatismo, poesia e divertimento ironico.
In “REVIVE” -questo il nome scelto per la precedente collezione, quella della primavera/estate 2017 ora in corso- aveva tralasciato i colori vivaci che solitamente caratterizzano i suoi capi per preferire l’eterno binomio bianco/nero (con piccole incursioni di rosso vivo), ispirandosi in parte alle opere dell’illustratore Kaye Blegvad -noto per l’amore per i ritratti umani e le parti del corpo- e in parte al suo desiderio di mettere sé stessa e il suo istinto esplorativo nelle proprie “creature”.
Movimento e staticità -manichini all’apparenza immobili (ma in carne e ossa), giacche e soprabiti posti “sottovuoto” e appesi al soffitto o alle pareti- per dare l’idea di una sorta di “conservazione” della moda, per la voglia di tutelarne lo spirito, per la certezza di poterne mantenere l’aura creatasi.
Da lei parole davvero ispirate:
“Preservate la moda. Preservate lo stile. I vestiti vuoti non hanno vita…..quando si indossano gli abiti, questi prendono vita e anima…….per un indumento, il corpo è l’aria, la sua fonte di vita e il suo elemento più essenziale…. un capo è solo un prodotto semilavorato, solo quando è vestito su un corpo il disegno è completo…..lacera i sacchetti di plastica, non lasciare più i capi in “letargo”, permetti loro di toccare la pelle, lasciali respirare, perché la moda è movimento……”…
Decisamente incisivo il messaggio impresso nel suo debutto milanese, durante la presentazione dello scorso settembre! E decisamente curiosi noi riguardo all’esordio sulle passerelle di questa intensa donna così ricca di progetti approdata nel calendario ufficiale accanto ai nomi più noti del panorama Moda!
Per l’Autunno-Inverno 2017/18, secondo ANNAKIKI, sarà il mondo degli “alieni” a provocarci…..
Stimolata dalla visione di un documentario del 1947 riguardante la scoperta di alcune lamine di alluminio attribuite a parti della pelle di extraterrestri, ecco partire la fervida immaginazione della stilista per dare vita al tema di una collezione così particolare.
Uno spazio onirico e abbagliante che fende il buio e cattura l’attenzione; bagliori metallici ovunque -nei trench strizzati in vita come nei gilet dai grandi colli o negli stivali aderenti-; spalle sempre poste in evidenza -a guisa di vera “ribelle” che sfida la quotidianità-; pellicce ecologiche decisamente oversize e inusuali nelle tonalità di colore -prevalenti i rosa bubble e i rosso rubino-; la vernice affiancata ai cashmere, le piccole maglie abbinate alle grandi gonne, i toni militari accanto ai neri lavagna, i velluti aranciati e morbidi mescolati ai ricami in 3D e ai caratteri cinesi -in un mix sempre volto a stupire e a suscitare domande-.
Una vera e propria “invasione” di capacità espressive e di sfaccettature simboliche che un pochino smarriscono e smuovono -proprio come quando ci si trova difronte all’inaspettato e al mistero-……
Impossibile non riportare le parole di Anna Yang riguardo a questo viaggio avventuroso verso l’imperscrutabile! La sua filosofia di vita ne esce in modo lucido e del tutto condivisibile….
“Nel 2016, nel pieno dell’era della frammentazione, ne abbiamo passate tante. Ci siamo abituati ai ritmi serrati della routine quotidiana che ci bombarda sempre di più con qualsiasi tipo di notizie, pettegolezzi e informazioni. Siamo del tutto consumati dalle emozioni, dalla stanchezza mentale e fisica; gli smartphone stanno prendendo il sopravvento sulla nostra quotidianità; Media, influencer digitali, economia, libertà di espressione, sovraesposizione alle informazioni, inquinamento, sottosviluppo, impulsività, spossatezza, ansia, confusione, desideri non definiti, distanza, futuro sconosciuto, mezze verità, trend e bisogni imprevedibili; mentre tutto si evolve e cambia rapidamente, la bellezza e la pazienza svaniscono e si allontanano da noi.
Il 2016 è stato un anno caotico e sconcertante per l’industria del Fashion. Se siete d’accordo con questa affermazione, immagino che in questo momento abbiate un sorriso sulle labbra. Penso che il sistema della moda….abbia bisogno di essere ripensato. Gli stilisti sono sempre più pervasi da una sensazione di ansia. I brand stanno attraversando diverse difficoltà……e prendono sempre più piede nuovi trend pensati per far sì che la gente continui a comprare. Eppure i consumatori sono sempre più sfuggenti, non vogliono assomigliare agli altri; vogliono avere più opzioni riguardo al design? Allo stile?
Guarda ora, compra ora? ……Forse dovremmo chiederci di cosa abbiamo davvero bisogno?
Nel 2017 voglio ripartire dal mio cuore, voglio trovare la strada giusta, voglio ricercare me stessa, voglio rallentare un po’. Voglio dedicarmi ai miei pensieri, al mio modo di vestire, alla vita di tutti i giorni, ai miei cari. Voglio leggere, sorridere, esprimere l’amore, voglio trovare gli ormai persi rituali della vita……È tempo di rallentare, di ascoltare la voce nel proprio cuore. Non camminate troppo veloci, aspettate la vostra anima.
Che il 2017 ci permetta di trovare la parte migliore di noi stessi!”
ANNA YANG
Eh sì!
Un’Odissea che anela a trovare una terra amica -che sia Itaca o lo spazio infinito non importa- dove placarsi.
Una base di partenza che ha già ben in mente il percorso da intraprendere.
Una consapevolezza nuova per trovare e riscoprire quel che serve per “fare e stare bene”.
Nel suo “Viaggio in Portogallo” José Saramago ci ha convinto che:
“Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, veder di giorno quel che si era visto di notte……e ritornare sui posti già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.”
Di questo passo, seguendo questo tipo di tracce, non risulterà difficile, per gli “alieni” di Annakiki, trovare amicizia in ognuno di noi.