La gonna a ruota: un must dell’ A/I 13-14 dal sapore vintage
Ci sono capi di abbigliamento che conquistano il titolo di must. Sono quelli che non è possibile non avere nel guardaroba o che sono tanto di moda da essere quasi un dovere averli, se non si vuol essere considerati “out”. Per la prossima stagione sembra che non si possa andare per strada senza esibire: giacconi grunge, felpe con stampe di uccelli, gonne viniliche, le sneakers, gioielli di animali, scarpe da uomo con suole simili a quelle degli anfibi ecc.
Poi ci sono gli evergreen. I capi sempre attuali; i classici che non passano di moda, riproposti ad ogni stagione e reinterpretati da ogni stilista: il tubino nero, le ballerine, il trench, la camicia bianca, il cardigan, ecc. Si è soliti contarne dieci, ma non si è sempre d’accordo nell’ identificarli.
Infine ci sono capi che ritornano di tanto in tanto sulle passerelle mantenendo, anzi rinforzando il loro sapore vintage. Pensiamo ad esempio quante volte abbiamo visto -anno dopo anno, passerella dopo passerella-, che la fonte di ispirazione di molti stilisti è la moda degli anni ’50 e ’60, e poi gli anni ’70 e ’80, segno del riconoscimento del grande valore della creatività di quei periodi. D’altra parte il pubblico delle consumatrici ha sempre accolto positivamente questi suggerimenti, sempre che racchiudessero una nota di seduzione e di eleganza.
Ecco che tra le tendenze di questo autunno inverno ’13-14 ritroviamo il capo must degli anni ’50-‘60: la gonna a ruota, romantica e iperfemminile.
Nel 1947, Dior lanciò la Linea Corolla -busto molto marcato evidenziato dal corsetto, vita stretta, fianchi arrotondati, gonne molto ampie lunghe al polpaccio-; con essa seppe ridare alla donna quel tocco di sensuale femminilità oscurato dalle linee rigide delle spalle squadrate e gonne a matite dell’abbigliamento del periodo di guerra. Fuori dalla cerchia aristocratica dell’atelier di Dior, la gonna a ruota si imporrà quando saranno le star di Hollywood ad indossarla. Stregate, pare, dalla bella, ricca, coloratissima gonna messicana ammirata magari durante una vacanza: saranno alcune di loro, che la indosseranno in un film o la useranno lontano dal set a farla diventare di gran moda.
E’ la sua forma morbida, è il suo movimento, la su ampiezza, la capacità di disegnare una sihouette a clessidra –considerata perfetta e quindi la più ammirata- quello che la impone all’attenzione delle giovani degli anni ‘50-‘60.
Le ruote più raffinate e chic sono quelle indossata da Grace Kelly. Ricordiamo specialmente l’ abito disegnato da Edit Head per il film “La finestra sul cortile”, considerato uno degli abiti più belli della storia del cinema: gonna bianca a ruota, lunga sino a metà polpaccio, in chiffon e tulle, decorata sulla parte superiore da alcuni disegni di rami; corpetto nero senza maniche, con profondo scollo a “V” sul décolleté e sulla schiena; sottile cintura nera in vita. Il fascino della mise è completato dagli accessori: scarpe nere con tacco alto e con le cinghie asimmetriche, stola in chiffon, guanti lunghi sino al gomito ed infine un filo di perle al collo.
Anche Audrie Hepburn, la Principessa Anna, la indossa in “Vacanze Romane” in modo semplice e sbarazzino, ma decisamente chic; diversamente ad esempio di Brigitte Bardot con la quale assume sempre una modalità provocante.
La gonna a ruota, ampia, gonfia o fasciante, liscia o plissettata, interpreta bene il fascino, l’eleganza e la femminilità: quindi è facile pensare che il suo ritorno possa essere ispirato da una gran voglia di femminilità. Ma potrebbe anche essere una operazione commerciale basata sulla uscita -annunciata per novembre negli Stati Uniti, ma posticipata a primavera 2014- del film sulla vita della Principessa di Monaco diretto da Olivier Dahan e interpretato da Nicole Kidman; non ci meraviglieremo se ci sarà una impennata delle vendite della Kelly, una delle borse più famose di tutti i tempi, creata per Grace Kelly da Hermès. Ma ben venga anche una operazione commerciale se è in grado di riproporre un mito di raffinatezza e reinterpretare in chiave moderna i capi più rappresentativi dell’ eleganza dell’attrice-principessa.
Come indossare la gonna a ruota
Allora pronte per indossare una gonna a ruota, per sentirsi un po’ Grace, un po’ Audrie; ma osserviamo bene come la portavano per carpire piccoli segreti di uno charme senza tempo.
Negli anni ’50 la silhouette ritenuta più femminile e sensuale era la forma a clessidra quindi i capi da indossare dovevano evidenziare i fianchi e il decolleté e sottolineare il punto vita.
Sceglierà un modello voluminoso chi vuole nascondere la rotondità dei fianchi; chi è filiforme può optare per questo modello se desidera arrotondare le forme, può però scegliere senza paura anche il modello aderente ai fianchi. Chi è bassa di statura la porterà appena sotto il ginocchio e rigorosamente con i tacchi alti perché la figura risulti più slanciata; chi è alta e sottile potrà indossare il modello lungo al polpaccio con tacchi, ma potrà anche permettersi le ballerine. Per il sopra bisogna evitare capi lunghi ad esempio il cardigan, a meno di portare la cintura sopra il cardigan; è bene optare per maglie e camicie sagomate inserite nella gonna o giacchini corti, perché la vita deve essere in evidenza sottolineata da una cintura alta, se il busto è lungo, sottile se il busto è corto.
Le passerelle A/I 13-14 l’hanno proposta in tinta unita o a stampe. Le magre potranno sbizzarrirsi sulle scelta dei disegni stampati, mentre le più tonde dovranno preferire le tinte unite.
Sintetizzando: gonna a ruota, camicia o maglia sagomata, cintura in vita, ai piedi decolleté a punta o ballerine, magari un piccolo cardigan poggiato sulle spalle, un cache-col annodato o un semplice filo di perle al collo e, se si vuole echeggiare il look anni ’50, una foulard annodato in testa per viaggiare su una graziosa spider cabriolet d’epoca.