La moda anticrisi di Guillermo Mariotto
Guillermo Mariotto non finisce di stupire e in un parterre di felliniana memoria ha presentato la sua nuova collezione all’insegna della leggerezza e dell’ecologia. La novità è rappresentata dalla faccia di Barak Obama, dipinta a mano, su un abito ecologico. La collezione è un grande inno alla speranza e all’ottimismo: ecco allora per gli abiti di Gattinoni un trionfo di forme e di colori.
E di politica ce n’è bisogno, soprattutto per un’altamoda in crisi. Tant’è che c’erano in prima fila due prime donne, eleganti, rigorose: la signora Alemanno (tailleur grigio pantalone e paltò verde) e la signora Veltroni (vestito in jersey grigio e paltò nero).
Lo stilista in due parole spiega la sua collezione nel backstage tra giornaliste che gli chiedono come affronta la crisi. “Volo e novità. Tutto deve essere nuovo”.
Nuovo cosa?
“Materiali, forme, colori”.
La novità nello stile, nell’eleganza o si tratta di rinnovare l’altamoda?
“Lego l’ altamoda all’ecologia, con l’abito fatto da un prodotto del mais, l’ingeo fiber, fibra naturale”
E le donne?
“Devono essere leggere, lasciarsi alle spalle le zavorre, la pesantezza del passato”.
L’abito che preferisci della tua collezione?
“Quello da sposa. Le spose devono ancora essere, nascere, costruire una famiglia. Nell’abito da sposa sta il futuro”.
Come le vedi le spose?
“Alate in un turbine di crinoline, con colpi di vento, sottogonne con ricami che fanno da propulsione. E’ come se tutto lievitasse. Quest’ illusione riguarda lo spirito”.
Le giacche per noi donne normali?
“Sono leggere, di tulle ecologico”
I colori che preferisci?
“Color carne, argento, ambra, proprio quelli della collezione”.
Il mondo è cambiato dice lo stilista italo-venezuelano che firma da anni Gattinoni e lo dimostra con il suo abito ecologico dedicato a Obama:
“Rappresenta l’ottimismo. E’ l’uomo nuovo. Dà speranza. Non potevo non pensare a lui, che rappresenta la leggerezza e il volo, in sintonia con il mio messaggio”.
Mariotto ha un ottimismo in linea con il suo presidente Stefano Dominella che a sua volta dice:
“L’altamoda deve cambiare o rischia di essere schiacciata dalla crisi”
E come? Nello stile?
“Lo stile ha le sue evoluzioni. Intendevo dire che deve cambiare il posizionamento, il modo di essere. Gli studenti diplomati di moda dovrebbero avere la possibilità di fare i master negli atelier delle grandi aziende di altamoda italiane, quelle 10 o 12 che ci sono ancora”.
Credi sia possibile?
“Dipende dal disegno di legge, dalla politica. Mi sto muovendo in questo senso, perché gli atelier non muoiano, ma abbiano ancora modo di insegnare e quindi di esistere, con sgravi fiscali. Sennò la crisi non salva nessuno”.
Quale abito rappresenta di più l’ottimismo in questa sfilata di Gattinoni?
“Abito bianco, corto ad organza, basico davanti e con la sorpresa sulla schiena: tre grandi cannelle, tre grandi pieghe”.
Il significato?
“Lasciamoci alle spalle i contrasti, le negatività, le crisi”.
Lo stile proposto?
“Areo, morbido e contemporaneo”.
Ti è piaciuta l’eleganza della signora Obama, in giallo, alla cerimonia di insediamento, firmato da una stilista cubana?
“Avrei scelto un colore meno forte, e un abito meno damascato. Più morbido, ecru, grigio chiaro, che non contrastasse troppo con i suoi colori”.
La linea Gattinoni chi vuole vestire?
“La donna in carriera. Gli abiti sono per le occasioni speciali: festa di laurea, matrimonio, consacrazione a donna manager. Non certo da tutti i giorni”.
Grazia Borghese ha disegnato gioielli stupendi in perfetta sintonia con il messaggio della maison. Quale hai preferito?
“Una collana a spiga a forma di molla in brillanti e oro bianco” conclude Dominella.
Mariotto comunque predica l’addio ai troppi accessori: meglio la sobrietà, la leggerezza, ben rappresentate dai cristalli della principessa Borghese.