La moda è di scena
Quello tra moda e spettacolo è sempre stato un connubio stretto e assolutamente biunivoco, fatto di reciproche influenze e dialoghi. Per capire come si è evoluto nel tempo e soprattutto com’è ora, abbiamo incontrato un’attenta “addetta ai lavori” che ne ha fatto ampia esperienza sia in Italia che negli Stati Uniti, in qualità di attrice teatrale e cinematografica, nonché adattatrice di dialoghi e doppiatrice.
Elena Lupò comincia la sua carriera artistica negli anni ’90, conseguendo il diploma di recitazione presso l’Accademia teatrale di Alessandria e poi entrando nella compagnia della sua città. Dopo varie partecipazioni a spettacoli impegnati, comincia a lavorare in produzioni cinematografiche e televisive di prestigio. Frequenta corsi di recitazione cinematografica con attori di fama e parallelamente si dedica al doppiaggio diventando adattatrice/dialoghista. Inoltre ha curato i dialoghi di varie produzioni di serial televisivi e soap opera americane.
– Lei è una doppiatrice di celebri soap opera americane. Quali modelli di abbigliamento prevalgono oggi in questo genere televisivo?
In genere l’abbigliamento non si discosta molto dalla nostra realtà quotidiana. Nelle soap opera sono raccontate vicende di famiglie residenti nella cittadina dove la storia è ambientata. Alcune sono ricche, altre della classe media. Gli attori che interpretano personaggi di famiglie ricche e con un’alta posizione sociale hanno un abbigliamento prevalentemente elegante sia di giorno, sia in occasioni mondane serali. L’uomo è solito indossare abiti coordinati ed abbinati rigorosamente con la cravatta, raramente lo si vede vestito in abiti casual; la donna invece è vestita con tailleur eleganti, prevalentemente con la gonna, scarpe con tacco e borsa abbinata. Gli attori che invece interpretano personaggi della classe media sono vestiti spesso in modo casual. Il jeans è un capo di abbigliamento molto indossato sia da uomini che da donne, in molti casi accostato ad una camicia – l’uomo la indossa volentieri fuori dal pantalone – o da una t-shirt. Le donne li abbinano anche con top o maglioncini. Le scarpe possono essere sneakers o ballerine per le donne.
– Qual è il ruolo degli abiti sulle scene contemporanee? Esiste coerenza tra le situazioni rappresentate ed i costumi indossati?
Ho notato con piacere come nella maggior parte dei casi le produzioni, sia italiane che americane, abbinino perfettamente l’abito giusto ad ogni occasione rappresentata. Vi sono scene ambientate, ad esempio, in feste sfarzose dove si vedono abiti di ogni tipo, eleganti spesso, esagerati a volte! Nella maggior parte dei casi firmati. A volte un pezzo di un abito oppure un accessorio sono proprio il filo conduttore di una trama… Cenerentola insegna sempre! Di solito esiste coerenza tra le situazioni rappresentate ed i costumi indossati, anche se a volte mi è capitato di sorridere nel vedere l’attrice di turno recitare una scena ambientata in pieno inverno per strada in mezzo alla neve, mentre lei è vestita con un giubbottino leggero e tacchi alti. Se nella realtà dovessi essere vestita in questo modo in una situazione simile sarei perennemente raffreddata e probabilmente con una gamba rotta!
– Nel corso degli anni Lei avrà assistito a vari cambiamenti della moda nei serial. Quanto Le sembrano influenzati dalle mode i costumi e gli accessori dei protagonisti?
La moda è certamente una fonte d’ispirazione per i serial, i film, le soap opera che seguono attentamente la tendenza del momento. Non è strano incontrare costumisti in un atelier di moda o nei grandi magazzini alla ricerca del capo giusto per i vari personaggi dell’opera a cui stanno lavorando. Non è neanche raro vedere un attore indossare gli abiti di scena del suo personaggio, specialmente durante occasioni mondane. Ricordo una volta, un’attrice candidata all’Emmy awards per il daytime (il premio delle soap opera americane) presentarsi all’evento proprio con un abito appartenente al suo alter ego. Si era giustificata affermando che il suo personaggio vestiva meglio di lei!
– E quanto essi influenzano, a loro volta, i gusti degli spettatori?
Questo genere influenza moltissimo il gusto degli spettatori. Capita di frequente di leggere come un capo d’abbigliamento indossato da un attore in una determinata puntata di fiction o soap opera sia stato talmente apprezzato dallo spettatore da indurlo a scrivere alla produzione per chiedere dove sia stato acquistato. Durante gli Emmy Awards dedicati al daytime, ma anche nelle altre cerimonie di premiazione quali gli Oscar, i Grammy Awards, i SAG awards, per citarne alcune, il red carpet si trasforma in una grande vetrina di abiti griffati dai migliori stilisti e con orgoglio confermo che quelli di casa nostra sono i veri protagonisti!
– Quali stilisti, in generale, sono più amati sul set e perché?
Personalmente sono un’accanita fan degli stilisti italiani e quando sul set mi vestono con abiti dei miei preferiti è un plus nel plus! Certo, un’ottima politica di marketing utilizzata da alcuni brand ha aiutato ad aprire le porte anche oltreoceano, ma vi sono stilisti di nicchia che meritano eguale successo. Non è raro per me rientrare dagli USA con il compito di cercare un determinato capo di abbigliamento o un accessorio di nostri stilisti. Ricordo una volta un’attrice era disperata perché aveva perso il suo cappello di una nota casa di moda italiana nel taxi a New York. Mi aveva persino disegnato il modello per aiutarmi nella ricerca. Il disegno non è stato molto di aiuto e ahimè il cappello ormai era fuori produzione!
– Quali attori Le sembrano meglio vestiti in scena e fuori?
Posso affermare con assoluta certezza che gli attori italiani sono quelli meglio vestiti. È una cosa che noi italiani abbiamo innata. Durante i miei viaggi negli Stati Uniti, la gente del posto riconosce subito che sono italiana solo dal modo in cui vesto. Parlando con attrici di soap americane, tutte mi hanno confermato che il nostro modo di vestire è unico. Sia che sia un jeans, sia che sia un abito elegante, l’attore italiano veste sempre con stile, in scena e fuori.
– E qual è il film o l’opera teatrale in cui gli abiti più di tutti sono stati i veri protagonisti?
Film o opere teatrali ve ne sono molte. A parer mio, gli abiti sono i veri protagonisti in tutti quei film o pièce teatrali in costume ambientati in epoche passate, come ad esempio nell’800 o nei primi del ‘900, specialmente oggi in cui lo stile adottato è quello casual.
– In Italia oggi che rapporto esiste tra moda e spettacolo?
È un connubio vincente che dura da secoli. È noto che in passato Eleonora Duse indossasse abiti di Mariano Fortuny. In epoca più recente Giorgio Armani ha curato l’abbigliamento di alcuni film interpretati da Richard Gere tra cui il celeberrimo American Gigolò, per non parlare di Pretty Woman la cui scena ambientata in Rodeo Drive, piena di negozi delle migliori griffe di moda, è diventata un cult.
– Il teatro e il cinema italiani hanno sempre vantato ottimi costumisti. E’ ancora così?
In base alla mia esperienza personale posso affermare che sicuramente è così. Ho recitato in varie produzioni ed i costumi sono sempre stati una parte fondamentale della creazione del personaggio. È entusiasmante vedere un costumista al lavoro. Riesce immediatamente a captare le esigenze dell’attore e del personaggio che interpreta e realizzare l’abito in modo perfetto. Non nascondo che al termine di un lavoro, mi separo dai miei “amati” costumi di scena con grande dispiacere!
– Nelle fiction e nel cinema di casa nostra si ha l’impressione che venga assegnato un ruolo sempre più marginale ai costumi. Cosa ne pensa?
Le fiction, quelle ambientate ai giorni nostri, cercano di mostrare la realtà quotidiana che ci circonda in modo veritiero. Oggi la moda detta tendenze diverse rispetto a qualche anno fa. Ad esempio tra i giovani va di moda il look “trasandato”. Io penso che il cinema e la TV non facciano altro che proporre costumi correnti dettati dalle tendenze attuali.
– Sul palcoscenico Lei personalmente cosa ama indossare?
Amo indossare abiti legati prettamente al ruolo che interpreto in quel momento; devono quindi essere connessi alla storia, all’ambientazione ed al periodo rappresentato. Nel momento in cui mi calo in un personaggio non sono più Elena, sono il personaggio che interpreto ed il costume diventa una parte fondamentale per la creazione e la riuscita del ruolo che mi è stato affidato.
– Quali sono le Sue ultime “fatiche” artistiche? E le prossime? In quali abiti?
Ho appena finito di girare un film e sono in procinto di cominciare a lavorare ad un cortometraggio. Adoro la vita sul set. Sono sempre affascinata da tutto ciò che mi circonda, sia davanti che dietro la macchina da presa. Dietro ad una scena ben fatta, oltre all’attore, vi sono molte altre persone che hanno contribuito alla sua riuscita. È senza dubbio un lavoro di squadra. Mi piacerebbe anche tornare a fare teatro. È entusiasmante interpretare lo stesso personaggio sera dopo sera e man mano vederlo crescere. Come è anche emozionante captare la presenza del pubblico in sala attento a seguire tutto quello che dici per non perdere neanche una battuta. È un’emozione talmente forte che aiuta l’attore a rendere la sua interpretazione ancora più convincente. In merito all’abito, mi affiderò totalmente ai consigli degli ottimi costumisti che troverò sul set.