La moda e lo spirito dei tempi
Recessione, austerity, crisi economica e sociale. Sembrano essere questi i fantasmi che hanno salutato il primo decennio del XXI secolo e la moda, come specchio di una più ampia sensibilità estetica, ha reagito restando saldamente agganciata alla realtà, senza possibilità di divagazioni e licenze poetiche.
Viene in mente il New Look di Christian Dior che, riducendo in polvere la rivoluzione attuata da Chanel, rassicurò, con il vitino di vespa e le gonne a corolla, una società in piena ricostruzione. La transizione, spesso, conduce lo sguardo al passato, come rifugio sicuro ad un presente incerto.
E così anche oggi, a giudicare dalle ultime passerelle milanesi, si torna ad una sobrietà mascolina d’altri tempi. La classicità rassicura ed è in perfetta sintonia con un’epoca in cui ai sogni si preferiscono solide certezze.
Il nuovo lusso è sobrietà, pulizia delle forme e attenzione alle tradizioni artigianali.
I re della moda italiana si sono rimpossessati del proprio DNA, di quei codici stilistici che ne hanno decretato il successo trent’anni or sono. Addio quindi agli eccessi, addio alla leggerezza, l’uomo è di nuovo in giacca e cravatta, austero, sobrio.
Giacche perfettamente strutturate, pantaloni a quattro pince e cappotti essenzialmente asciutti: è questa la proposta di Giorgio Armani, all’insegna di una ritrovata e quanto mai necessaria virilità. Con l’infallibile acume di sempre, Miuccia Prada porta in passerella la parodia del potere, in un vortice di ostentata e spavalda sicurezza, perfettamente interpretata da un cast d’eccezione hollywoodiano. Raffinati e impeccabili gli uomini di Ports (vedi articolo su Imore), rigidamente impettiti nelle giacche doppio petto e negli austeri capispalla. Valentino guarda alla filosofia minimale con una collezione praticamente perfetta, disegnata per la prima volta da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli e presentate a Palazzo Corsini durante Pitti Uomo.
Ma il dato che più di ogni altro rappresenta la cifra stilistica del momento è lo sguardo al passato operato da chi ha fatto il suo debutto nel mondo della moda piuttosto recentemente. È il caso di Andrea Incontri, vincitore dell’ultima edizione di Who’s On Next, categoria accessori, che ha presentato, sempre al Pitti, una rivisitazione del loden, ideata in collaborazione con Habsburg, storico marchio tirolese. Una delle voci più fresche del fashion system italiano ha riesumato uno dei capi più classici del guardaroba maschile, reinventandolo in un mix di sovrapposizioni e acute trovate di styling.
La sobrietà, tanto invocata negli ultimi mesi come antidoto ad un baratro imminente e ad una società che per troppo tempo ha vissuto al di sopra dei suoi mezzi, arriva anche in passerella, plasmando un immaginario stilistico completamente rinnovato.
Riemerge quindi un annoso quesito: quanto lo spirito dei tempi influenza la moda?
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Il Direttore. Marinella Calzona