La scarpa maschile. Seconda parte
Allo scopo di completare la nostra ricerca sulla calzatura maschile, dedicheremo questo spazio ai modelli piuttosto sportivi, adatti ad occasioni prettamente informali. Anche in questo caso il contesto di riferimento rimane quello anglosassone, artefice del classico mocassino Loafer. Quest’ultimo si presenta come una comoda e fresca calzatura cucita a guardolo, presente sul mercato in due versioni, la Pennyloafer, di origine americana, e la Tasselloafer, ovvero quella con le nappe. Tali tipi di calzature sono dotati di una flessibilità e una leggerezza che li hanno resi popolari tra i vari strati della società a partire dai primi decenni del XX secolo. Oggi tali modelli vengono accettati anche come scarpe classiche e indossati per occasioni più formali, ma stando al codice dell’eleganza maschile tale pratica è assolutamente sconsigliata.
Nonostante l’origine inglese dei modelli precedentemente citati, in realtà l’invenzione del mocassino la si deve alla tradizione calzaturiera americana che nei primi anni del “˜900 si distinse per la grande originalità, se paragonata alla classicità imperante dell’ex madrepatria. In ogni caso, tale trovata stimolò la fantasia e l’ingegno dei calzolai italiani che, ispirandosi ai concorrenti oltreoceano, crearono un nuovo tipo di scarpa da uomo, più leggera e malleabile rispetto alle classiche Oxford o Derby. Due sono i nomi che hanno reso l’Italia famosa per questo tipo di calzatura: Gucci e J.P Tod’s.
Il mocassino Gucci è entrato a far parte dell’immaginario collettivo come la scarpa sportiva più elegante del panorama calzaturiero; l’ossimoro è indicativo della diffusione e del successo del modello Gucci, entrato a far parte di una ristretta nicchia di classici e presente anche nella scarpiera del perfetto gentleman inglese.
J.P Tod’s ha invece una storia molto particolare, che inizia nei primi anni ’80 con la fondazione dell’azienda da parte di Diego Della Valle, figlio a sua volta di calzolai marchigiani. La grande intuizione del patron di Tod’s fu quella di costruire una campagna di marketing praticamente a costo zero. Infatti la strategia fu quella di far recapitare diversi modelli Tod’s a personalità considerate dei guru in fatto di stile, come ad esempio Giovanni Agnelli, e garantirsi di conseguenza una valida e sicura pubblicità. Il modello icona di Tod’s rimane il mocassino in pelle o in camoscio con i cosiddetti gommini, chiodini appunto in gomma ad ornare la suola della scarpa. Nel tempo sono diventate le scarpe da tempo libero dell’alta borghesia, comode ed esteticamente soddisfacenti, portabili in ogni tipo di situazione informale, anche senza calze. Col tempo la loro diffusione è stata talmente capillare da spostarsi a strati più ampi della società, ma non per questo i modelli Tod’s hanno perso quel fascino e quell’eleganza che da trent’anni li contraddistingue.
Ultimo tipo di scarpa più informale, anche se l’uso che se ne fa farebbe intendere il contrario, è la Monkstrap, così denominata perché la sua fibbia ricorda i sandali dei monaci. L’apprezzamento di tale calzatura è abbastanza controverso, in quanto molti la considerano una negazione dell’eleganza classica proprio per la presenza di una o due fibbie che rendono l’appoggio del pantalone un po’ ostico. In effetti la Monkstrap andrebbe indossata con pantaloni stretti in fondo e non troppo lunghi, in modo da evitare effetti di arricciatura sulla fibbia.
Come sempre confidiamo nella chiarezza e nell’utilità di tale excursus sull’abbigliamento maschile, sperando che i nostri suggerimenti possano essere d’aiuto ad un uomo che desidera sempre apparire impeccabile.