Lacoste e Vivienne Tam
In un’intervista del 1998 al magazine People, Julia Roberts disse che “gli abiti di Vivienn Tam sono il perfetto equilibrio tra l’ essere semplici e al tempo stesso unici” . E si puo’ dire che la semplicità, accompagnata dalla ricerca e dalla cura del dettaglio, sia il filo rosso che unisce le collezioni della stilista nata a Hong Kong e trapiantata a New York. L’unicità delle sue creazioni nasce, infatti, da un buon mix tra ispirazioni orientali, come le sue origini, e influenze occidentali, tra tradizione e modernità.
E’ una collezione ricercata quella firmata Vievienne Tam per la p/e 2011: il dettaglio del ricamo all’uncinetto ricorre spesso sui vestitini, sulle camicie, sui top e, qualche volta, anche sui pantaloni. Gli abiti sono corti sopra al ginocchio e, dritti o svasati che siano, seguono sempre una linea morbida e leggera.
Non mancano i tagli asimettrici, le sovrapposizioni di tessuti e gli accostamenti di fantasie. Il risultato è una collezione giovane, briosa e raffinata. Bianco, beige, melanzana e blu opaco sono i colori che la Tam ha scelto per la prossima primavera estate. Gli accessori sono collane e ciondoli che sottolineano l’influenza di atmosfere di paesi lontani come la Persia e L’india.
La collezione p/e 2011 di Lacoste si ispira agli anni 30 e gioca con il binomio black and white. Per gli abitini le linee sono essenziali e i tagli squadrati, mentre le casacchine e i blazer, così come i pantaloni, cedono a una linea più ampia e morbida, d’ispirazione orientale. E l’influenza del paese del Sol Levante si nota anche nel disegno delle maniche a Kimono.
Il direttore creativo, Christophe Lemaire si diverte a stupire anche con i colori: accanto al tradizionale bianco del completino da tennis, largo al grigio e alle tinte più calde del tabacco e a quelle forti ede energiche dell’ arancione, del giallo e del rosso.
Non manca di sfilare in passerella la classica polo smanicata in rete di cotone indossata sopra i pantaloncini corti in pelle scamosciata e abiti copricostume realizzati in rete di cotone, pelle scamosciata perforata o in spugna morbida.
Anche per l’uomo Christophe Lemaire, che firma l’ultima collezione per la maison del coccodrillo, prima di passare al timone di Hèrmes, si ispira al grafismo della Op Art e crea uno stile che mischia con sapienza streetstyle e sportwear. I pantaloni sono leggermente larghi oppure molto stretti e corti alla caviglia.