L’alter ego di Kaiser Karl
“Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato; / ritira le unghie nelle zampe, / lasciami sprofondare nei tuoi occhi / in cui l’argilla si mescola al metallo”. Così verseggiava Baudelaire in omaggio al suo felino silente e insondabile, dalle forme perfette e dallo spirito divino.
Non è una novità che agli artisti le “piccole tigri” siano sempre piaciute, forse per la loro eleganza sensuale e quell’alone di enigma che li circonda e li fa apparire in comunicazione con un’altra realtà, non percepibile ai sensi umani. Nessuno stupore, dunque, se anche lo stilista Karl Lagerfeld adori i gatti, anzi una gatta in particolare: la sua, di nome Choupette, manto color champagne e occhi di cielo terso. Ciò che sorprende, piuttosto, è che questo amour fou abbia ispirato alcune importanti creazioni dello stilista tedesco che collabora con Chanel, Fendi, Chloé. Molti particolari li apprendiamo da un volume da poco uscito in Francia per i tipi di Flammarion, intitolato “Choupette, la vie enchantée d’un chat fashion”, i cui autori sono Patrick Mauriès e Jean-Christophe Napias.
Pare infatti che Choupette sia stata la musa (oltre che il muso) di una celebre borsa Chanel e di una collezione couture primaverile all’insegna del blu fiordaliso (come gli occhi della morbida micia) lanciata per la primavera 2012. Il diletto quadrupede è apparso anche in alcuni servizi fotografici, di cui il più famoso è quello con Laetitia Casta in un articolo di 10 pagine su Vogue nella prestigiosa edizione settembrina 2012. Infine quest’anno Shu Uemura ha presentato una linea capsule di makeup “suggerita” dalla pelosa compagna del Kaiser.
In un’intervista lui l’ha descritta così: “Una gatta deliziosa, adorabile… un essere semplicemente meraviglioso”. Ha aggiunto che è molto discreta, misteriosa e impenetrabile, in apparenza timida e introversa, in effetti “regale”. Le parole rapite di Lagerfeld sembrano richiamare quelle di Borges che al suo lunare, affascinante ed indecifrabile gatto scriveva: “Tua è la solitudine, tuo il segreto”, quasi che siffatte creature non appartenessero a questo mondo e a questo tempo. “Viaggia spesso con me. Le sue città preferite sono New York e Roma, ma le piace moltissimo anche Montecarlo” – ha poi raccontato Karl, proseguendo con ironia: “Il suo ‘livre de chevet’? Vie et opinions philosophiques d’un chat di Hippolyte Taine’”. La musica preferita del versatile e colto felino è invece quella sudamericana, ma l’ineffabile pussy non disdegna affatto il rock.
Della fortunata micia si sa che è nata in Agosto 2011, inizialmente era del modello francese Baptiste Giabiconi, e a Natale dello stesso anno venne donata a Lagerfeld che nel frattempo l’aveva notata e subito venerata. Choupette ha un proprio account Twitter (dietro cui si cela in realtà la community manager Ashley Tschudin) e spesso concede “interviste” a blasonati magazine di moda, che l’hanno ormai resa popolare anche al grande pubblico. Gongola il buon Karl che, un annetto fa, annunciò che avrebbe desiderato sposare Choupette e alla CNN confessò che non avrebbe mai immaginato di potersi innamorare di una gatta! La quale, come è facilmente intuibile, è assai viziata ed eccentrica come si addice ad una vera star del fashion business: usa l’Apple iPad, pretende di consumare i suoi pasti a tavola a fianco di Karl, apprezza i pizzi antichi, ama i bauli artigianali di Goyard e le shopping bag Colette (come trasportino, si suppone). Ma soprattutto possiede valigie di Vuitton, create espressamente per lei: “E’ divertente vederla saltare all’interno della sua personalissima Vuitton. Sa che c’è un viaggio all’orizzonte e bisogna assolutamente prepararsi” spiega lo stesso Lagerfeld. Naturalmente Choupette si sottopone a trattamenti di bellezza ed è servita e riverita da due cameriere personali (che tra l’altro hanno il compito di annotare su un diario tutto ciò che la bisbetica gatta fa, compresi i suoi umori). Miserere!
A questo punto non ci resta che concludere – ad maiora – con alcuni versi della splendida “Ode al gatto” di Pablo Neruda:
“L’uomo vuol essere pesce e uccello,
il serpente vorrebbe avere le ali,
il cane è un leone spaesato,
l’ingegnere vuol essere poeta,
la mosca studia la rondine,
il poeta cerca di imitare la mosca,
ma il gatto
vuole esser solo gatto
dai baffi alla coda,
dal fiuto al topo vivo,
dalla notte fino ai suoi occhi d’oro”.