Laura Biagiotti P/E 2016: una collezione per un anniversario importante
Un anno felice per Laura Biagiotti: il suo personale giubileo con la moda -50 anni di ricerca e di successi- lo celebra con una collezione p/e 2016 all’insegna della memoria, romantica e seducente; un percorso tra i suoi tradizionali codici estetici con la rivisitazione di alcuni suoi successi, ma sotto gli auspici di un nuovo cammino, quello che la natura ha saputo suggerirle e di una nuova meta che ha raggiunto oggi con sua inesauribile vena di ricerca .
Sono le orchidee i fiori ispiratori: un giardino verticale le accoglie sullo sfondo del Piccolo Teatro e le mostra al pubblico nel loro realismo. Evanescenti capi –abiti, pantaloni, tailleur – trasparenti e dai volumi fluidi, le mostrano trasformate in tenui acquarelli che rispettano i colori del fiore nelle sue infinite varietà: il bianco, le innumerevoli tonalità pastello, i toni grezzi degli ibridi striati, i toni intensi delle specie selvagge. Le stampe quindi segnano la prima parte della collezione, delicata ed elegante; esotica nella la grafica del fiore. Tra gli capi stampati ci è sembrato ridondante il completo pantaloni, giacca, camicia rossa con jabot e polsi in evidenza.
Tra le memorie dello stile Biagiotti appare in passerella una rivisitazione dell’abito “Bambola” creato alla metà degli anni ’70. Il pizzo traforato bianco lucente composto di fiori arricchiti di strass lascia intravedere il tulle in un abito lussuoso, dalla linea semplicissima che si arricchisce di volume nella balza; in una seconda uscita l’abito “Bambola” ha le maniche gonfie, ed è costruito con intarsi del pizzo sangallo dai disegni geometrici dversi, è tempestato di cristalli nell’ampio carré A chiusura della presentazione è ancora l’abito “Bambola” in 5 varianti ad accogliere firmato sul tessuto “Herbarium di Laura”, “rivisitazione .-sono parole della stilista-di una celebre stampa lanciata nel 1979. Abiti di lino dai volumi enfatizzati, definiti da profili di pizzo, evocano la mia inesausta ricerca estetica declinata in 50 anni di carriera, e seguono una riflessione di Baudelaire che va oltre le stagioni: perché in fondo l’ossimoro della moda, come quello della natura, è estrarre l’eterno dall’effimero”
La fonte di ispirazione della collezione di laura Biagiotti P/E 2016 non è solo la natura. Passamanerie e nastri di gros, ricami disegnano intarsi sullo chiffon, sul lino e sulla maglia: sono decorazioni di ispirazione rinascimentale modernamente realizzati con la semplice tecnica del collage. Le realizzazioni migliori sono sicuramente gli abiti bianchi dove i diversi materiali danno una diversa luminosità alla superficie bianca.
Gli anni ’70 lasciano il loro segno con i dettagli di pizzo e le rouches
La maglieria, altro elemento simbolo del codice estetico di Laura Biagiotti, si fa leggerissima, scivola sul corpo o fluttua nei gilet lunghi alla caviglia, diventa abito, o caftano. Sorprendenti le lavorazioni a rete degli abiti bianco e nero; luminosissimi l’abito e il completo -pantalone e casacca lunga- grigio perla in leggerissima maglia tubolare .
Infine gli accessori: non mancano gli occhiali che si fanno nuovi con la mascherina in acetato stampato a righe e a fiori; scarpe dai tacchi importanti, zeppe con la fascia, sabot e sandali stringati; tra le borse tracolle di uncinetto con frange di catena e sacchi di nappa.
Sicuramente avrà successo, diventerà di moda, il dettaglio di un ramo di fiori e frutti poggiato sulla spalla sinistra in tinta o in contrasto con il colore dell’abito che decora.