Le origini partenopee ispirano la collezione di Rocco Barocco
La Capri internazionale degli anni ’50 fa da sottofondo alle sfilate dello stilista napoletano. O sole mio accompagna lo stile marinaro impreziosito dagli accessori e dai gioielli. Intervistato per Imore parla del suo amore per Napoli, di femminilità e di ciò che non è elegante.
Rocco Barocco è stanco alla fine della sfilata. La tv inglese lo vuole intervistare: al mondo anglosassone piace questo perno del made in Italy che mette la femminilità in rapporto all’eleganza, al lusso, e allo stile vecchio stampo, con tagli a livello couturier, medaglioni stampati su gonne a ruota, eccessi nei gioielli, tessuti preziosi e nessun dettaglio lasciato al caso. La sua donna vuole valorizzarsi. E lui si deve sedere, sulle sedie, rimaste lì sulla passerella. Un’intervista non nel back stage, ma in un ambiente più da piazzetta di Capri.
D’altronde lo stilista napoletano più che una sfilata ha proposto uno spettacolo. Clima vacanziero; siamo tornati indietro di qualche decennio, in una Capri spensierata. Alcuni giovani seduti ai tavolini dei bar commentano il look delle ragazze, cercano di abbordarle. E loro sono le modelle di RB.
Abiti colorati, tubini avvolgenti, che rimandano
all’immagine dell’americana in vacanza alla ricerca dello stile e della classicità italiana nel vestire bene. Barocco di nome e di fatto, ha fatto degli orpelli un modo di essere. Ma orpelli che non sanno di eccessivo, perché sono belli, armoniosi, si vede il talento che c’è dietro. I pizzi, abbinati ai tessuti, le forme a volte essenziali, altre volte voluminose, ma mai un abito privo di accessori importanti, dalla borsa, al guinzaglio del cane. Tutto deve essere perfetto, combinato secondo una regola precisa: la sua, all’insegna di uno stile unico che ha fatto scuola, e che di minimalista non ha proprio nulla: dalla giacca di lino con i bottoni a stella, indossata con gonna ampia di tulle, cintura alta. Camice leggere, a partire dal taglio delle maniche e con ruches bianche.
Poi ci sono le magliette da tutti i giorni in jersey accollate davanti e – come la tendenza della prossima p/e – con schiena in vista oppure velata dal pizzo. Fantasie tropicali, orchidee, medaglioni, con colori mediterranei. Ma lui si sa, si rinnova negli stampati, ma lo stile è il suo e le pietre, preziose o no non importa, ma scintillanti questo sì, dimostrano quanto sia fedele a se stesso.
“E’ un ritorno alle origini- dice – a Capri. Amo la mia città, Napoli, le canzoni, le atmosfere. Ho voluto riproporle, quelle dagli anni ’50 in poi, da quando Capri è diventata internazionale”.
Ed è simpatico perché aggiunge: “La moda è internazionale”.
“La mia non è una collezione sexy – dice – ma molto femminile, questo sì”.
A che tipo di donna si riferisce?
“Elegante, spiritosa, giovane e soprattutto femminile”
Cos’è per lei l’eleganza?
“Posso dire cosa non è eleganza. L’eleganza non è mai essere volgare, fuori dalle righe. Non è elegante quando non si ha più l’età e si gioca a fare la ragazzina. Nella vita ci sono periodi diversi che sono una realtà da cui non si può prescindere. Per ogni periodo della vita bisogna scegliere lo stile più adatto, evitando di cadere nel ridicolo”.