Linee ad anfora nella collezione Krizia
Il commento a fine sfilata è d’obbligo: collezione scenografica, abiti scenografici, performance scenografica; da applaudire l’uscita dei due cappotti in bianco e nero. Impossibile non notare la donna che osa portare questi abiti e non solo per i colori adatti ad essere avvistate come “segnali nella nebbia”, ma anche per la loro costruzione, dove è riconoscibilissima la mano della stilista.
Si parte con pantaloni alla cavallerizza in pelle marrone o nera a vita alta, abbinati a maglie e camicie con maniche a sbuffo, e accompagnati da piumini indossati in modo da lasciar intravedere la maglieria.
La linea è ad anfora: busto sottile, stretto da cinture spesso alte, che si arrotonda sui fianchi e si va gonfiando e si restringe nuovamente in basso e ciò vale per le gonne e per i pantaloni cargo amplissimi sui fianchi a disegnare la linea ad anfora nella parte bassa del corpo. Le spalle sono enfatizzate, a volte arcuate, a volte dilatate da maniche ricche in alto e fino al gomito e strette ai polsi; ad aumentare l’effetto ottico tondeggiante della manica un falso gilet di colore contrastato con il resto del capo.
I colli sono importanti come gorgiere, ma mossi come grandi petali.
La vita è alta, tanto nei pantaloni che nelle gonne, ma anche nelle giacche dove i tagli configurano cinture o almeno spingono in alto il punto vita.
Il taglio delle gonne è decisamente corto. L’effetto è accentuato dagli stivali molto alti e le calze autoreggenti che sottraggono eleganza all’insieme.
Tra i capi spicca il gilet portato sopra l’abito, il cappotto e la giacca o a pelle per sostituire la camicia in un completo da sera pantalone e giacca taglio tight corto.
La linea ad anfora raggiunge una elegantissima espressione nell’abito lungo rosso cupo. Risulta più sbarazzina negli abiti corti da sera realizzati in diversi materiali, accompagnati di dettagli di pelliccia sintetica mongolia, giallo, fuxia, arancio o portati con corti soprabiti dello stesso materiale. Si fa meno evidente, lasciando spazio ad una linea corolla negli abitini a balze in colori solari. Si perde negli abiti lunghi scivolati e mossi in tessuto argento o in quelli a balze che ricordano lo stile charleston degli anni “˜20/’30.
Non può mancare la maglieria, vera passione di Mariuccia Mandelli, rappresentata da un cachemire superleggero e viscosa, o nelle maglie sottilissime. Maglieria con colli ad imbuto o ad anello staccabile, e sciarpe. Così come non manca la stampa del muso della pantera nella maglia dalle maniche a chimono.
Gli accessori sono maxi borse geometriche o pochette. Stivali altissimi, e tronchetti. E naturalmente le alte cinture, veri bustini in pelle per segnare la vita. Spiccano le collane multifilo e i maxi orecchini.