Linee decise e definite: il rigore assoluto di Fendi
La Milano Fashion Week di Fendi si apre nel carme dell’essenzialità delle linee pure ed assolute. Quelle che Kim Jones definisce come il lusso dell’eleganza e della disinvoltura caratteristiche della Maison romana.
Già la passerella, completamente total white, preannuncia l’idea del gioco delle forme, a partire dalle iconiche it-bag in dimensioni extra large disseminate come balaustre sul catwalk.
Le predilette in questa passerella sono le silouettes molto marcate e nette. I tagli sartoriali si intersecano tra di loro in un vortice di segmenti paralleli tendenzialmente rigidi, coesi a curve più cedevoli. Il capo sembra disegnato in modo quasi “svagato” – volutamente “svagato”; all’insegna dell’anticonformismo che vuole svincolarsi dal clichè dell’impeccabile a prescindere.
Kim Jones tende all’avanguardia del fashion minimal e basic. Nessuno slancio decorativo. Le linee sono strutturate e riflettono tutta la spigolosità delle forme geometriche.
E’ una moda femminile indipendente, forse anche un po’ empirica quella di Fendi. Notiamo un certo fil rouge con il neoplasticismo soprattutto nella palette cromatica che vede blocchi di colore tenui come il carta da zucchero e il grigio cenere intensificati spesso dall’aggiunta di bianco o marrone cacao, e in netto contrasto con nuance forti e vigorose come un ipnotico giallo lemon ed un irresistibile arancio papaya.
Le gonne si accorciano con tagli obliqui che valorizzano la linearità precisa e rigorosa; e quando si tramutano in longuettes, queste si aprono in spacchi centrali coerenti con l’idea del design pulito ed asciutto.
Si respira la ricerca di una innovazione che vuole cogliere tutti gli aspetti più tecnici dell’artigianalità del Made in Italy; questo anche grazie alla sensibilità della combo dei materiali a partire dal finissimo kid mohair fino alla seta, dalla maglieria fino alla pelle intarsiata.
I pantaloni sono ampi, con pences e a taglio carrot, tutti accostati a mini giubbini in pelle con collo a camicia, mentre un classico come la camicia bianca è rigorosamente over.
Il giusto equilibrio delle forme lo ritroviamo nei capispalla dalla linea dritta che si esalta nell’abbinamento con long dress fascianti e scollo all’americana. Il tanto amato layering lo individuiamo nei deliziosi twin set in maglia indossati di sbieco e allacciati in modo apparentemente distratto.
Il pensiero corre un pò all’approccio riduzionista dell’arte astratta dei primi anni del XX secolo, la cui forza stava nel ridurre tutto a linee, forme e colori o luci dando maggior peso all’immaginazione e alla creatività, svincolandosi dalle associazioni ordinarie. Un po’ come la moda di Fendi in questo contesto che soverchia il classico per intensificare il “non convenzionale” pur rimanendo ancorata ad un’estetica raffinata. Qualche guizzo appariscente e carismatico lo ritroviamo nell’uso dello snake pattern per la soirée e nel monogram F sugli attillatissimi dolcevita che ci riportano al purismo del fashion.
In merito agli accessori cool per la prossima stagione, lo sguardo va in basso, ai piedi, dove pumps, sandali e ballerine si arricchiscono di una metalleria rigida per cavigliere luxury come i bracciali dorati O’Lock.
Il quid in più? I guanti sugli smanicati. Un revival retrò che dona un tocco di sofisticato glamour e di femminilità che non guasta mai.
Se l’intento di Kim Jones era quello di rendere evidente l’essenziale c’è riuscito, anche se talvolta qualche ricercata imperfezione si scontra con la percepibile tentazione di “differenziarsi” a tutti i costi. L’idea è comunque stuzzicante. E’ una moda dedicata al comfort contemporaneo quella di Fendi per la primavera-estate 2024; legata alla dimensione individuale e dove la personalizzazione e l’abbinamento dei capi giocano un ruolo fondamentale.
Poca apparenza e molta essenza.