L’ironia di Marella Ferrera: va in scena “Barbie”
Marella Ferrera, l’artista siciliana che si cimenta nella ricerca, ha scelto per questa collezione di Altaroma l’ironia.
E’ nel backstage tra modelle “Barbie” altissime. La fotografano, le chiedono di sorridere poco prima della sfilata “Macché sorridere” dice lei. E poi, in realtà sempre sorridente, vestita tutta di nero, in contrasto con quei colori meravigliosi, aggiusta un corpetto, la giacca di una modella, un vestito.
Propone i mille modi di essere Barbie. Rivisita gli anni 60 dell’America quando in Italia c’era il boom economico. Contrasto netto con la crisi di oggi.
Colori molto azzeccati, romantici, non vistosi, ma soft. Dal bianco: un abito tutto di fiori applicati di panno, al ginocchio. Giacche sempre in color pastello e disegni floreali: “Ho scelto la ricerca iconografica, dietro ogni accostamento di colori”. Intanto mi indica un abito lungo a righe orizzontali, c’è un lavoro pazzesco, c’è stile, c’è eleganza.
Lei crede alla Barbie come modo di essere di una donna?
Ride: “Assolutamente no. Anche se oggi ci sono cinquantenni che credono di poter essere barbie senza tempo: senza una ruga, patinate, labbra gonfie. Ma non è questo. E’ la visione di una bambina di cinque anni. A cinque anni cucivo vestiti per le bambole. Tutto prendeva vita in pochi centimetri di pezze. Una visione di sogno. Il sogno di una bambina. Affronto cioè la barbie con ironia. Anche perché è un’icona, ha segnato gli anni 60 e anche quelli dopo”.
Cosa può mettere una donna normale di questa collezione?
“Tutto, dalle giacche, ai corpetti, ai vestiti”.
Una collezione che è piaciuta a tutti anche a Nino Graziano Luca, professore di storia della moda e conduttore di Raidue Notte “Marella ha proposto una donna dall’identità romantica con tagli e fogge versatili, mantenendo l’originalità che la contraddistingue”.
Il look è sofisticato, proprio come la bambola più famosa, dalle ciglia lunghissime bicolori, alle pettinature che fanno parlare di sé: bigodoni in plastica trasparente molto grandi “alla svedese”.
Scarpe altissime e decisamente eleganti in armonia con gli abiti. Non c’è nulla lasciato al caso.
Tutto richiama il sogno, la bellezza che tutti vorremmo avere, ma la realtà sono vestiti stupendi, indossabili e chic. I tagli sono molto semplici. Le giacche scendono morbide con collo a scialle che avvolge le spalle e i vestiti sono lavorati e gonfi, con un richiamo floreale. I colori pastello rendono accessibili i pezzi a tutte.
Certo bisogna avere il fisico giusto e soprattutto l’età.