Live and alive – Il viaggio di Etro
Uno dei rari eventi “dal vivo” a Milano per la Digital Fashion Week. Prima sfilata effettiva e fisica dopo il lockdown e l’emergenza covid-19. Il piacere e l’emozione di ritrovarsi.
Coccolati dalle musiche di Ennio Morricone e adulati dalla bellezza delle arcate dei chiostri dell’Hotel Four Season il 15 luglio la trepidazione collettiva di gustare di nuovo il movimento del cutwalk non ha lasciato delusi. Ristretto numero di ospiti e diretta in streaming. La ripartenza comincia da Etro.
Il motivo del viaggio e l’orientalismo sussurrato della collezione Donna Resort 2021, seduce e conquista.
Il label basic della collezione è misurato e morbido, prevalentemente informale. Un easy chic scenografico ma non troppo. Il giusto compromesso tra linee sartoriali da haute couture ben evidenti e costruzioni morbide e scese per una indulgenza alla comodità.
L’iconico paisley Etro mantiene inalterato il suo fascino anche nei nuovi abbinamenti più discreti e meno infiammati. I tagli sartoriali sono volutamente puliti e minimal, persino le ruches non appaiono ampollose. Niente di netto o tagliente si intenda. I contrafforti delle fantasie dei tessuti giocano a favore della fluidità. L’appeal è divinamente pulito e sobrio.
Il motivo boteh risulta raffinato ed elegante nella scelta della palette di colori tendenzialmente polverosi anche quando si accendono di vivacità cromatiche calde.
Si respira l’aria di un boho chic sofisticato, gentile, con un leggera punta di malizia – soprattutto negli shorts e nei mini dress – che certo non guasta. Ritroviamo uno spirito aperto ma non eccessivamente esuberante che parla un linguaggio contemporaneo strizzando l’occhio al vintage.
Giacche doppio petto block color e camicie dall’attitudine maschile trovano dei punti di contatto con motivi floreali o chemisier leggerissimi. Un applauso agli abiti lunghi e fluttuanti, esili ed impalpabili dove i decori a goccia persiana non mollano lo scettro di lusso discreto. E approvazione agli stivali color cuoio, che con il loro tono forte e vigoroso hanno acceso le luci della ribalta – saranno un must have di stagione possiamo scommetterci!
Un interessante connubio tra il naif e lo stile urban che non può passare inosservato.
In questa collezione è possibile individuare un dualismo contradditorio ben orchestrato che sottolinea un’identità femminile volitiva e leggiadra allo stesso tempo. Inebriante nei motivi e semplice nei contorni. Un outfit per moderne Jeanne Barret.
Il tocco sublime delle valigie retrò, delle postine e dei secchielli dove il motivo cachemire tanto caro a Etro viene declinato in mille sfaccettature è un inno al gusto sopraffino.
In questa collezione ritroviamo il senso del viaggio forse nella sua accezione più romantica e culturale.
Trascina nei ricordi degli esploratori dell’India Britannica e dei Grand Tour ma trae linfa anche dall’emotività sensibile di fin du siecle. Immaginari esotici, mondi lontani, ma non solo.
Si respira quasi anche un Languore alla Paul Verlaine che rivela, al di là della semplicità della forma, una profonda sensibilità fatta di situazioni vissute e ancora da vivere.
Non ultimo la qualità dei tessuti eco-friendly e i materiali d’archivio riciclati e rigenerati con procedimenti di up-cycling etichettati BENETROESSERE che dimostrano anche la green attitude della maison.
Una scelta impegnata che coniuga etica ed estetica; piacevole, bella e giusta.
Veronica Etro è riuscita a condensare in questo viaggio il piacere della portabilità tout court. Stimoli decorativi e contaminazioni di culture diverse, modernità, ma anche gusto per il dettaglio; confermando così la naturalezza dell’informale chic in tema di portabilità.
Poche sovrapposizioni e una sapiente miscela creativa tra l’accuratezza dello stile e l’animo bohemien delle globe-trotter del nuovo millennio. Il nuovo dress code delle viaggiatrici avventuriere, delle esploratrici giramondo; le pioniere del nuovo traveller mood.