Lo squadrone di Louis Vuitton. Parte Seconda: Jennifer Connelly
Jennifer Connelly, premio Oscar per “A Beautiful Mind” (2001, Ron Howard) e nota per film come “Requiem for a Dream” (2000, Darren Aronofsky) e “Noah” (2014, Darren Aronofsky), aveva già fatto da testimonial per alcune campagne di Balenciaga -per la primavera/estate 2008 e l’autunno/inverno 2009-10-; era naturale che prestasse gli stessi servigi per Louis Vuitton per la primavera/estate 2015 e l’autunno/inverno 2015-16. L’attrice quarantacinquenne ha sempre indossato, con una gran classe e straordinaria eleganza, capi all’avanguardia, dai volumi e dalle costruzioni elaborate, a volte quasi architettonici. Dopo qualche anno di sporadiche presenze sul tappeto rosso (nel 2011 è nata la sua terza figlia e dopo i lunghi mesi di riposo è tornata a lavorare appieno, girando un film dietro l’altro), è tornata sulla scena a marzo dello scorso anno per promuovere “Noah”. Durante il tour promozionale, ha preferito creazioni di altri stilisti, all’avanguardia e a volte quasi delle opere d’arte: un lungo e maestoso Givenchy Couture color rosa fard dell’autunno/inverno 2009-10 in jacquard di raso di seta, con un profondo incrocio a V sul davanti, senza maniche e con un piccolo strascico, impreziosito da applicazioni di pietre rosa scuro; un Alexander McQueen nero a collo alto e senza maniche adatto ad una creatura della foresta, con un intricato corpetto floreale scintillante ed una vaporosa lunga gonna di organza talmente sfilacciata da sembrare formata da innumerevoli piume; senza dimenticare un cortissimo Giambattista Valli Couture a maniche lunghe interamente tempestato da ricami a forma di foglie verde menta e con lo scollo decorato con rubini.
Ha sempre preferito gli abiti corti a quelli lunghi e da quando ha cominciato ad indossare quasi unicamente le creazioni di Louis Vuitton per le sue apparizioni pubbliche, non la si è più vista in lungo, al massimo ogni tanto con dei completi pantalone.
Sebbene non disdegni il colore predilige il bianco ed il nero, come per le sue prime uscite con indosso abiti Louis Vuitton: una corta gonna nera con cintura dello stesso colore abbinata ad una blusa bianca a maniche lunghe chiusa da una zip sul davanti ed abbellita da innumerevoli pailettes d’argento; un corto vestito accollato a maniche corte interamente ricoperto da pailettes nere; un abito dalle ampie maniche corte a kimono e dalla gonna leggermente svasata che combinava i due colori attraverso una serie di elaborati tagli, completato da applicazioni di tessuto nero attorno a vita, collo e torace, quasi a voler dare l’effetto di un’armatura.
L’ attrice americana ha dimostrato di riuscire a dare il meglio di sé quando non sfoggia creazioni del marchio francese, non perché non sia rimasta fedele al suo stile ed abbia perso la sua classe, ma ha cominciato a ripetere le stesse silhouette e colori; inoltre, dovendo per contratto indossare gli outfit visti nell’ultima sfilata, se nello stesso periodo ha in programma diverse apparizioni pubbliche, le può succedere di portare abiti simili nelle diverse occasioni, se non gli stessi che indossa nelle campagne pubblicitarie. Così dopo il periodo dei completi giacca e minigonna colorati grazie ai pattern od alle applicazioni e con inserti neri, è seguito quello degli abiti con voluminose maniche a sbuffo, come quello indossato al Met Gala di quest’anno, lungo, accollato ed a maniche lunghe in pizzo bianco su fondo nero, molto simile ad un altro corto bianco con motivi neri sfoggiato poche settimane prima. E chissà cosa riserverà il futuro! Anche lo styling ha risentito del cambiamento: se durante il tour promozionale di “Noah” talvolta raccoglieva i suoi lunghi capelli corvini in un alto e stretto chignon oppure in un finto caschetto, da quando indossa unicamente Louis Vuitton li lascia sciolti, anche in quelle occasioni in cui sarebbe meglio raccoglierli per permettere che tutta l’attenzione sia concentrata sul vestito.
Pertanto persino una star come lei combina dei disastri, ma non è la sola colpevole, perchè talvolta le creazioni di Ghesquière sono veramente eccessive, come la giacca a maniche lunghe in strisce di pelle rosse e blu, che l’attrice ha abbinato ad un corto abito di maglia bianco ed a tronchetti neri con tacco alto. La maggior parte delle volte sono proprio queste calzature a rovinare i suoi look: per quanto li alterni a decollettes nere, ne sceglie di eccessivamente vistosi, di cattivo gusto, come quelli rossi che ha portato con un abito accollato a maniche lunghe in pelle nera con un inserto di tweed multicolore sulla gonna, che la facevano sembrare una ridicola cow-girl.