Lo stile galattico di Daisy Ridley
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… “Star Wars” è stato il fenomeno di una generazione, con tre episodi cinematografici usciti negli 1977, 1980 e 1983 ed ancora oggi, quasi quarant’anni dopo la sua comparsa, dimostra di essere ancora una forza inarrestabile. Con un’altra trilogia uscita negli anni 1999, 2002 e 2005, oltre a gadget di ogni sorta, fumetti, videogiochi, giochi da tavolo, e serie televisive animate, l’ universo “Star Wars” è sempre riuscito a far parlare di sé ed a conquistare un pubblico sempre più vasto anche nelle nuove generazioni. Poi nel 2012 il suo creatore, George Lucas, ha annunciato di averne venduto i diritti alla Disney, che si è affrettata a mettersi al lavoro su una nuova trilogia ed ad una serie di spin-off.
Il progetto, com’era lecito aspettarsi, ha immediatamente incuriosito i fan, grazie al coinvolgimento dei protagonisti della trilogia originale (Mark Hamill, Carrie Fisher ed Harrison Ford) assieme a giovani attori quasi esordienti o poco conosciuti, appartenenti a quella stessa generazione cresciuta con la trilogia classica, come il regista e sceneggiatore J. J. Abrams.
E la scommessa è stata vinta. Uscito a metà dicembre, “Il risveglio della Forza”, settimo episodio nel canone, si è subito trasformato in un ciclone inarrestabile, in grado di abbattere ogni record d’incassi possibile alla velocità della luce: attualmente è primo nella classifica dei maggiori incassi in Nordamerica e terzo in quella mondiale.
Pur prendere parte a questa nuova avventura intergalattica si è presentata alle audizioni quasi l’intera Hollywood. Dopo una lunga serie di provini protrattisi per mesi, a dare volto alla protagonista, la giovane Rey, è stata scelta l’inglese Daisy Ridley alla sua prima esperienza cinematografica. Consapevole di aver gli occhi dell’intero mondo puntati addosso e di essere destinata a diventare un’eroina per un’intera nuova generazione, questa ventiquattrenne ha perennemente un ampio ed adorabile sorriso sulle labbra; ed ha già dimostrato di possedere un carattere incredibilmente alla mano, mostrando la stessa eccitazione sia quando parla di “Star Wars” che quando si ritrova a discutere dei look sfoggiati durante il tour promozionale del film, scelti in collaborazione con l’esperta stylist Petra Flannery. Si è detta entusiasta di ogni outfit scelto, tutti differenti fra loro perché desidera sperimentare di tutto, soprattutto nelle lunghezze, ed anche di quei capi che non avrebbe mai selezionato di testa sua, perché vuole scoprire in quali si sente maggiormente a suo agio e funzionano meglio per lei.
Ad esempio, si è detta felicissima del completo di Christian Dior della pre-collezione primavera/estate 2016 che ha sfoggiato al “Late Show With Jimmy Fallon”, costituito da una canotta aderente di maglia grigio scuro metallizzato e da una minigonna svasata a vita alta con due ali sui fianchi per esagerare le proporzioni, realizzata con una tecnica patchwork irregolare e multicolore “organica”, che le conferiva l’aspetto di una roccia stratificata. Ha trovato l’insieme estremamente giovane e spiritoso, nonostante mettesse in mostra una maggiore porzione di gambe di quella che solitamente osa portare.
Ha poi rivelato la stessa eccitazione per un outfit completamente differente, appartenente alla stessa collezione ed indossato alla conferenza stampa di Seoul, ossia una rivisitazione contemporanea del celebre tailleur Bar della casa di moda francese. Era composto da una giacca, collo a revers e maniche lunghe, in lana nera fino alla vita, da cui partiva una baschina che esasperava il volume dei fianchi, realizzata in un tessuto simile a vichy, a quadretti bianchi, rossi e neri, utilizzato anche per i pantaloni, questi dalla linea dritta e con piccolo risvolto sul fondo, erano lunghi poco sopra la caviglia, per mettere in mostra le alte decollettes a punta con cinturino, sfoggiate anche con l’altro completo.
Altrettanto classico ma fresco e contemporaneo grazie ai tocchi di colore era l’abito lungo fin poco sopra il ginocchio a blocchi di colore di Roksanda sfoggiato durante la trasmissione “Good Morning America”. Zaffiro nel corpetto aderente a maniche lunghe e nella parte inferiore della gonna, leggermente svasata e con un pannello che si apriva sulla gamba sinistra, zaffiro nelle alte decollettes a punta; spinato grigio ardesia nella parte superiore della gonna; infine, rosa shocking nel collare di seta a ruches.
Se è in grado di passare da un look sbarazzino e spiritoso ad uno classico ma fresco ed attuale con la stessa nonchalance è anche merito dello styling, sempre ridotto al minimo per permettere ai capi di brillare di luce propria: i gioielli sono sempre pochi e modesti ma di pregiata manifattura; i capelli castani mossi lunghi fin sopra le spalle sono solitamente raccolti in uno chignon, a volte semplice e classico, altre più elaborato e di ispirazione spaziale; le mani sono sempre libere da clutch o pochette.
Con la sua vena di sperimentatrice, l’attrice inglese ha fatto mostra anche di un lato più femminile e romantico, come all’evento per i fan di Seoul, dove si è presentata con indosso un abito nero senza maniche e lungo fin sopra le ginocchia della linea couture di Giambattista Valli, della collezione autunno/inverno 2015-16, con un colletto alto decorato con brillanti e morbidi strati di ruches lungo i fianchi, che partivano da sotto il seno per arrivare fino all’orlo, ornati con delicati fiorellini bianchi applicati; ai piedi un paio di decollettes a punta con cinturino in pizzo nero.
Altrettanto grazioso era il lungo abito di Jason Wu indossato ad un evento per i fan a Shanghai, appartenente alla pre-collezione autunno/inverno 2016-17, con corpetto aderente accollato e senza maniche e gonna morbida e voluminosa, leggermente più corta sul davanti così da far vedere le decollettes a punta indaco, lo stesso colore dei fiori tridimensionali di varie dimensioni che ricoprivano interamente il vestito.
“Star Wars” è un’avventura ambientata nel cuore dello spazio, tra pianeti lontani dalle condizioni climatiche estreme ed astronavi che superano la velocità della luce, perciò Daisy Ridley non poteva esimersi dall’indossare capi di chiara ispirazione futuristica e galattica. Mai come in questo caso dimostra la sua predilezione per il bianco ed il nero, i colori della luce delle stelle e della profondità dello spazio.
Talvolta traspone questo concetto in maniera essenziale, come ha dimostrato il cortissimo abito bianco accollato di David Koma della collezione primavera/estate 2016, portato al “Force 4 Fashion Event”, con zip di metallo a vista sul centro davanti e rigonfie maniche di organza, fermate nell’alto polsino, che sembrava una contemporanea interpretazione dell’iconico vestito della principessa Leia interpretata da Carrie Fisher nella trilogia originale, con un paio di decollettes trasparenti con cinturino e punta di metallo a dare il tocco finale.
Questa idea si può anche caricare di femminilità, come il completo di Chanel della primavera/estate 2016 sfoggiato ad un evento per i fan a Tokyo, costituito da un delicato top bianco dalla linea dritta con scollo incrociato, impreziosito da una spilla tonda di brillanti, caratterizzato da una pregiata trama simile a quella di un canestro, decorata con piccole perle bianche, e da una gonna lunga fino al polpaccio, formata da ampi brandelli di tulle bianco e nero stratificati, con ai piedi un paio di semplici sandali neri a tacco alto a completare il tutto.
Tuttavia “Star Wars” non è solo futuro, è anche passato. Infatti non solo è ambientato “in una galassia lontana lontana”, ma anche “tanto tempo fa”. Scegliere per la conferenza stampa giapponese un vestito accollato, dalle morbide maniche lunghe e lungo fin poco sopra il ginocchio, della collezione primavera/estate 2016 di Mary Katrantzou, interamente ispirata ai costumi folkloristici dell’Europa dell’Est, in grado quindi di cogliere appieno questa ispirazione postmoderna, è stata una mossa particolare ma azzeccata: per quanto potrebbe non andare incontro ai gusti di tutti per la ridondanza degli innumerevoli elementi accostati. Tra le svariate stampe floreali multicolore, le paillettes sul collo e sull’orlo della gonna, gli strati sovrapposti del corpetto ed i simboli astratti ricamati, oltre alle decollettes a punta con cinturino di Christian Louboutin a strisce bianche e nere, c’era un po’ di tutto, forse troppo. Ma non si può negare quanto sembrasse a suo agio portandolo, con quel suo solito adorabile sorriso stampato in faccia.
Ma la vera celebrazione di questa galassia antica e lontana, la giovane attrice l’ha fornita attraverso gli abiti stellari sfoggiati alle due premiere del film. Nonostante fosse una novizia del tappeto rosso, per la premiere mondiale tenutasi a Los Angeles ha avuto l’onore di indossare un vestito bianco realizzato su misura per lei dall’atelier di Chloé. Claire Waight Keller, direttrice creativa, ha voluto creare qualcosa in linea con la libertà e la freschezza che contraddistinguono il noto marchio francese. Ha cercando negli archivi tra i vari pizzi e tulle finché non ha trovato i tessuti in grado di rendere al meglio quell’idea di leggerezza e di lucentezza che aveva in mente per vestire la giovane attrice. Memore dell’enorme impressione che il primo film fece su di lei quando uscì al cinema e consapevole del destino della Ridley di diventare un’eroina per le nuove generazioni, ha voluto regalarle qualcosa che la facesse sentire incredibile. L’abito, accollato e senza maniche, con un corpetto che lasciava la schiena nuda in pizzo Chantilly, un’alta fascia in vita ed una lunga gonna a strati vaporosi in tulle decorato con un point d’esprit realizzato a mano, completato dalle decollettes a punta con cinturino “Rivierina” di Christian Louboutin in pizzo beige, era caricato di un romanticismo ultraterreno, che la faceva veramente sembrare una creatura appartenente ad un altro mondo.
Alla premiere londinese, invece, ha indossato un abito nero dall’impatto ancor più futuristico e cosmico, realizzato da Roland Mouret e composto da un top monospalla, con un taglio che lasciava scoperta una piccola porzione del fianco sinistro, attraversato da una serie di tagli diagonali che lo dividevano in quattro sezioni, ciascuna delle quali decorata con differenti motivi di ispirazione stellare realizzatti con perline, paillettes e flock, e da una lunga gonna dalla linea dritta dalla superficie texturizzata.
Con altri due episodi della saga da girare nei prossimi anni, il futuro della Ridley è più che roseo. Mai come in questo caso è appropriata la frase “È nata una stella”.