Lorenzo Riva. Ispirazione cinematografica
Lo stilista mette in gioco tutta la sua esperienza; non vuole stupire; potremmo dire che tende a soddisfare la sua affezionata clientela. Ma la collezione è gradevole, tutto è giocata sui dettagli e le rifiniture: pois ricamati su lunghe gonne di organza, abiti da giorno o da sera decorati a margherite. L’ipirazione è agli anni ’40 e ’50 con un ritorno alla linea “corolle” di Dior.
La moda della primavera estate 2007 per Lorenzo Riva? Ispirata alla nuova icona del cinema mondiale Scarlett Johansson. Capelli i biondi ondulati che scendono sulle spalle, un po’ anni ’40, anche se si sta vestendo un tailleur da mattina stampato in una bella tonalità arancio. Abiti da sera lunghi che scivolano sul corpo e terminano con un piccolo strascico. Così siamo abituate ad immaginare le donne sofisticate di quegli anni, perché così il cinema continua ad immortalarle.
Accanto alla diva, una donna più “quotidiana”, ma elegante. Lorenzo Riva grazie alla sua creatività ed esperienza sartoriale imprime ad ogni capo quella vestibilità che lo rende un vero “pass-partout” dando a chi lo indossa la sicurezza dello charme. Trionfano i talleurs di colori tenui; i tessuti morbidi
di matelassé e bouclè di cotone; le camicie a volte con le maniche a sbuffo; i più formali e rigidi gessati ingentiliti da impunture. Il damasco avorio apre la sfilata per abiti e tailleur con inserti di piquet o di di pizzo valencienne disposto a rouches nelle gonne. Stampati jacquard a disegni floreali danno vita a morbidi pantaloni o gonne lunghe da giorno, accanto a spigati bianchi e rossi.
Il passato ritorna ancora con il sangallo utilizzato per le gonne e gli shorts. I pizzi, anche il leggerissimo chantilly, completano ed arricchiscono con un gioco di intarsi gli abiti. Formano il corpino o danno vita ad una rosa sul dorso, ricoprono completamente l’abito. Il macramé forma delle gocce ed è utilizzato in modo molto originale per costruire un soprabito nero sfoderato che rimane quindi completamente a vista. Trionfa nell’abito da sposa dove le gocce del pizzo sono arricchite da strass.
Ancora il passato nelle gonne da sera che ricordano la linea “corolla” di Dior, stretta in vita e gonfia per le sottogonne che le madri di oggi, allora ragazze ventenni, irrigidivano con l’amido, un tributo di ore di stiro che veniva pagato alla moda.
Naturalmente Lorenzo Riva ha usato materiali meno onerosi, vaporosi e rigidi già all’origine.
I colori. Trionfa l’accostamento del bianco e nero, ma si ammira l’avorio, arancio, il verde.
Chi cerca le novità può rimanere deluso. Lorenzo Riva gioca sulla sua esperienza; non vuole stupire; potremmo dire che tende a soddisfare la sua affezionata clientela. Ma la collezione è gradevole, tutto è giocata sui dettagli e le rifiniture: pois ricamati su lunghe gonne di organza, abiti da giorno o da sera decorati a margherite.