Mare ed eleganza: Gattinoni
La maison Gattinoni, simbolo dell’Alta Moda italiana, allestisce uno spettacolo al Porto di Roma, con 23 pezzi forti delle collezioni firmate Guillermo Mariotto, dal 1994 a oggi. L’occasione è data dalla cerimonia inaugurale della nave da crociera Costa, l’ultima uscita, la “Costa Concordia”. “Mi ispiro ad una donna concreta, alla donna contemporanea che ama sognare….” ha detto Guillermo Mariotto, stilista della maison, intervistato per Imore. “L’unicità, la bellezza e l’eleganza sono i dictat delle mie collezioni. Tutte racchiudono una sceneggiatura attenta attraverso la quale mi piace raccontare la mia Moda”. Infatti la scenografia dell’evento è tutta racchiusa negli abiti.
La maison Gattinoni, simbolo dell’Alta Moda italiana, ha allestito uno spettacolo al Porto di Roma, con 23 pezzi forti delle collezioni firmate Guillermo Mariotto, dal 1994 a oggi, per la cerimonia inaugurale della nave da crociera Costa, l’ultima uscita, la “Costa Concordia”. Uno spettacolo in cui la scenografia è racchiusa ed espressa in abiti storici, che fanno il giro del mondo per fare ammirare ovunque l’eccellenza del Made in Italy, ma anche la concezione di eleganza e femminilità espressa dal geniale stilista, ed un concetto di Moda ricco di contenuti simbolici.
Tra i capi ammirati, anche l’abito indossato dall’elegantissima, a partire dal portamento, Audrey Hepburn in “Guerra e Pace” e disegnato da Fernanda Gattinoni. Era la nuova edizione dello stile impero, con cui Fernanda si impose agli occhi del mondo, influenzando il gusto.
Uno spettacolo fatto di abiti unici che trasferiscono un’idea e che portano in sé già la scenografia, senza bisogno del teatro. “Ogni abito è portatore di un messaggio” – dice Guillermo Mariotto.
L’arte può essere raccontata in diversi modi, ed una nave così importante è messaggera della bellezza nel mondo”. D’altronde “L’unicità, la bellezza e l’eleganza sono i dictat delle mie collezioni. – continua Mariotto -. Tutte racchiudono una sceneggiatura attenta attraverso la quale mi piace raccontare la mia Moda”.
Gli abiti sono molto di più di se stessi. Hanno un’anima, sono teatrali. Gonne immense, dipinte, come fossero opere d’arte. In una il mappamondo, con tanto di mare, nell’altra una pavimentazione teatrale con una prospettiva pittorica.
E anche l’abito vivo è un messaggio al mondo. Trenta metri di stoffa Meryl, una stoffa speciale, grigio scuro, elasticizzata, che racchiude sei ballerini che si muovono, rendendo – grazie a questa danza – “vivo” l’abito”. L’idea di fondo? “Ogni abito, nell’alta moda, essendo unico, ha un’anima e si muove e brilla di luce propria”. Perché vivo? ” L’abito Vivo faceva parte della collezione di Alta Moda p/e 1999, mi ricordo che alla collezione mancava ancora qualcosa un’emozione in più. Ecco allora creai l’Abito Vivo, perché mi trasmetteva il senso della vita, dell’anima che pulsa, dell’eternità. Un abito camaleontico dalle mille forme: un cuore, un fiore, un abbraccio, una nave, e così all’infinito. E’ eterno, la sua anima è eterna e questa volta mi piace regalarlo al mare, diventerà anch’ esso mare”.
Ma allora Mariotto, a quale donna ha pensato, ideale o in carne e ossa? “Mi ispiro sicuramente ad una donna concreta, alla donna contemporanea che ama sognare, viaggiare, lavorare, amare e sicuramente sentirsi femmina. Le mie collezioni sono dedicate ai sogni di tutte le donne, al sogno di sentirsi uniche, che si realizza anche con un abito di Alta Moda”.
Anche un abito dedicato a un grande navigatore? “L’abito dedicato all’Ammiraglio Nelson faceva parte della mia collezione di Alta Moda p/e 1997, ed è uno dei miei preferiti perché amo questo personaggio storico e soprattutto la statua maestosa che lo raffigura in posa altera con dei leoni accanto. Nelson è immortalato nella mia piazza preferita: Trafalfgar Square. Ogni volta che sono a Londra ammiro, anche solo per pochi minuti, lo storico ed inquieto personaggio, e sempre mi emoziona”.