Marianna Cimini e la teoria del Bambù
Silhouette dalle linee pulite, dal carattere armonico e dai tratti raffinati – giocate su contrasti tra antichi rigori, vezzosità e tempra moderna-, definiscono la collezione A/I 2017-18 di Marianna Cimini.
Proprio lei, la stessa Marianna che lo scorso anno ha avuto l’onore di veder indossare un proprio abito all’attrice Hollywoodiana Marion Cotillard; la stessa, che è uscita con orgoglio e determinazione dalle scuderie dell’Istituto Marangoni di Milano. Ha un passato da Max Mara alle spalle; sempre lei ha ottenuto più di una segnalazione su Vogue, è nella lista dei duecento migliori stilisti emergenti del panorama internazionale; da ultimo, titolo non meno importante, è l’ attuale direttore creativo della linea donna del Brand Harmont&Blaine.
La giovane designer ha affrontato con passione ed entusiasmo il primo defilé del brand che porta il suo nome, nella appena conclusasi ultima edizione di Altaroma gennaio 2017; sebbene avesse già partecipato con successo ad altri passati appuntamenti,presentando delle piccole capsule, non aveva ancora mai sfilato. La proposta della collezione Marianna Cimini A/I 2017-18 possiede nel complesso uno stile temperato e femminile, tagli sartoriali; tessuti pregiati strutturano abiti dalle linee pulite, pantaloni a trombetta, gonne a godé con ampia baschina, giacche dalle spalle strette e dai volumi importanti sul retro, camicette bon ton. Romantica e poetica la presenza di piccole ruche nere poste ai bordi delle maniche delle camiciole; ruche che, replicate nei toni del bianco avorio, spuntano come piccole stelle filanti anche dalla scollatura del sontuoso abito nero in velluto di seta, dalla linea rinascimentale e dall’ allure sofisticata.Un mood carismatico ma pacato, espresso dal paltò nero con polsini bianchi dalla tempra rigorosa e regale; riprodotto in velluto di seta rosso cardinale, rosso corposo, evocativo delle tinte sature proprie dei ricchi abiti cinquecenteschi.
Giocose, dall’indole retrò stile flapper e dal carattere irriverente sono le bordure in piume di struzzo degli orli delle maniche e dei pantaloni di alcune delle proposte; talvolta nere, tal’altra di un intenso azzurro china.
Per le stampe Marianna si fa rapire dal Bambù. Arbusto onnipresente nel paesaggio dell’Estremo Oriente, molto sviluppato in Giappone e in Cina che, oltre ad essere una varietà ad crescita molto rapida, riesce a raggiungere velocemente altezze notevoli; soprattutto è una pianta dall’aspetto elegante e fragilissimo con il suo fogliame sottile ed arioso, ma in realtà molto tenace e solida, simbolo di delicata forza. Così tripudi di bambù sono stati adagiati su pantaloni gonne e camicette, e hanno danzato sulle splendide mise elegantemente presentate da flessuose modelle nel fiore dei loro anni.