Bon ton consolidato per Marta Ferri
AltaRomAltaModa Gennaio 2012 ospita i designer dell’ultima edizione del progetto “Who Is On Next?” La prima a sfilare è Marta Ferri che approda alla Moda dopo un percorso fatto di esperienze molto varie. inizia con la fotografia poi dopo gli studi a Milano si trasferisce a New York. Nel 2010 presenta la sua prima collezione di abiti su misura che vende presso il proprio atelier. Realizza una collezione di borse e “Nuda” la collezione di gioielli scultura realizzati in collaborazione con Flash Art. Nel 2011 ha ottenuto una menzione speciale a Who is on next?.
Già nell’edizione di luglio 2011 avevamo apprezzato il lavoro di Marta Ferri che avevamo definito come la stilista più interessante del gruppo di giovani vincitori di Who is On Next? il progetto organizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia, che ha come obiettivo la ricerca e la promozione di giovani talenti creativi del panorama nazionale ed internazionale. Non si tratta di giovanissimi, ma di designer che hanno già sviluppato un proprio marchio.
Marta Ferri, nel solco di una tradizione consolidata e senza giocare con particolari elementi innovativi, evidenzia la sua capacità di costruire l’abito, semplice nelle linee, ma accurato nella fattura. Nella collezione non si riconosce una ispirazione unica: sono capi “sciolti” senza rimandi. Si riconoscono però alcune scelte stilistiche della creatrice: lasciar parlare il tessuto, fare in modo che sia questo a costruire l’abito e quindi uso di stoffe d’arredamento per giacche e gonne dalla linea ampia che diventano importanti per il volume che lo stesso tessuto rigido e ricco crea; la linea curva -ovalata dietro-dell’orlo delle giacche e delle gonne dove arriva a formare un accenno di coda; la linea fluida per gli abiti lunghi in tessuti laminati, o velluti strech; linea accostata molto femminile per i cappottini bon ton con collo e bordi di ecopelliccia e per le giacche che si allargano sui fianchi e si allungano a coda dietro.
E’ proprio in questi capi che si apprezza maggiormente la capacità sartoriale di Marta Ferri che sembra voler vestire una donna sobria, che non richiama l’attenzione, dall’eleganza misurata ed intelligente. Apprezzabile l’equilibrio che la stilista ha saputo mantenere negli outfit, accostando un pezzo liscio (una camicia o un abito) dove l’altro è ricco (la gonna o la giacca) e facendo sfilare le modelle con le ballerine di colori anche a contrasto con l’abito. E’ riuscita con un piccolo accorgimento ad offrire una immagine giovane di singolare leggerezza e a rendere “sbarazzino” cioè facile da portare anche un abito di pizzo nero importante, ma dalla linea semplicissima quasi un tubino.