Memorie veneziane per Roberta Scarpa p/e ’09
Forse si può leggere un riferimento agli anni sessanta. Quello che è certo che qualsiasi riferimento in Roberta Scarpa è osservato o meglio arricchito da una costante visione di Venezia. La città con i suoi monumenti, ma anche con i suoi eventi di richiamo. Roberta Scarpa sceglie due linee diverse. L’abito corto è leggermente a trapezio; l’abito lungo è fluido e ricco di metri di tessuto leggero. La paletta dei colori gioca prevalentemente sul bianco e nero, bluette, rosso e su leggere fantasie
Forse si può leggere un riferimento agli anni sessanta. Quello che è certo che qualsiasi riferimento in Roberta Scarpa è osservato o meglio arricchito da una costante visione di Venezia. La città con i suoi monumenti, ma anche con i suoi eventi di richiamo.
Il Lido e il Festival del Cinema -la collezione prende l nome di Lid’O- sembrerebbero il filo conduttore nella scelta del target di clientela per cui creare la collezione e dei capi di cui comporla. Abiti adatti a donne che possono frequentare gli eventi del Lido. Quindi una femminilità audace che usa trasparenze e ampie e profonde scollature tanto per l’abito corto, da passeggiata al mattino o da pomeriggio, che per l’abito lungo da sera.
La O è un segno che si ripete nella forma delle borse, dal manico appunto ad O decorato con pietre mosaico. E’ negli orecchini a Chandelier -tanti anelli di grandezza diversa- in metallo riproposti costantemente con tutte le mise, quasi a fare da fil rouge ad una collezione che per altro è molto definita ed omogenea. Il segno O lo ritroviamo anche nelle stampe, o meglio nelle trame di tessuti e merletti di molti capi, corti o lunghi, bianchi e neri; nelle scollature ad O che lasciano scoperte le spalle fin oltre il punto vita .
Roberta Scarpa sceglie due linee diverse. L’abito corto è leggermente a trapezio, senza cintura quindi; a volte con vita alta per fare stile impero, o con cintura sottile, un laccio bluette o rosso, in tinta con le scarpe anche esse blu o rosse, per sottolineare il punto vita e per staccare il bianco o il nero del vestito, o le spente fantasie.
I capispalla sono spolverini a volte leggerissimi, trasparenti in organza, con colli importanti; giacche corte con pieghe dietro stirate piatte; minuscoli copri spalle arricciate con nastrini, in pelle scamosciata o in tessuto. Altre volte sono più importanti con una linea trapezio e sfondo piega al centro dietro.
L’abito lungo è fluido e ricco di metri di tessuto leggero. Il movimento è accentuato dalla vita alta segnata sotto il seno, oltre che dai tessuti, dalle balze, dai drappeggi.
Una sola spallina fatta di roselline regge tanto l’abito corto che quello lungo. Un richiamo alla O è ottenuto con una scollatura asimmetrica, che copre una spalla e l’omero, mentre lascia scoperte l’altra spalla e il braccio.
Tra i colori prevalgono il bianco e il nero,le tinte tenue; un bel bluette, il rosso e le fantasie pastello per gli abiti da sera.
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