Mirabilia! Una camera delle meraviglie.
L’intento della mostra “Mirabilia. Una Wunderkammer per scoprire i mestieri d’arte milanesi” 20 ottobre 2020-10 gennaio 2021 -la prima del ciclo “Mestieri d’Arte e Design” promosso da Fondazione Cologni e Triennale Milano: cinque appuntamenti che presentano un punto di vista inedito sulle arti applicate contemporanee- è chiaro: presentare oggetti che destano meraviglia e ammirazione per la loro bellezza, per essere frutto del lavoro creativo, artistico di maestri d’arte milanesi contemporanei.
L’oggi, quaranta oggetti prodotti in pezzi unici o in piccola serie, è messo in relazione con il passato. “Il dialogo -si legge nel catalogo dal commento di Alberto Cavalli direttore generale della Fondazione Cologni di mestieri d’Arte– è arricchito da cinque ricercati oggetti rinascimentali, sempre legati a Milano e prestati da importanti istituzioni culturali, che si pongono in relazione con la creazione contemporanea. Opere speciali e significative, dunque, che dagli opifici e dagli atelier degli artigiani emergono come manufatti pregevoli e sorprendenti; oggetti, o per meglio dire “beni”, per i quali il valore del fatto a mano evoca la centralità del talento artigiano e il dialogo con la creatività progettuale per cui Milano è giustamente celebre”.
Un confronto quindi tra tradizione e innovazione, maestria d’arte di ieri e quella di oggi, un confronto a distanza ravvicinata, un percorso studiato e realizzato perché ogni oggetto si leghi al successivo, in una logica di richiamo di distanze temporali o di espressione estetica. Lo stipo intarsiato della seconda metà del XVI secolo, proveniente dal Castello Sforzesco, affianca il moderno cabinet in onice e ottone di Gianluca Pacchioni ed è preceduto dal tabernacolo triangolare di Gabriella Sacchi. Le teiere in ottone argentato di Carlo Traviganti dove fantasia e creatività trasformano in manufatti originali oggetti di uso quotidiano; i vasi, silhouette di viso maschile e femminile in silver plated di Gabriele De Vecchi così futuristi nella comunicazione del movimento; il carosello portafrutta in ottone e bronzo di Pietro Russo con atelier Ambrogio Carati; il succedersi di questa sequenza di oggetti metallici è chiusa da elmo da cavallo del 1570 circa finemente decorato prestato dal Museo Bagatti Valsecchi
Ancora un accostamento tra antico e contemporaneo con la cintura in argento dorato e filigrana dal Museo Poldi Pezzoli datata 1475-1495 posta a confronto con i ricami del maestro Pino Grasso che arricchiscono due raffinate creazioni d’alta moda firmate Giorgio Armani e Dolce&Gabbana.
Modernissima l’eterea composizione Zolla di Lilla Tabasso in vetro di Murano modellato a lume e gesso, pittura, polvere di vetro e filamenti di vetro.
Un tributo a Milano che non è vista come città della finanza e dei servizi, ma come uno dei centri più fecondi delle arti applicate fin dal nascimento e proprio per questo oggi si può presentare come la capitale della moda e del design. La mostra selezione quindi alcune tra le opere più significative di atelier di maestri artigiani locali quali Buccellati, Fornasetti, la Gipsoteca Fumagalli & Dossi,la Legatoria Conti. Un tributo alla manualità, espressione di un intenso “….amore per le belle cose fatte con le proprie mani, con abilità e magia, un amore fiero e geloso…” -come descrive Tolkien nell’ Hobitt il desiderio del cuore dei nani amici di Bilbo Baggins- traspare da questa mostra sintetica ma efficace per comprendere il valore dell’alta manifattura, forma antica di una moderna bellezza artistica.
Mirabilia. Una Wunderkammer per scoprire i mestieri d’arte milanesi
Triennale di Milano, Viale Alemagna 6
per info e orari: mirabilia.it