Moda da leggere sotto l’albero
E’ sempre un piacere trovare libri sotto l’albero di Natale. Se poi si tratta di volumi che riguardano la moda, la gioia raddoppia! Sì, perché la moda prima di essere prodotta e fruita deve essere pensata e amata, e forse nulla come un libro aiuta a meditarla e assaporarla.
Ci permettiamo, così, di suggerirne una cinquina fresca di stampa, cominciando da “Portraits” di Uli Weber (Skira). In esso il grande fotografo di moda tedesco ha “scolpito” i ritratti di numerosi personaggi noti, mettendone in risalto i tratti artistici e strizzando un occhio al rutilante mondo dello show-biz. Con simpatia e leggerezza, ma anche con ironia e saggezza, lasciando emergere il suo forte senso etico. Ecco, così, palesarsi in modo originale le intense figure di attori come Bruce Willis, Jeremy Irons, Daniel Radcliff, Martin Freeman, Sophie Marceau, Andy McDowell, Liv Tyler, ma anche di stilisti come Dolce&Gabbana o di modelle come Stella Tennant. Formatosi a Roma, Weber oltre che nella moda eccelle nella pubblicità e nel reportage di viaggio e questo libro, caso mai ce ne fosse bisogno, non fa che confermare i suoi plus di talento e vocazione multipla allo “sguardo” sul vasto mondo.
Tra arte e moda naviga pure “Aware: Art Fashion Design” (Damiani), che accompagna la mostra omonima in corso a Londra fino al 30 Gennaio alla Royal Academy of Arts, dove il fashion design più di tendenza viene riletto alla luce dei suoi rapporti/contaminazioni con gli esercizi sperimentali degli artisti contemporanei. Così, si spazia dalle creazioni tessili di Hussein Chalayan, Cindy Sherman, Alexander MacQueen, Martin Margiela, Yohji Yamamoto ecc. ai lavori di performer come Marina Abramovic, Sharid Waked, Alicia Framis, Yoko Ono, Marcello Maloberti e molti altri ancora. Tutti riconoscono il ruolo espressivo dell’abbigliamento nelle loro storie personali e culturali, così come nelle dinamiche sociali del presente, che ciascuno interpreta alla propria maniera, sviluppando in particolare i temi dell’appartenenza e dello sradicamento, delle identità e degli ambienti in cui ci si trova a vivere.
Molto interessante per la nostra cultura economica è, invece, “Le 7 chiavi dell’immaginazione” dell’esperto di management Piero Morosini (Rizzoli), che reca come sottotitolo “Creare il futuro immaginando l’impensabile e realizzandolo”. Prendendo ad esempio alcune aziende, tra cui Zara e Diesel, l’autore riflette sull’importanza di un “capo-guida” che sappia capire a fondo chi gli sta di fronte e immaginare un futuro straordinario, che nessuno prima aveva sognato. Così lo spagnolo Amancio Ortega, fondatore di Zara, è partito “ideando” un nuovo modello di business “pronto moda” ed è arrivato a realizzare un grandioso programma di espansione internazionale. Parimenti, Renzo Rosso ha fatto di Diesel un marchio leader puntando da subito sulla multiculturalità dei giovani designer, favorendo generosamente il loro status di creativi 24h su 24 con input in grado di tenere sempre aperta la mente (viaggi, musica, video, libri, ecc.). Per Morosini i fattori che hanno determinato il loro strepitoso successo sono fondamentalmente sette: la mentalità trade-on (ottenere contemporaneamente qualità elevata e costi ridotti), massima attenzione per i clienti (empatia), mission significativa (darsi degli obiettivi forti e perseguirli secondo etica), visione comune del futuro (poter fare cose in cui si crede veramente), lavoro di squadra (creare un gruppo che condivide gli stessi valori, ideali, progetti per il futuro), promesse da gentiluomo (credere nell’onore e nella reputazione individuale), collante unitario (utilizzare lo stesso linguaggio comunicativo).
Arricchiamo i consigli di lettura con un volume da lustrarsi gli occhi e perdersi nei sogni (grazie anche all’ampio corredo fotografico): si tratta di “Gioielli del Novecento” (Skira) di Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano. Passando in rassegna gli esemplari più rappresentativi dell’arte orafa dell’ultimo secolo nel mondo occidentale (dagli Stati Uniti alla Francia, dall’Italia alla Russia, dalla Germania all’Inghilterra ai Paesi scandinavi), Cappellieri “viaggia” tra gli stili e le culture, partendo dall’Art Nouveau e approdando alle sponde del design dei nostri giorni. In mezzo ci sono le creazioni fantastiche di grandissimi orafi come Lalique, Fouquet, Cartier, Boucheron, Tiffany, Buccellati, Fabergé, Van Cleef & Arpels, Bulgari”¦
E concludiamo ricordando il compianto stilista Fausto Sarli, recentemente scomparso a 83 anni, al quale era stato dedicato nel 2007 il bel libro “L’Alta Moda di Fausto Sarli” di Bonizza Giordani Aragno (Artemide), in occasione della mostra tenutasi a Palazzo Incontro a cura della Provincia di Roma. E’ un modo per non dimenticare quanto egli ci abbia lasciato con i suoi esercizi di stile, le citazioni di fasti antichi, le elaborazioni tecniche del ricamo, i virtuosismi matematici nell’uso della geometria. Non si esagera a definire autentici capolavori certi suoi abiti da sposa o da cerimonia, che evocano le sculture classiche reinterpretate però originalmente, coniugando eleganza e spunti diversi, dai temi etnici all’arte.