Moda di Carta
“Se ascolti il materiale, se lo interroghi, esso ti suggerisce una creatività”. Arianna Piazza, storica del costume e docente di Afol Moda Milano, puntualizza in questo modo l’obiettivo del progetto Fashion in Paper che presenta le sue produzione in una mostra, “Fashion in Paper-Il fascino della carta” programmata alla Triennale di Milano dal 26 maggio al 5 giugno e promosso dalla Provincia di Milano e AFOL (Agenzia Formazione Orientamento Lavoro) MODA Milano. 100 creazioni tra abiti, gioielli e accessori moda in carta e cartone realizzati da studenti, direttamente seguite dai docenti dei rispettivi corsi, delle migliori Scuole, Accademie di Belle Arti e Università italiane. La mostra si sposterà in altre città come Firenze, Roma, Torino, Madrid.
Il percorso nella Galleria Aulenti della Triennale è veramente entusiasmante per molte ragioni che forse non esauriremo.
L’evento evidenzia innanzi tutto la volontà del progetto, che si può definire “una sperimentazione didattica per la progettazione di artefatti” (cfr. catalogo pag.15), di dare spazio a nuove sperimentazioni materiche. Il progetto ha di fatto mutato da questa edizione il suo titolo da Fashion Paper verso Fashion in Paper 2011 dove l’in è preludio a materie diverse. Tanto che il prossimo anno troveremo scritto Fashion in Palstic 2012, e così di seguito anno dopo anno -legno, tessuto, alluminio, ecc-, per esprimere la creatività che quello specifico materiale potrà suggerire agli studenti più geniali. “Con la creazione di questi prototipi, -avverte ancora Arianna Piazza- si arriva a smantellare l’idea che l’ispirazione è un sogno con il quale ci si sveglia all’improvviso una mattina. L’ispirazione è lavoro. Creare ha bisogno di tempo, è una lunga sperimentazione, un continuo confronto con le tecniche nel tentativo di una definitiva elaborazione creativa“; ma anche una conoscenza approfondita delle caratteristiche e dei comportamenti dei materiali. Bisogna inoltre aggiungere competenze di modellistica e confezione come si presume in chi vuole realizzare un abito, un accessorio o un gioiello. Non manca neppure la conoscenza di storia della moda. Uno degli alunni presenti in sala racconta con entusiasmo che per il suo copricapo “Radiomorfosi” si è ispirato al surrealismo di Elsa Schiapparelli. E non manca neppure quel pizzico di ironia che sanno mettere i creativi veri per non prendersi troppo sul serio; come nell’abito “Aeki” fatto con i metri di carta Ikea quasi a suggerire la possibilità che in fondo ognuno di noi può montare da sé il proprio abito.
Nel percorso della mostra si nota come gli studenti hanno cercato di dare nuova espressività alla materia carta sfruttandone la capacità tridimensionale, per creare oggetti e forme inusuali: cappelli scultura, copricapi di cartone, collane di cartoncino ondulato, abito fatto di carta arrotolata e poi tessuta o intrecciate ad uncinetto; un corpetto di carta arrotolata a mano, effetto pelliccia e più specificatamente, secondo un trend di stagione, effetto mongolia; il decoro di carta da imballo per biscotti, cucito su organza; abiti di scena realizzati dagli alunni del Corso di scenografia che rivelano l’eccezionale plasticità della carta di approdare ad una tridimensionalità a partire dalla bidimensionalità del foglio. E’ evidente che la realizzazione degli oggetti presentati ha richiesto un grande manualità studio, lavoro e tanta fantasia, ed anche conoscenza ed approfondimento della tecnica dell’origami per sperimentare con essa nuove possibilità tridimensionali.
Ideazione, progettazione, realizzazione di qualcosa di innovativo; estetica e tendenze stilistiche, ma con l’attenzione posta sul tema della sostenibilità: moda sostenibile e riciclo. Tra gli sponsor compare COMIECO- Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base di cellulosa. Si scopre così che tutti gli elaborati sono fatti con scarti di packaging di una chitarra, di carta da regali, da pacchi recuperata in un ufficio postale, carta velina, carta di giornale, bustine di zucchero, bugiardini di medicinali, sacchi di farina, carta Scottex, carta fotografica scaduta, carta di giornale raccolta in India.
L’impatto visivo immediato è quello di una buona vetrina per i partecipanti, che si posizionano in modo eccellente sulla scia della più eminente creatività del Design e della Moda Made in Italy. E’ questo una degli obiettivi del progetto, offrire ai giovani visibilità in vista di possibili opportunità occupazionali.
Per ultimo segnaliamo l’eccellente catalogo curato da Bianca Cappello – Storico del Gioiello e critico del Gioiello Contemporaneo e curatrice tra l’altro nel 2009 all’interno del Museo della Triennale di Milano la mostra “Il Gioiello di Carta”-, che illustra non solo il progetto e raccoglie immagini delle opere, ma esplicita il percorso didattico che ogni insegnante ha mantenuto con gli alunni nella realizzazione dei manufatti.
…..è proprio vero che la carta ha un grande fascino!!!!!!!!!………..com plimenti a chi ha creato questi splendidi modelli!!!!!!!!!!!!!