Modena – Miami – Milano
Da una barca di nome Bellerofonte (eroe della mitologia greca), una traversata oltre le Colonne d’Ercole.
Un uomo, una donna, tre bambine.
Una storia avvincente, un’avventura che sembra uscita dalle pagine di un libro; e lo è , “Destinazione Miami” di Cristiana Lopez. Un racconto ben scritto e godibilissimo. Lo consigliamo.
Dalla decisione di girare il mondo in barca a vela, alla realizzazione di un sogno che diventa azienda. La storia di Marco e Monica è reale, tangibile e solida, il risultato di due menti aperte e di un grande spirito di adattamento. Lui, un Ulisse moderno, curioso, istintivo e concreto; lei un architetto esteta, una Murray Dixon al femminile, dinamica, poliedrica e “visionaria”.
Li incontriamo al W37 di Milano, ex manifattura Richard Ginori. Un luogo non scelto a caso. Si, perché questo ambiente è stata una scommessa vinta. L’interesse e l’attenzione verso la tutela e la riqualificazione delle aree periferiche a Milano qui si sposa alla perfezione. Fino a poco tempo fa la zona del Naviglio Grande era un “quadrante urbano privo di funzione pregiata” riprendendo una frase della bellissima ricerca storica sulle periferie fatta da Franco Ferrarotti. Un’area sensibile e suburbana ma comunque all’interno del cuore cittadino se pur tendenzialmente emarginata. Quando Monica e Marco si incontrano con l’imprenditrice e filantropa Emanuela Verlicchi Marazzi, l’idea di far riappropriare la città di Milano delle sue aree decentrate era già in evoluzione, e l’ex manifattura Richard Ginori si offriva decisamente a questo nuovo concept cittadino.
Così con un programma ambizioso e nuovo, ossia importare lo stile living americano a Milano attraverso il concetto di distretto, Marco e Monica si mettono al lavoro. Il loro progetto di recupero e riuso di archeologia industriale, con l’ex fabbrica Richard Ginori fa centro. Nel 2016 nasce il W37 (dal nome della via e del numero civico: Via Giacomo Watt al 37).
Un luogo interpretato come un’opportunità, un ridisegno armonico da vivere anche da un punto di vista culturale. Spazi moderni per eventi e congressi, proposte abitative con appartamenti e loft in affitto e un ristorante stellato con un “orto botanico” guidato dal creativo e raffinato chef Luigi Taglienti, Lume.
Lume è una perla periferica, ricco di fascino e di luce. Il bianco predomina con la sua eleganza e l’esterno con la sua macro voliera dai tratti ottocenteschi è di una bellezza rara.
Grazie al disegno di Monica una struttura industriale di sapore rurale è riuscita ad accordarsi ad un design discreto e funzionale altamente contemporaneo, frutto di una lettura attenta del contesto urbano in cui è inserita. Così la tela metropolitana milanese di Via Watt che risultava “sfrangiata” ai lati, viene ricomposta. Un piano di recupero intelligente e da “copiare”.
Ma questa storia parte da lontano. Da quella traversata in barca di cui avevamo accennato.
Il desiderio di Marco e l’appoggio incondizionato di Monica. Un viaggio scandito dal vento, dalle onde, dal salmastro e sospinto dall’entusiasmo.
Porti raggiunti e lasciati, tragitti e soste, incontri e partenze, vita di bordo; fino all’approdo a Miami nel 2013. Mesi attraccati e vissuti su Bellerofonte, poi la decisione definitiva di “mettere i piedi per terra” e vivere definitivamente in città, con una casa, un cane, la famiglia al completo (in cinque) e soprattutto fondando una società, MB America, operante nell’immobiliare e non solo. Nel giro di pochi anni una realtà internazionale consolidata che oggi ha uffici sparsi tra Miami, Milano e Modena.
Quando Marco parla della sua traversata e della curiosità verso mondi, culture e uomini, vengono alla mente le parole di Marcel Proust: “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.
E’ questo il suo spirito guida, il suo karma, un mix tra un audace racconto di Jules Verne e un’intenso Hemingway. Una scrittura congeniale anche alla personalità di Monica compagna di vita e di affari, il fulcro propulsivo e creativo di MB.
Oggi che sentiamo tanto la necessità e il dovere di una rigenerazione urbana e di una sostenibilità ambientale, l’idea di Marco e Monica di donare nuova vita ai quartieri periferici è davvero preziosa. “Riqualificare” tenendo conto delle origini del luogo, preservandole, migliorandole, offrendole anche nuove destinazioni, ma senza privarle della loro identità.
Dopo tutto questo, ci stiamo chiedendo; e la barca Bellerefonte? Adesso sta facendo la sponda umanitaria per l’associazione no profit Why Not Teens creata dalla figlia maggiore di Marco e Monica, Lucia, che porta nelle zone disagiate del continente dispositivi di telemedicina e forniture mediche a favore dei bambini bisognosi.
Il viaggio è appena ricominciato!