N.21 rivoluziona le regole
Sorprende ma non convince la collezione autunno/inverno 2012-13 N. 21 di Alessandro dell’Acqua. Lo stilista non ha timore a sovvertire le regole dello stile bon ton combinando in modo rivoluzionario i pezzi. Ma non sappiamo se prendere ciò sul serio o con ironia, e divertirci anche noi a ricombinare i pezzi in modo diverso e secondo regole diverse. Non capiamo neppure il riferimento, anche se dichiarato come molto lontano, alla Regina Elisabetta in versione privata come fonte di ispirazione: forse sta nell’uso del verde pastello spesse volte indossato dalla Regina?
Ci sembra invece di riconoscere una immagine di donna capricciosa e un po’ sciatta -i capelli delle modelle ci suggeriscono questa interpretazione-, che si “diverte” o si “impunta” a voler a tutti i costi rompere le regole del ben vestire anche se indossa abiti di un “costoso” vestire. Allora la gonna ricamata e la camicia macramè verde petrolio sono sdrammatizzate da una cintura da uomo; e l’abito ricamato sempre con rustica cintura lascia intravedere il reggiseno, una “sciatteria” femminile ripetuta in tanti outfit che –troppo l’abbiamo vista per strada- oramai non raggiunge più la soglia della sensualità e rimane solo volgarità. La gonna al ginocchio color carne e il top verde pastello in macramè sembrano presi per caso dall’armadio e indossati senza pensarci molto. Volutamente sovversivo il top somigliante alla salopette di una tuta da lavoro che lascia vedere il reggiseno sottolineato da larghe spalline in evidenza. Più studiato sembra la combinazione dell’abito organza su camicia bianca e gonna in tweed accompagnati da guanti da giardinaggio neri con ricami in jais.
Potremmo continuare a commentare gli scombinamenti, ma ci piace invece segnalare due momenti felici della collezione. I due cappotti grigi uno linea ad A, l’altro dalla vita segnata e linea leggermente a uovo.
Tra gli accessori oltre ai guanti, sandali di velluto e specchi allacciati alla caviglia, borse dello stesso tessuto dell’abito, pochette con disegni.