Nuove geometrie per la collezione Krizia
Non si smentisce Mariuccia Mandelli nel suo attingere continuamente all’arte, all’architettura moderna e contemporanea, spesso alle avanguardie, per dare vita alle sue collezioni. Sempre sorprendenti, trasgressive, nel segno di una volontà di osare un nuovo non attinto prima, ma sempre decisamente riconoscibili grazie al suo tratteggiare la silhouette con un segno netto e preciso.
La collezione p/E 2011 regala alla figura femminile una nuova tridimensionalità che abbandona appunto la geometria tradizionale e osa costruire l’abito attraverso volute, spirali e parabole in un continuo mutare di forme. Non mancano le ispirazioni orientali, i giochi di origami che contribuiscono ad esprimere questa nuova tridimensionalità come nel corpino di un abito bianco corto con gonna dalla linea tondeggiante, oppure quasi un gigantesco nido d’ape nell’ alta cintura della giacca di un tailleur dal pantalone short.
Tutto quindi è giocato sulle linee. Il punto di partenza è la forma bombata, ovoidale, ottenuta con vari espedienti -materiali, pieghe e drappeggi, tagli, o anche con una semplice coulisse stretta al ginocchio,- che evolve in una linea più scivolata e morbida talvolta arricchita con piccoli drappeggi per accompagnare la silhouette femminile. Da elementi che tendono a irrigidire la figura, come i colli a cratere o i grandi revers, o le geometrie rigide dell’ origami, il capo acquista movimento, si fa vivo, grazie a falsi sfondo piega, alle pieghe a forma di petalo che allargano il pantalone stretto, ai pannelli verticali svolazzanti che completano gli abiti lunghi. Da notare il ripetersi di abiti monospalla nel segno di una evidente tendenza, e di quelli monomanica meno interessanti da un punto di vista della portabilità. Da osservare la doppia spalla ottenuta con pezzi diversi dell’outfit.
Anche i materiali hanno una doppia valenza. Quelli dall’aspetti rigido come il vinile e la vernice pelle d’uovo, ed anche il taffetà metallizzato e un po’ accartocciato come la carta di un cioccolatino usato nei caban e nell’abito corto verde con alta cintura, in quello monospalla o nel completo pantalone bluette; i linoni e i tessuti croccanti, le organze laccate, e il lino/viscosa metallizzato, il jersey spalmato o quelli arricchiti da paillettes. Anche quelli di aspetto più morbidi, seta/viscosa, raso, cotone, raso elasticizzato, sono resi lucidi come la rafia brillante, accanto al lamè, seta e lurex.
Tra i capi i più riusciti sono gli abiti bianco/nero perfetti nella semplicità e determinazione della forma. Bellissima la stampa a coccodrillo della tuta di maglia. Meno accettabile, anche perché toglie valore e raffinatezza all’abito, la stampa a pitone nelle calze; lo stesso motivo si ripete sulle scarpe abbinate talvolta ad abiti dalla linea femminile e aggraziata, creando così un contrasto nell’insieme dell’ outfit non del tutto convincente. I sandali color magenta non sempre sono sembrati ben scelti in relazione al colore del capo.
I colori sono così definiti: sabbia asciutta e bagnata, fango, pietra, guscio d’uovo; burro, oro bianco, argento, bianco ottico; lilla, bluette, magenta, verde brillante e verde oliva, lime; bois de rose e rosa antico; bianco/nero. Audace, ma riuscito l’accostamento del giallo al magenta carico.
Tra gli accessori spiccano i sandali colorati a tacco alto e con plateau a contrasto, bicolore negli abiti bianco/nero o solo nero; le cinture con maxi fibbie. Borse e pochettes colorate. Collane.