Nuovi codici stilistici da Krizia
Una collezione diversa, nuova, quella portata da Krizia sulla passerella di Milano Moda Donna per la P/E 2013. Ma già a febbraio avevamo notato che Krizia ci presentava una immagine femminile più quotidiana, una donna più reale di quella a cui per tanto tempo ci aveva abituati. Ma il suo riferirsi in fondo ad uno stereotipo femminile (da lei creato) era in fondo il suo marchio distintivo, ciò che le consentiva di esprimere una ricerca creativa importante ed audace, libera dalle costrizioni legate alla necessità riferirsi ad un “personaggio” reale.
Collezione quindi estremamente misurata, da cui emerge una donna meno androgina, sexy e aggressiva ; più femminile, dolce, misurata, elegante e raffinata, senza ostentazione. Una collezione senza eccessi, dalle linee pulite dove la geometria tonda, tipica di Krizia si alterna ad una geometria rettangolare. Anche alcuni colori sono nuovi, sparito il verde “bandiera” della griffe, appaiono accanto al bianco e al nero, ai bruciati (terra, caffe, cacao), i naturali avorio, sabbia, écru. Bellissimi il blu Tuareg e il cacao del tailleur pantalone in camoscio traforato. Ciò non significa che lo stile Krizia non sia visibile. Spalle ampie e costruite, “allungate” specialmente nei capi senza manica, a volte imbottite con spalline – di felice memoria anni ’80 – come nell’abito bianco smanicato con scaglie nere, maniche gonfie e di linea arcuata; a volte arricchite di altri materiali che ampliano il busto. Bella la giacca gonfia tipicamente della maison con sottili nervature in pelle che costruiscono un cerchio. Accanto a questo la linea più rettangolare nei tailleur pantalone chiari dove la giacca diventa anche una camicia senza maniche; oppure nel tailleur gonna dal profondo spacco e giacca con sottile cintura tubolare poggiata sui fianchi, e nelle gonne con baschina e camicia lenta per non rompere la linearietà dell’outfit. Il plissé ci riporta ancora alle tradizioni Krizia, come le stampe animalier e gli animali pantere e puma molto “espressivi” stampati anche lateralmente su maglieria e tessuti trasparenti, pitoni e coccodrilli; teste di tucani coloratissime ricamate su abiti importanti e negli shorts da sera acquamarina. La collezione affronta anche il tema del viaggio con sahariane – giacche, abiti e soprabiti con tasche con pattina a vista e cintura – in realtà molto “cittadine” tanto da ammettere maniche d’organza o trasformarsi in un robe–manteaux anni ’50 stretto in vita da cintura annodata; o diventare una divertente giacca con zip dove la maniche si arricchiscono di una batteria di scomparti tubolari. Per la sera, le trasparenze attenuate da stampe evidenziano l’anima più sexy della collezione. Dominano i neri e i bianchi. Il bianco arricchito da scaglie nere leggerissime, e i neri da piastrine in pelle nera. Come sempre originali i copricapo, leggere velette – che ricordano i tempi del charleston – con decori più o meno riusciti, oppure una larga e rigida tesa senza calotta; bracciali rigidi alti, lunghi orecchini. E sempre le scarpe con zeppe e tacchi altissimi che certamente danno slancio alla figura e quindi esaltano la linea dell’abito, ma certamente mettono in difficoltà le indossatrici.