Obiettivo sulla moda senza tempo e senza confini
Tempi e Paesi lontani uniti da quel crogiolo semantico che è la moda. E’ la proposta che ci offre la mostra fotografica “Fashion” allestita a Palazzo Madama a Torino, in programma sino al 2 Maggio. A idearla e curarla è stato Marco Cattaneo assieme ai redattori di National Geographic Italia, i quali hanno elaborato un percorso che lega immagini e costumi in una nuova prospettiva, alla ricerca del senso storico e culturale dell’abbigliamento e dell’ornamento.
“Moda e stile negli scatti di National Geographic” è il sottotitolo di questa rassegna che, attraverso i lavori di 36 fotografi di ogni parte del mondo, guarda all’evoluzione del concetto di stile e all’istinto ancestrale di decorare il corpo, per spiegare come gli abiti in passerella e nelle boutique condividano molti aspetti di realtà apparentemente remote. Così, la mostra “Fashion” in modo sorprendente e in apparenza bizzarro mischia e accomuna le immagini dei défilé parigini e milanesi a quelle di gente comune nelle foreste pluviali di Papua Nuova Guinea, nei villaggi africani, nei templi giavanesi, nelle praterie dell’Oregon…
Dunque i 62 scatti complessivi (di grande formato) esposti nell’affascinante Corte Medievale del Palazzo torinese, che è museo d’arte antica, sono stati realizzati in contesti sociali, religiosi e culturali completamente differenti. L’esito è una raffinata operazione di antropologia culturale su scala globale, che si focalizza sull’attenzione universale per la fisicità, l’ornamento e l’indumento. Con la consapevolezza che da sempre quanto indossiamo esprime ciò che è transitorio e immortale allo stesso tempo, definendo la nostra appartenenza.
In principio fu l’istinto: quello di decorare il corpo, di apparire belli o diversi, per affermare la propria identità. Quindi si innescò la voglia di cambiare, di trasformarsi. Per apparire, oltre che per essere.
Tra i maghi dell’obiettivo che hanno contribuito all’evento sabaudo vi sono maestri come Jodi Cobb, Alexander Graham Bell, Chris Johns, Stephanie Sinclair, Robin Hammond, Ed Kashi, Cary Wolinski, Reza, William Albert Allard, Eliza Scidmore, Steve Raymer, David Alan Harvey, Joseph Rock.
Cathy Newman, autrice di “Fashion. Moda e modi: storia dell’arte di apparire” (White Star) ha scritto: “Il modo in cui ci vestiamo, il nostro aspetto, dicono molte cose, sussurrano o strillano. Raccontano la condizione economica, sociale, politica. Suscitano commenti eruditi di sociologi e antropologi, per non parlare della stampa specializzata, che si pronuncia ogni stagione a ogni cambio di orlo. I vestiti provocano, irritano, seducono. Parlano di effimero ed eterno. Bisbigliano formule magiche…”.
“Fashion” aggiunge una nuova puntata al filone delle mostre fotografiche che Palazzo Madama ospita ormai da qualche anno nella suggestiva Corte Medievale e rappresenta la seconda tappa, dopo “Women of Vision” nel 2014, della partnership tra la Fondazione Torino Musei e National Geographic Italia, un brand internazionale che da 128 anni testimonia autorevolmente i grandi cambiamenti del mondo, come conferma anche l’esposizione in corso.