Omaggio a YSL per Marco Coretti
Marco Coretti torna a Roma sulle passerelle di AltaRoma con una collezione interamente realizzata nel suo nuovo atelier romano
Ma l’esperienza francese è viva e quindi non sorprende la scelta di sviluppare una collezione che fosse un omaggio a Yves Saint Laurent, introdotta da parole dello stilista recentemente scomparso. Il tributo si snoda attraverso l’uso dei colori blu e nero, ma sopratutto in un insistente declinare lo smoking femminile, il capo per il quale il designer francese rimarrà identificato nella memoria di tutti.
Dopo l’esperienza francese Marco Coretti torna a Roma sulle passerelle di AltaRoma con una collezione interamente realizzata nel suo nuovo atelier romano con tessuti esclusivamente italiani e -ci tiene a sottolinearlo- da sarte, modelliste, tagliatrici e ricamatrici che mantengono ancora viva quella arte sartoriale tutta italiana, espressione di una realtà artigianale che tutti sperano non si perda. Il ritorno all’Alta Moda afferma Coretti è definitivo ed è motivato dal fatto che anche per lui “è l’unica strada che permette di creare senza i limiti imposti dalle regole commerciali”
Ma l’esperienza francese è viva e quindi non sorprende la scelta di sviluppare una collezione che fosse un omaggio a Yves Saint Laurent, introdotta da parole dello stilista recentemente scomparso “L’alta moda conserva una molteplicità di segreti che solo un numero ristretto di persone può cogliere.
Mi affascina perché, per fortuna o per istinto, sono uno degli ultimi a custodire questi segreti”; e si svolgesse accompagnata dalla musica così francese de la Vie en rose.
Quindi la paletta dei colori è necessariamente il blu e il nero – i colori preferiti da Saint Laurent_ e la collezione si “riduce”, se è possibile dire in questo modo, in un insistente declinare lo smoking femminile, il capo per il quale il designer francese rimarrà identificato nella memoria di tutti. Coretti lo trasforma in un abito lungo o lo riduce a un miniabito; lo arricchisce di motivi militari, prende a prestito i tagli e le abbottonature del trench e così, senza mezzi tefmini lo trasforma in un cocktail dress di raso blu lungo e dritto; poi gli stessi elementi non esita a utilizzarli in un abito sempre blu di raso ma dalla linea che si gonfia in basso a boule. Infine lo smoking diventa il corpino giacca di tulle trasparente di abito lungo.
La silhouette è sottile, scivolata, ma gli abiti presentano il punto vita che sboccia a corolla, la scollatura che si apre a fiore, e il palloncino appena accennato diventa talvolta, negli abiti lunghi, un doppio balloon come alcuni famosissimi abiti di Balenciaga. Le maniche sono a kimono ad ammorbidire l’impressione di un capo così maschile come lo smoking.
Marco Coretti firma anche i disegni dei ricami degli abiti di tulle nero o color carne. Stupisce però l’uso del nudo che banalizza il disegno e il ricamo; se ciò era pensato per evidenziare il sapiente lavoro di ricamo necessario a costruire il disegno, in un certo senso distoglie l’attenzione dall’essenziale. Bello comunque il revers di una giacca di tulle dell’abito da sera il cui ricamo simula l’effetto di uno smoking e bellissimo il risultato su un abito da sera in cui il ricamo contribuisce a esaltare la silhouette.
L’abito sposa, una nuvola di tulle a fare il volume della gonna, ha la scollatura a fiore ed il corpino ricamato con un nastrino oro; è sottolineato da un esile obi.
Negli accessori spiccano altissimi stivali che contrastano la linea scivolata e femminile degli abiti che accompagnano.