Optical Geometric Pattern per Sabrina Persechino A/I 2018-2019
Roma, 27 giugno 2018, ore 21, Palazzo delle Esposizioni. Sabrina Persechino presenta la sua collezione A/I 18-19
E’ una tiepida serata di fine giugno, una di quelle serate che ti fanno ringraziare di essere al mondo, una di quelle in cui tripudi di bellezza si intersecano creando legami ancestrali che riempiono l’anima di felicità. Una suggestione che parte dalla gradinata centrale del neoclassico Palazzo delle Esposizioni che affaccia su Via Nazionale, segue quando si attraversa l’immenso ingresso con la profonda apertura ad arco adornato di colonne sormontate da statue monumentali , ma c’è anche la luce dei lampioni che riflette l’incanto di una Roma imponente e grandiosa, e ristagna nell’atmosfera febbrile e fervente di quando le danze stanno per aprirsi.
Inizia con Sabrina Persechino a Palazzo delle Esposizioni, la settimana (breve) della Moda Romana, in una delle immense sale dal carattere purista, accanto alla mostra fotografica in corso intitolata “L’altro sguardo” composta da opere fotografiche realizzate da settanta autrici appartenenti a generazioni e ambiti espressivi diversi. Un connubio tra donne, tra menti .
In passerella, allure d’altri tempi, un’alternanza tra abiti da pomeriggio, da cocktail e da grande soirée. Silhouette dal gusto retrò che riportano la mente a varie annate del secolo scorso, si alternano rapide e catturano l’attenzione del parterre intervenuto, una passeggiata negli anni sessanta, settanta e ottanta, studiati e rivisitati poi da uno sguardo lucido e contemporaneo: cappe dal gusto sartoriale, paltò importanti, tubini strutturati , tute dalle linee fluide, scolli all’americana, giacche trapezoidali dal piglio classicheggiante, abitini e pantaloni dritti. Volumi contenuti e linee semplici.
Elementi protagonisti della collezione sono state le incisioni al laser sui tessuti realizzate con programmi di grafica vettoriale con i quali sono state create indite quanto ragguardevoli geometrie. Le troviamo nelle bordure dei cappotti, nelle cappe, nelle tute, si tratta talvolta di intarsi verticali sugli abiti posti in posizione centrale, anteriore o posteriore o ambedue, a creare una lunga linea continua sul corpo diviso in due sezioni perfettamente simmetriche.
Scomposizioni estetico- prospettiche ispirate alla designer da opere contemporanee come il Next Gene 20 Project o il Masterplan di Beirut, ma anche dall’architettura classica con il richiamo alle decorazioni dei fregi ellenici.
I prospetti diventano vere e proprie texture ottiche, in cui la sequenza, oppure la regolarità che vi si osserva descrive un disegno, un modello, uno schema più o meno ricorrente, una struttura ripetitiva: in sintesi un pattern geometrico.
Per i tessuti è prevalsa un’alternanza tra il pregiato cachemire e il crêpe di seta dai romantici colori dell’autunno, il curcuma con stampe ottiche, un bel rosso melograno, un intenso verde sottobosco, un bel bianco scaldato da una punta di panna, un caldo arancio ed un rassicurante color tortora.