“Orgoglio e Pregiudizio”: le tonalità dei temperamenti
Adattare un classico letterario per il grande schermo non è semplice: bisogna fare i conti con la fedeltà al libro, con le eventuali trasposizioni cinematografiche precedenti… Di frequente si tende a preferire una messinscena sfarzosa, con costumi e scenografie spettacolari; e negli ultimi tempi si sono aggiunti anche una gran quantità di effetti speciali e tecnologie 3D più adatte ad un film/romanzo fantasy.
Il grande successo di pubblico di “Les Miserables” (2012) di Tom Hooper e de “Il Grande Gatsby” (2013) di Baz Luhrmann sembra confermare che questa strada funzioni, sebbene la critica non sia stata entusiasta di nessuno dei due film. Il pubblico ha invece snobbato “Anna Karenina” di Joe Wright, premiato nel 2013 con l’Oscar per i costumi di Jacqueline Durran, magnifici e maestosi, che ben si sarebbero adattati all’ambientazione su un palcoscenico teatrale. Wright ha però diretto alcuni degli adattamenti letterari più apprezzati e premiati degli ultimi anni: “Orgoglio e Pregiudizio” (2005) ha ottenuto quattro nomination agli Oscar ed “Espiazione” ( 2007) tratto dal romanzo di Ian McEwan ben sette, vincendo quello per la miglior colonna sonora. Questi film sono una vera e propria boccata d’aria fresca rispetto alle grandi messinscene che oggi stanno ottenendo tanto successo: hanno carattere più realistico ed efficace, grazie anche alle scenografie spesso naturali e ai costumi di Jacqueline Durran, in entrambi i casi nominati all’Oscar.
“Orgoglio e Pregiudizio” è l’ennesimo adattamento del celebre romanzo di Jane Austen sulle sorelle Bennett, Jane (Rosamund Pike), Elizabeth (Keira Knightley), Mary (Talulah Riley), Lydia (Jena Malone) e Kitty (Carey Mulligan), la cui madre (Brenda Blethyn) concentra tutti i suoi sforzi nell’adoperarsi per far contrarre loro matrimoni vantaggiosi. Mentre Jane si innamora del ricco Mr. Bingley (Simon Woods), Elizabeth attira l’attenzione del miglior amico di questo, Mr. Darcy (Matthew Macfadyen), ma il loro rapporto è ostacolato dall’orgoglio e dai pregiudizi di che ambedue manifestano.
Il personaggio principale è Elizabeth che la costumista Jacqueline Durran abbiglia con vesti dalle tonalità scure e cariche, come marrone, verde foresta e blu reale, perfettamente intonati ai colori della campagna inglese ed in linea con lo stile neoclassico che si stava affermando negli anni in cui si svolge la vicenda narrata: maniche lunghe, scollo tondeggiante e punto vita sotto il seno, spesso sottolineato da una cinturina o da un nastro dello stesso colore del vestito. Tuttavia, il suo non è un modo di vestire all’ultima moda, bensì un abbigliamento semplice e pratico adatto alla vita di campagna. Per completare il quadro, bisogna aggiungere che ogni tanto indossa vestiti dello stesso modello ma grigi o bianchi con sottili righe verticali scure, oppure una camicia bianca a maniche lunghe con sopra un lungo scamiciato marrone chiaro. Un abbigliamento che riflette il suo modo di essere, realista e coi piedi per terra; dice sempre quello che pensa, ha le sue personali idee che niente e nessuno può farle cambiare; infatti è così testarda che fa un’enorme fatica a liberarsi dei pregiudizi che ha su Darcy. È l’unica delle sorelle Bennett a non indossare mai cappellini di paglia; abbandona ogni tanto il semplice chignon per una mezza coda ed ad indossare lunghi giacconi scuri di impronta maschile, in viaggio o durante le lunghe passeggiate in campagna. Non si cura in modo particolare, ma la sua bellezza ed il suo carattere non la fanno passare inosservata: l’unica occasione in cui si mette in ghingheri è il ballo a casa di Mr. Bingley, dove lei e le altre sorelle indossano, così come quasi tutte le altre invitate, diverse varianti dell’abito chemise bianco di moda durante il periodo neoclassico, con maniche corte, punto vita sotto il seno, ed ampio scollo. Mentre i suoi capelli sono raccolti in cima alla testa con qualche sottile treccina e disseminati da diverse perle bianche, sua sorella Jane sfoggia un’acconciatura simile, dove alle perle preferisce una sorta di cerchietto vegetale, mentre il vestito è ornato con un nastro azzurro allacciato sotto il seno.
Jane è la maggiore e la più bella delle giovani Bennett, ma anche la più timida e buona, talmente buona da essere addirittura ingenua: per mettere in evidenza il suo carattere ed il suo aspetto angelico, i colori del suo abbigliamento sono bianco o in tonalità chiarissime del rosa pastello ed azzurro; per uscire, indossa un delicato soprabito azzurro ed un cappello di paglia con nastrino rosa, mentre in casa tende a preferire un abito beige che porta con un leggero coprispalle azzurro. I suoi abiti come quelli di Elizabeth sono semplici e pratici, adatti alla vita di campagna, ma ugualmente sulla scia della moda neoclassica.
Le tre sorelle minori, non hanno lo stesso spazio da protagoniste delle due maggiori. Soprattutto Mary, spenta e perennemente annoiata, passa tutto il suo tempo a suonare il piano e criticare le sorelle, che secondo lei non fanno altro che pensare agli uomini. Si veste di colori scuri (porta sempre un vestito marrone, in casa con uno scialbo grembiule a righe verticali sottili, fuori casa usa una mantella ed un cappellino di paglia marrone scuro, quasi nero), e sebbene al ballo di Mr. Bingley si vesta di bianco come le altre: l’abito non le dona, quasi a voler evidenziare il suo disagio per trovarsi in un posto dove non vuole stare.
Invece le minori, Kitty e Lydia, vivono in simbiosi quasi come se fossero gemelle: come ogni giovane ragazza non fanno altro che pensare a trovare un uomo da sposare, dimostrando una frivolezza che le fa assomigliare alla madre, e per questo fine curano in modo eccessivo il loro aspetto. I loro abiti, a differenza di quelli delle sorelle, riflettono ancora la moda settecentesca per il loro uso spropositato di vezzosità: sfoggiano sempre toni pastello come giallo, verde e rosa; a volte i loro vestiti si caratterizzano per qualche delicata fantasia, ad esempio floreale, e spesso abbondano di ruches, fiocchi e nastri; i loro capelli sono sempre acconciati in una serie di boccoli, spesso raccolti in due codini con un nastri colorati; alle occasioni importanti portano gioiellini di scarso valore. Al ballo di Mr. Bingley, indossano il loro solito modello di abito però bianco, con un’abbondanza di guarnizioni maggiore del solito, e i loro codini sono completati da una piuma, anche questa bianca, sulla sommità della testa. Tuttavia, le loro strade si dividono quando Lydia sposa Mr. Wickham (Rupert Friend) dopo essere fuggita con lui: per quanto sia sempre la stessa ragazzina superficiale, cerca di apparire come una raffinata signora di città, come dimostra l’elegante abito bianco a righe verticali blu, completato da piccoli orecchini e da un’elaborata acconciatura a trecce che porta quando si reca a trovare la famiglia dopo il matrimonio.
Le incomprensioni che sorgono fra i protagonisti durante lo svolgersi della vicenda sono principalmente causate dalle loro posizioni sociali: i Bennett sono una famiglia di campagna; godono di una buona posizione, ma sono decisamente inferiori socialmente ai ricchissimi aristocratici di città come Mr. Bingley e Mr. Darcy. Lo si nota anche confrontando il modo di vestire delle sorelle Bennett con quello di Caroline Bingley, sorella di Mr. Bingley: mentre le sorelle Bennett indossano abiti di comune cotone, Caroline sfoggia tessuti più pregiati e segue le ultimissime tendenze della moda neoclassica. Estremamente snob, usa l’abbigliamento per ribadire la propria posizione sociale: ad entrambi i balli indossa l’abito chemise bianco, ma a quello iniziale è l’unica, essendo un evento abbastanza informale; a quello a casa del fratello si distingue per un modello senza maniche, che completa con lunghi guanti bianchi, piccoli orecchini di perle pendenti e un elaborato chignon completato da una sorta di coroncina. Le sue acconciature sono sempre elaborate e non manca di sfoggiare gioielli preziosi; è l’unica a portare colori accesi, come il vestito a maniche lunghe con punto vita sotto il seno color porpora che indossa quando riceve Elizabeth a casa sua ed il soprabito verde chiaro portato sopra l’abito chemise bianco che sfoggia quando accoglie anche le sorelle minori di questa.