Paola Pollo: dalla passerella alla scrittura
La giornalista di moda del Corsera, racconta a Imore la sua professione, il rapporto con gli stilisti e quale sarà il nuovo look femminile. “Si torna al buon gusto”. Segnali positivi da Parigi, che ha proposto una donna romantica e gentile. Louis Vuitton? Sfilata ricchissima, ispirata alle bambole di pezza. Gli stilisti? Quando “arrivano” cambiano.Alta, asciutta, senza trucco, capelli lunghi. Bella così. Acqua e sapone. Nuotatrice, quando abitava a Genova, vincitrice di medaglie, finale in nazionale. “15-20 chilometri di piscina al giorno mi hanno insegnato a stringere i denti, andare avanti e finire, sempre e comunque”. Ora mamma di due bambini. E’ sulle passerelle da 12 anni, non come modella, ma come cronista. “Mi piace dare una mano al lettore, dire perché succede qualcosa”.
Chi c’è dietro questa firma che racconta i look con un anno di anticipo nella pagina di moda del Corriere della Sera?
Paola Pollo è comunicativa, sensibile, arriva all’essenza. “Le mie amiche mi chiedono cosa mi devo mettere quest’anno? La gonna corta o lunga? E comincio da lì. Dal dire cosa la gente vuole sapere. Come si deve vestire. Raccontare con immagini semplici una sfilata. E mi incuriosisce l’ispirazione. Perché credo che interessi alla gente”.
Appena tornata dalle sfilate francesi: “Parigi ha dato un messaggio di unità. Gli stilisti sono stati gentilmente creativi, senza essere assurdi, provocatori. Più confusa nel messaggio Milano. Parigi è comunque sinonimo di eccentricità, Milano è la sostanza”.
La sfilata che ti è piaciuta di più?
“A Parigi Miu Miu, per il sapore dell’eleganza, lo sforzo creativo di tirar fuori il nuovo e nello stesso tempo accessibile. Abiti semplici, facili nell’idea”.
Come vedi la moda di questo periodo?
“S’è tranquillizzata, meno provocatrice”.
Sei stata cronista e come arrivi alla moda?
“Per caso. Seguivo la cronaca e per un’emergenza sono stata affiancata a Laura Dubini, la moda del giornale”.
Difficoltà?
“All’inizio è stata dura. Come trasferire i concetti, le immagini? Poi l’ho risolta, semplificando. La moda s’è arricchita. 20 anni fa erano 5 le sfilate. Ora sono molte di più. E le devi concentrare, anche i grandi nomi, in poche righe”
Un esempio?
“Sfilata Louis Vuitton: non sarebbe bastata un’enciclopedia a raccontarla, per la ricchezza, nei dettagli, le borse, gli accessori, la varietà di abiti. Mi ha dato un’emozione particolare. Mi ha ricordato le bambole di pezza e allora in poche righe ho raccontato questo”.
Come cambia il look?
“Ho visto per tanti anni la volgarità. Ora c’è un ritorno al gusto del vestire, e questo mi piace molto”.
Cosa ti dà più fastidio: una donna vestita male?
“Mi dà fastidio la donna ridicola: fuori tempo, fuori età, fuori colore. Poi conosco donne bellissime con abiti bellissimi, ma terrificanti”
Il mondo degli stilisti in una battuta?
“Se sono arrivati si chiudono nel loro castello. Se no, sono molto sensibili, comunicativi. Quando arrivano di solito cambiano”.
L’eleganza di una donna di spettacolo?
“E’ fuori dai riflettori. Mi piacerebbe spiare dal buco della serratura. Ho visto i book delle star nella quotidianità. Una elegante? Gwyneth Paltrow”.
Consigli sullo stile?
“Dipende da: occasione, fisico, portamento. Ad una cena incredibile con queste signore vip, tutte con mises stratosferiche, è arrivata Afef, semplice, con un jeans, tacco basso e giacca di velluto. Era elegantissima.”
L’accessorio?
“Le scarpe sono quelle che danno il tocco in più”.
Hai cambiato il tuo look dopo le frequentazioni degli stilisti?
“Certo. Prima più sportiva. Ora oso di più”.
Il tuo colore preferito?
“Il blu anche se in questo periodo prediligo il nero”
Le ultime scarpe che ti sei comprata?
“Un paio bronzo e uno blu, di Porselli”.
Successi professionali?
“Più che successi, mi piacciono le amicizie con gli stilisti, che penseresti inaccessibili. Ma con cui avrei fatto comunque amicizia anche in un viaggio, in vacanza. Come Dolce e Gabbana, Stefano Pilati””¦e altri.
Parlerei con Paola per ore. E’ arrivata, influisce sul gusto delle italiane, e non si chiude nel castello.