Per riprendere il filo con Alviero Martini
“Per riprendere il filo”. E’ un corso di formazione professionale per modelliste, ideato da Stefano Dominella , che vede impegnate 14 ragazze vittime di emarginazione e violenza . Un percorso formativo svolto all’interno della Scuola di Moda Ida Ferri. La collezione è disegnata da Alviero Martini, lo stilista viaggiatore che ritorna sulle scene con un nuovo progetto industriale con il suo semplice nome “ALVIERO”.
Alla fine della sfilata Stefano Dominella, ancora facente funzione di Presidente di AltaRoma, si emoziona, non riesce a parlare e passa il microfono ad Alviero Martini che a sua volta lo passa a M. Pia Garavaglia.
La collezione appena presentata, a firma Alviero Martini, fa parte dell’iniziativa “Per riprendere il filo”. Si tratta di un corso di formazione professionale per modelliste, ideato da Stefano Dominella , che evidentemente lo sente suo in modo “viscerale”, pare averci messo l’anima. Vede impegnate 14 ragazze vittime di emarginazione e violenza. Un percorso formativo svolto presso la Scuola di Moda “Ida Ferri”, con l’intento di fornire alle partecipanti gli strumenti che potessero permettere loro di operare all’interno dei settori tessili, maglieria e pellicceria. Un modo per riprendere il filo della loro vita.Non è da poco l’opportunità che Stefano Dominella vuole offrire a queste donne: la sua emozione è del tutto giustificata.
La collezione è disegnata da Alviero Martini, lo stilista viaggiatore che dopo aver lasciato la sua azienda per intraprendere un percorso personale lontano dai riflettori, ritorna sulle scene con un nuovo progetto industriale con il suo semplice nome “ALVIERO”. Anche per lui si tratta di riprendere il filo di una professionalità di alto livello, con un percorso nuovo e probabilmente più maturo.
Per Altaroma firma questa collezione dal nome Origami,che lo vede inoltre come tutor del progetto “Per riprendere i filo”. Ispirata alla più antica arte manuale nipponica, la collezione costruisce con gli abiti, farfalle, coccinelle, pesci. Abbondano le pieghe e i plissé, i tagli asimmetrici e i risvolti, gli intarsi. Gli obi, le tipiche fusciacche dei kimoni, sono interpretati in modo originale, completati con intarsi rossi plissettati, le scollature simulano ventagli. I tessuti sono raso, seta e cotone, i colori prevalenti, rosso, giallo, grigio.
“E’ stato per me un onore partecipare in qualità di tutor ad un progetto in cui ho sempre creduto – ha dichiarato Alviero- “¦. Il mio augurio per queste ragazze è che la loro vita, così come un origami, sinonimo di perenne trasformazione della materia, possa prendere una nuova piega e regalare una profonda armonia.”