Perle di moda
Bijoux d’Autore – Con l’obiettivo di promuovere l’eccellenza italiana della bigiotteria, è stato organizzato a Casalmaggiore (CR) un evento di portata internazionale, che vede in mostra dal 18 Febbraio all’ 11 Marzo 40 originali creazioni di giovani artisti, selezionate nell’ambito del concorso “Bijoux d’Autore” (indetto dall’Associazione “Incontri e Eventi” di Roma e giunto alla sua terza edizione). L’iniziativa ospitata dal delizioso Museo del Bijou di Casalmaggiore, unico al mondo nel suo genere, dimostra come “la cultura dell’ornamento da indosso contribuisce alla valorizzazione di autori desiderosi di distinguersi, alla ricostruzione di un prodotto svilito dal confuso mercato contemporaneo, alla richiesta del pubblico di consum-attori che vogliono trovare nell’oggetto da indosso un’estensione dei propri desideri” (così Claudio Franchi, storico del gioiello, uno dei membri della giuria assieme alla collega Bianca Cappello e altri). Vincitore del concorso è stato Angelo Verga con lo strepitoso pendente Sintered Nature, mentre al secondo posto si è classificata Eleonora Battaggia, al terzo Francesca Gabrielli, al quarto Cecilia Rosati. Nella sezione “Progettazione” il primo premio se l’è aggiudicato Cosimo Vinci. Tra gli emergenti, infine, uno speciale riconoscimento è andato a Ludovica Cirillo.
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Moda italiana a San Pietroburgo – L’Italia sarà tra i protagonisti dell’Aurora Fashion Week, ovvero “La settimana della Moda” di San Pietroburgo (Russia), in programma dal 9 al 14 Aprile. All’edizione primaverile della kermesse, quest’anno collabora anche ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) presentando l’evento “Le stelle della moda” a cura della giornalista Mara Parmegiani (storica del costume, volto televisivo, editore della rivista “Chapeau”). Un dirigente di ENIT, Marco Bruschini, è inoltre stato nominato membro del Comitato dei Garanti della manifestazione. L’Aurora Fashion Week, celebrata due volte all’anno (Aprile e Novembre), si svolge sotto il patronato del Ministero della Cultura della Federazione Russa e del Governo di San Pietroburgo, ricevendo altresì il sostegno diplomatico di vari Paesi europei, tra cui il nostro. L’importanza del Salone pietroburghese è strategica per la moda italiana, in quanto esso contribuisce ad aumentare e diffondere il prestigio del Made in Italy in un mercato dalle potenzialità smisurate, focalizzando l’attenzione sui grandi couturier e favorendo l’export delle aziende del Belpaese. Con la sua fitta agenda di eventi a margine delle sfilate, l’Aurora Fashion Week si propone altresì di stimolare i contatti della moda con i vari settori della cultura, dal cinema alla musica, dall’arte alla letteratura; di diffondere conoscenza e favorire la formazione dei giovani; di stimolare i rapporti commerciali tra imprese; ultimo ma non ultimo, di promuovere la splendida città baltica e i suoi abitanti.
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Il cashmere di Brunello in Borsa – Il “re del cashmere” Brunello Cucinelli in Aprile quoterà in Borsa un terzo del suo gruppo, celebre in tutto il mondo per l’altissima qualità manifatturiera e la distintiva cultura d’impresa (basata su forti valori ambientalisti e solidali). L’azienda perugina (con quartier generale nell’incantevole borgo di Solomeo), dopo aver depositato la domanda di ammissione a Piazza Affari, ha lasciato trapelare ulteriori particolari della roadmap verso il listino. Fra l’altro, procederà alla vendita della holding Fedone Srl – la “cassaforte” a monte dell’attività industriale – mentre Brunello ha deciso di associare nella proprietà il top management del gruppo scendendo al 93,5% nel controllo azionario. Inoltre, intende lanciarsi nel business della ristorazione e della gestione di country houses, ristrutturando una villa del primo Novecento chiamata “Locanda Solomeo” e trasformandola in resort di lusso. Sulla base delle aspettative del mercato, le stime alla vigilia della quotazione borsistica della griffe umbra parlano di 400 milioni di euro di valore del capitale.
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Gioielli italiani protagonisti a Hong Kong – Al Salone Internazionale della Gioielleria di Hong Kong, svoltosi dal 16 al 20 Febbraio, la gioielleria made in Italy ha potuto giocare le sue carte migliori anche grazie al sostegno organizzativo dell’ICE (Istituto per il Commercio con l’Estero), che ha indetto l’interessante seminario “Jewels of Italy – Design and Market Trends”, presentato da Federorafi. E’ stata l’occasione per accendere i riflettori sull’importante realtà del settore orafo nazionale in termini di produzione, di export, di immagine. Basti pensare che nella bilancia commerciale del Belpaese i gioielli si piazzano al sesto posto per saldo attivo e potrebbero realizzare performance ancora più eclatanti se solo fossero abbassati i dazi e le barriere non tariffarie vigenti in alcuni Paesi asiatici: un bacino dalle potenzialità smisurate. Nella metropoli cinese più di 130 aziende italiane – in rappresentanza di tutte le categorie merceologiche (dall’oro al platino, dal corallo alle pietre preziose) – hanno animato il padiglione “tricolore” (su una superficie totale di circa 1300 mq), partecipando a questa “collettiva” svoltasi sotto l’egida tecnica di ICE, benché quest’anno, per la prima volta, l’iniziativa non abbia ricevuto finanziamenti dai programmi promozionali pubblici e le nostre imprese vi abbiano dovuto aderire autonomamente.La Presidente di Federorafi Licia Mattioli ha quindi colto l’opportunità per sollecitare il Governo a porre termine all’ormai troppo lunga transizione nella gestione dell’Ente e a rendere operativa la nuova Agenzia che ne dovrebbe assumere il ruolo a supporto dell’export nazionale, che ha tutti i requisiti per essere sostenuto e valorizzato al meglio in virtù dei valori distintivi che incarna e veicola nel mondo, attraendo ovunque interesse, ammirazione, business.
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Vanitas, Omnia Vanitas – Alla Kunstalle di Vienna fino al 2 Aprile si può visitare l’affascinante mostra “Vanity Fashion – Photography from the F.C. Gundlach Collection”, un evento che consente una “visione d’insieme” della storia della fotografia di moda dai “ruggenti” anni Venti ai giorni nostri, passando per l’obiettivo dei più grandi fotografi e le donne più splendide del pianeta. Il fulcro attorno a cui ruota il percorso espositivo è il concetto di vanità, che si declina in molteplici modi a seconda dell’interpretazione artistica di chi scatta. Sono più di 200 le opere che è possibile visionare, firmate da personaggi del calibro di Richard Avedon, David LaChapelle, Cecil Beaton, Peter Lindbergh, Irving Penn, Sarah Moon, Nick Knight, Horst P. Horst, Guy Bourdin, solo per menzionarne alcuni. Spiccano le immagini ad alto tasso di seduzione scattate da Lindbergh, che immortalano top-model “assolute” come Linda Evangelista, Cindy Crawford, Helena Christensen, Naomi Campbell. O le superbe foto di LaChapelle aventi come protagonista l’indossatrice sudanese Alek Wek. O, ancora, i ritratti di somma raffinatezza estetica di Avedon dedicati a Marilyn Monroe, Brigitte Bardot, Sophia Loren. O, infine, gli audaci, mai volgari, nudi di Newton, che sanno aprire uno squarcio sull’anima di chi sta in posa. I “click” proposti dall’importante rassegna viennese provengono tutti dall’archivio privato del fotografo-collezionista Franz Christian Gundlach, che per anni ha raccolto quanto di meglio è apparso in tema di vanità e delle sue varie modalità espressive. A dimostrazione che davvero “tutto è vanità”.