Pitti Uomo 85. Alcune anticipazioni
Prime notizie di Pitti Immagine Uomo e Pitti W edizione di gennaio 2014.
Le premesse sono particolarmente interessanti: l’edizione in scena dal 7 al 10 gennaio 2014 sottolinea ancora di più la naturale tendenza della manifestazione fiorentina ad essere il riferimento internazionale più atteso, il primo in ordine cronologico del nuovo anno, per la moda maschile e le tendenze del lifestyle contemporaneo.
Tema di Pitti Uomo 85 è PITTI MUSIC DAYS quasi a voler valutare quante musica c’è nella moda, ma anche quanta moda c’è nella musica. La classicità delle aziende del made in Italy, il menswear di domani, lo spazio riservato ai giovani, le anteprime delle collezioni femminili si animeranno grazie alle performance e installazioni, immagini e oggetti che si riferiscono al mondo della musica. Sarà una esperienza multisensoriale per il visitatore che potrà leggere le molteplici connessioni tra moda, arte, sport, design e musica.
Partiamo con i protagonisti ospiti, special guest, di questa edizione e iniziamo, per ragioni di cortesia, da Barbara Casasola special guest donna a Pitti 85. Giovane stilista brasiliana è nata nel 1984, ha studiato alla Central Saint Martins di Londra e successivamente all’Istituto Marangoni di Milano, dove si è diplomata cum laude nel 2007. Terminati gli studi, è stata chiamata a lavorare da Roberto Cavalli come assistente designer per il womenswear, per poi trasferirsi a Parigi al fianco di Gabrielle Greiss (allora direttore creativo di Sonia Rykiel) e collaborare con See by. Vive e lavora a Londra, ma produce tutto in Italia. Il suo marchio, fondato a San Paolo del Brasile nel 2012, ha ricevuto fin dagli inizi i giudizi positivi della stampa e l’apprezzamento dei buyer: nel settembre dello stesso anno è stata selezionata per partecipare al Vogue Talents Corner, dopo essersi piazzata tra i finalisti del concorso Who Is On Next? Così viene motivata la sua scelta da parte di Lapo Cianchi, direttore comunicazione di Pitti Immagine: “Ci sono molto piaciute le sue ultime collezioni: pulite, moderne, sofisticate, senza rinunciare a essere seduttive, glamour. E’ come se sotto la brace di uno stile dichiaratamente minimale e romantico, a volte quasi castigato, covasse il fuoco di un desiderio di affermazione, di forza. E’ possibile che ciò rifletta anche un tratto rilevante della sua personalità. Siamo convinti che stia per conquistare un posto di prima fila nella moda donna internazionale ed è perciò che le abbiamo offerto la scena di Pitti”.
Special guest uomo sarà Andreas Melbostad, stilista di origine norvegese con un passato in Nicole Fahri, Guy Laroche, Nina Ricci e YSL Rive Gauche. Già alla guida della collezione donna di Diesel Black Gold dall’ottobre 2012, dal settembre scorso ha esteso le sue competenze anche all’uomo e, più in generale, all’immagine del marchio. A suo favore parla Raffaello Napoleone amministratore delegato di Pitti Immagine: “L’arrivo di Andreas Melbostad alla direzione creativa di Diesel Black Gold ha subito dato un forte impulso alla collezione donna e allora, appena abbiamo saputo che la stessa mano avrebbe lavorato anche sul maschile con una coerenza di fondo tra le due collezioni, ci siamo mossi per proporre a Diesel Black Gold di debuttare a Firenze come menswear guest del Pitti Uomo di gennaio 2014. Ci immaginiamo che l’uomo Diesel Black Gold continui ad avere un’ispirazione rock, unita a una sensibilità cosmopolita, unita a una sensibilità cosmopolita e a un approccio più sartoriale, di moda e funzionale: il timbro di Pitti Uomo, insomma!”.
Uno sguardo ai progetti speciali: Pitti Discovery Special Project di gennaio 2014 . Da diverse stagioni la Fondazione Pitti Discovery si impegna a costruire occasioni e opportunità per i creativi della moda, e di chi lavora con la materia della moda, combinandola con altre esperienze artistiche ed estetiche.
N°21 di Alessandro Dell’Acqua, neo Direttore Creativo di Rochas, sceglie Pitti Uomo 85 come palcoscenico internazionale per il lancio della sua collezione uomo, che culminerà con un evento esclusivo la sera di giovedì 9 gennaio. “La collezione uomo N°21 – dice Alessandro Dell’Acqua – è il completamento di uno stile che nasce pensato per la donna, ma che, in realtà, ha sempre attinto dal guardaroba maschile. Un’evoluzione naturale del mondo N°21, con codici di stile ben definiti. Ho voluto fortemente che la prima collezione uomo N°21 fosse presentata durante la prossima edizione di Pitti Uomo, proprio perché penso che sia l’evento ideale, capace di rispecchiare a pieno quella che è la filosofia della collezione”.
“Abbiamo accolto con entusiasmo la scelta di Alessandro Dell‘Acqua di far debuttare a Pitti Uomo la collezione maschile di N°21” – dice Lapo Cianchi,direttore comunicazione di Pitti Immagine. “Con il suo stile inconfondibile Alessandro si è conquistato un ruolo di primissimo piano tra i protagonisti della moda italiana nel mondo, e con N°21 ha dato prova di un approccio molto reale e moderno al prêt-à-porter, capace di mescolare alla creatività della visione una grande conoscenza della maglieria e del prodotto.
Altro progetto speciale della Fondazione Pitti Discovery è Pitti Italics, il programma attraverso il quale promuove e supporta le nuove generazioni di fashion designer e i marchi più interessanti che progettano e producono in Italia, con una proiezione internazionale in grande ascesa.
Stella Jean Homme, che ha debuttato al Pitti Uomo di giugno 2013 ritorna a Firenze e sarà uno dei nomi del programma Pitti Italics. “Il lavoro di Stella Jean è un imprevedibile métissage di artigianalità e cosmopolitismo”– ha detto di lei Lapo Cianchi, direttore comunicazione & eventi di Pitti Immagine- Le sue collezioni fondono insieme mondi tra loro solo in apparenza in contrapposizione, come la camicia a righe della tradizione europea e i tessuti realizzati in Burkina Faso, per un reciproco scambio di suggestioni e d’identità. Un’ulteriore testimonianza di come la moda possa divenire veicolo ed espressione culturale di un progetto estetico, sociale ed etico”. Da parte sua Stella Jean, spiega così l’espressione “Wax & Stripes Philosophy” che lei stessa lega alle sue collezioni: “E’ la mia vera e propria cifra stilistica, punto di equilibrio e al contempo sintesi e superamento di culture tanto agli antipodi. Il Wax, rappresenta le radici materne, Haiti, prima repubblica nera indipendente al mondo, che permea la sua storia nell’Africa Occidentale. Le Stripes, della camiceria di foggia maschile, simbolizzano il côté paterno, quello di un gentiluomo torinese. La “Wax & Stripes Phylosophy”, professa e proietta la cultura dell’incontro senza mai negoziare la propria appartenenza, in una commistione con forte rispondenza alle necessità dei tempi. Ho sempre percepito la moda come canone unitario di linguaggio, veicolo di una contro colonizzazione che, attraverso un percorso stilistico e geografico inverso, tende a ristabilire equilibri tra simboli, storie e e mondi differenti. Un alternarsi di trompe l’oeil culturali, che ha la volontà di ramificarsi in ulteriori inaspettati matrimoni stilistici. Una commistione ironica ed equilibrata che non sfocia mai in parodia né in caricatura”.