Preziose unicità degli anni ’30 e ’40
È in corso -fino al 30 di Novembre-, nel cuore di Milano, nel cuore di un piccolo e suggestivo cortile, nel cuore di uno spazio dedicato all’unione tra rara oggettistica vintage e calde atmosfere contemporanee, una mostra davvero “particolare”.
Varcata la porta, è facile farsi incantare dalla garbata accoglienza di Maria Luisa, titolare e promotrice di tanta bellezza.
La sua descrizione riguardo a ciò che si offre alla vista è chiara ed esaustiva.
Pannelli ricolmi di spille raffiguranti teste di cavalli, di cani, di uccelli. Tutte ben sistemate e accostate con coerenza.
Vassoi contenenti collane a tema autunnale. Ghiande, nocciole, bacche, foglie -di quercia e di acero le più imitate-. Tutte così veritiere e perfette -e alcune addirittura “vere”!-.
Mensole traboccanti di accessori dalle più svariate forme -divertenti, spiritose, a volte buffe- pronte ad attirare la curiosità dei visitatori. E bracciali intarsiati, pendenti incisi, ciondoli decorati. Tutti con un preciso significato.
E il tutto con un unico filo conduttore, il legno.
Sì, stiamo parlando della “Wooden Jewerly”, quella manifattura americana che, in due momenti peculiari del secolo scorso -la crisi economica avvenuta in seguito al crollo di Wall Street nel 1929 e il periodo della seconda guerra mondiale-, si impose per fantasia e creatività, sostituendosi con altrettanta forza ed espressività artistica a ciò che non ci si poteva più permettere per mancanza di mezzi.
La gradevolezza estetica unita al basso costo, l’ironia dei soggetti accanto a richiami autentici -lo Scottish, ad esempio, perché mascotte nazionale in quanto cane dell’allora presidente Roosevelt!-, la leggerezza dell’espressione di alcune caricature -accigliati cowboys, sorridenti marinai, sfiziose maschere tribali, amorevoli cupidi- a sdrammatizzazione di contingenti pesantezze dell’anima.
La rispondenza a desideri per forza da rivedere, la fisiologica e sempreviva voglia di adornarsi e quella di trovare aspetti ludici anche con poco.
Banditi gli strass a causa del blocco delle importazioni dal Vecchio Continente e vietati i metalli destinati solamente ad uso bellico, dal 1941 ci fu un esubero incredibile di produzione di tali monili -dalle spille patriottiche con bandiere, segni di vittoria, soldati in uniforme….alle inusuali spille in legno lavorato insieme alla lucite, così trasparente e adatta a creare contorni e bordure baluginanti (criniere di puledri, parti di elefantini, ali di aironi, corna di bufali….)-.
Quasi mai firmati questi pezzi e, salvo per l’attribuzione di alcuni di essi a Miriam Haskell dovuta a una documentazione certa, difficilmente riferibili a un artefice specifico.
Ma che importa!
Quel che “esce” da essi non è il nome. È il tratto della mano maestra che li ha intagliati, elaborati, voluti. È l’ingegno delle dita che hanno assemblato materiali vari come pelle, rafia, panno, bachelite, semi….per impreziosire il legno -che forse appariva povero, ma che in realtà fungeva da base opportuna per trarne piccoli capolavori-. È la grazia del pennello che, guidato con delicatezza, ha inserito a volte i colori dando parvenza di gemme a quel che gemma non era.
Collezionarli oggi significa riconoscerne l’originalità e il valore storico. Indossarli risponde all’amore per l’aspetto meno esibizionistico dell’ornamento, quello che si appella alla ricercatezza e al messaggio subliminale dell’oggetto.
Si potranno dunque aggiungere “silenziosi” bijoux di legno alle nostre gioie “tintinnanti” e si potranno vestire “di natura” i nostri colli e i nostri baveri dopo aver ammirato un’esposizione così speciale, così detentrice di un’insolita chiave di eleganza.
La tentazione, ne siamo certe, sarà decisamente forte…..
WOODEN JEWERLY
presso FIORI NEL TEMPO
C.So Magenta,14 -Milano-
02.877311