Primavera estate all’insegna della moda colombiana
Il colore della Colombia conquista le passerelle milanesi. A conclusione della settimana di sfilate Milano rende omaggio alla moda colombiana.
“E’ la cosa più bella che ho visto a Milano Moda donna” commenta una pittrice.
Il primo sentore lo abbiamo avuto con le presentazioni delle collezioni a Milano di Silvia Tcherassi, stilista colombiana di talento. La Colombia può conquistare il mercato internazionale della moda grazie all’impegno di stilisti di grande cretività per esaltare una tradizione artigianale colma di saperi antichi, colore e geometrieAlla fine della sfilata l’entusiasmo era alle stelle.
Gli assistenti si sono alzati in piedi per applaudire il lavoro dei tre stilisti colombiani ( Amelia Toro, Beatriz Camacho, Hernán Zajar) che hanno presentato parte della loro collezione primavera estate 2006 a Milano Moda Donna. Ma anche per applaudire un progetto che vede l’impegno della Camera della Moda, spinta in ciò dalla lungimiranza del suo Presidente, e del ministero dell’artigianato colombiano.
Il progetto è stato illustrato prima della manifestazione in una conferenza stampa che ha visto riuniti il cav. Mario Borselli, l’ambasciatore della Colombia e il rappresentate di Movistar una azienda di telefonia mobile colombiana che cofinanzia il progetto.
Colombia è impegnata in un grande sforzo di sviluppo che attinge alle ancestrali radici indigene: alla tradizione dei tessuti e dei colori e degli accessori che ancora oggi vengono lavorati da comunità indigene disseminate su tutto il paese.
Colombia punta sulla moda per farsi spazio nel mercato internazionale attraverso Colombiamoda, una manifestazione che si è svolta nella sua ultima edizione a MedellÃn in agosto 2005; ma anche attraverso la presenza in una delle maggiori manifestazioni di moda a livello internazionale Milano Moda Donna.
“Dove la moda s’incontra con la passione” è il lemma dello spettacolo portato a Milano: La moda, la creatività degli stilisti, si incontra con la passione artigianale di un popolo.
Alla fine della manifestazione abbiamo posto qualche domanda ad una delle artefici del progetto Maria Teresa Marroquin de Narvaez direttrice dell’ufficio di Cooperazione Internazionale del Ministero del Commercio, Industria e Turismo di Columbia.
Perché siete interessati ad entrare nel mercato della moda italiana?
Per unire l’artigianato, settore importante e tipico della nostra cultura, alla moda contemporanea. E l’Italia ce ne dà la possibilità.
Come nasce questo progetto?
Abbiamo deciso di convogliare parte delle energie della nostra produttività dai campi, dalla coltivazioni al settore artigianale. Sono coinvolte 600 famiglie in questo progetto legato all’abbigliamento. E’ per ricordare che siamo dei bravi artigiani e perciò vogliamo sfruttare il settore.
Che tipo di progetto è quello con l’Italia?
E’ un progetto speciale. Per far conoscere come lavoriamo. Abbiamo organizzato una sfilata a Milano Moda Donna per presentare i nostri vestiti di fibre naturali, con colori, cappelli, accessori, scarpe, che rispecchiano la nostra cultura. Per questo siamo a Milano a siglare l’accordo con la Camera Nazionale della Moda e abbiamo presentato le collezioni di tre nostri giovani stilisti, a chiusura della settimana della moda. E la proposta ha avuto un’accoglienza. E questo è stato possibile grazie alla disponibilità del presidente della Camera della Moda, cav. Mario Boselli.
Crede che ci sarà un buon mercato in Italia, la patria del prêt a porter? Saranno capiti i vostri colori, il vostro modo di intendere e di confezionare vestiti?
Credo di sì. Abbiamo delle buone proposte, anche nel campo degli accessori, le collane per esempio. Cerchiamo di mostrare le cose al meglio. E quindi credo che avremo un buon riscontro.
Dove si formano gli stilisti colombiani?
All’Istituto di Moda colombiano: qui si confrontano anche con la storia della moda e gli stili occidentali.